La didattica laboratoriale negli anni del PNI

Insegnare l’Informatica o insegnare con l’Informatica? La didattica laboratoriale negli anni del PNI. Problemi e quesiti della maturità scientifica.
Negli ultimi decenni, le Indicazioni ministeriali hanno promosso l’uso di pratiche laboratoriali in tutti i livelli di istruzione, riconoscendo il loro valore per lo sviluppo delle competenze.
Il termine “laboratorio” non è più associato necessariamente ad uno spazio tecnologicamente attrezzato ma richiama, piuttosto, una situazione problematica che consente allo studente di utilizzare varie competenze trasversali e di partecipare attivamente all’esplorazione e alla scoperta dei concetti.
Per quanto riguarda le materie scientifiche, il rapporto tra matematica e tecnologia ci rimanda all’esperienza del Piano Nazionale Informatica, confronto che necessariamente deve prendere in considerazione il contesto storico e le evoluzioni tecnologiche nel corso degli anni.
Per fare laboratorio con i PC degli anni ’80, era indispensabile, innanzi tutto, familiarizzare con la “macchina”, conoscere l’architettura del calcolatore, saper gestire, tramite i “mitici “dischetti, l’ambiente MS DOS (il sistema operativo ) e l’ ambiente di lavoro prescelto(Word processor, foglio elettronico Lotus 1-2-3, programmazione in linguaggio Pascal).
Era necessario, quindi, spostarsi nelle aule di laboratorio con una certa regolarità, anche per superare la discriminazione tra gli studenti che potevano disporre di un computer nel proprio ambiente familiare e quelli che ne erano ancora sprovvisti.
L’ insegnamento non si fermava “all’ addestramento” tecnologico ma erano previste esercitazioni di Informatica in classe, in cui gli studenti imparavano a scomporre problemi complessi in passaggi logici e a creare algoritmi per la loro risoluzione.
Sostanzialmente l’allievo era chiamato a: risolvere
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