Calo demografico scuola: forse dobbiamo incominciare a fare ricerca e sperimentare soluzioni innovative

Ogni volta che l’Istat diffonde i dati sull’andamento della popolazione del Paese si susseguono le solite dichiarazioni che non sappiamo neanche se vanno definite imbarazzanti o lapalissiane.
La ministra per la famiglia Roccella sottolinea che “il piccolo calo attuale conferma il calo demografico in corso da decenni” (insomma quasi come “un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”).
Il ministro Valditara, in perfetto “stile Lapalisse”, sottolinea che il rapporto fra scuola demografia è assolutamente centrale.
I sindacati, non oggi ma in ogni circostanza, ripetono che il calo demografico deve essere una occasione per diminuire il numero degli alunni per classe e magari anche per aumentare gli organici.
Di tanto in tanto c’è chi si lancia in proclami accattivanti (bonus-bebé, asili nido per tutti, per esempio) che non vanno però a toccare le ragioni profonde per cui oggi, in Italia, la natalità

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