SBC elezioni RSU: La morte della democrazia nella scuola

“Queste elezioni sono governate da logiche clientelari interne alle scuole,” afferma Tassella. “Si parla di numero di liste presentate, ma si dovrebbe parlare della caratura dei candidati e del favore personale di cui godono nelle scuole.” Secondo lui, le elezioni sono pesantemente condizionate dalla mappa di potere del dirigente scolastico.
“Molte liste sono state compilate nell’ufficio del dirigente e i candidati distribuiti ad hoc in due massimo tre liste,” continua Tassella. “Certo, un sindacato estraneo alla scuola può aver presentato una lista con un precario, ma otterrà 1 voto o 0 voti se quel precario viene intimorito fino a non votarsi.”
Inoltre, Tassella sottolinea che “le RSU non sono più le elezioni dei sindacati della scuola che danno solo il nome alla lista e ne ricavano il 50% di rappresentatività.” Oggi, a vincere è chi ha più potere e più interessi da difendere. “Queste non sono neppure le libere elezioni di docenti e ATA, il voto è controllato e non sono un momento democratico.”
Infine, Tassella conclude: “Esse segnano la morte del sindacalismo scolastico all’interno delle scuole, dove RSU o rappresentanti provinciali spesso si schierano dalla parte del dirigente e non dei lavoratori.”
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