Rinviato all’a. s. 2026/27 l’avvio della riforma dell’istruzione tecnica

In occasione della pubblicazione del decreto legge 208 del 31 dicembre 2024, relativo a “Misure organizzative urgenti per fronteggiare situazioni di particolare emergenza, nonché per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza”, era già chiaro il contenuto dell’art. 9 del D.L. 208/22 secondo cui “In sede di prima applicazione, per l’anno scolastico 2025/2026, con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito” sarebbero state adottate le misure necessarie per l’avvio della riforma dell’istruzione tecnica previste dal PNRR- M4C1. Difatti, al fine di dare tempestiva attuazione alle previsioni del decreto, viene emanato il Decreto ministeriale 269 del 31 dicembre 2024 pubblicato solo in data 11 febbraio 2025, il giorno successivo alla scadenza delle iscrizioni per le scuole dell’infanzia, del primo e del secondo ciclo di istruzione, producendo nei fatti un ulteriore slittamento. La data del 31 dicembre rappresentava, ovviamente, un limite invalicabile trattandosi di una milestone (M4- C1-10) già differita al 31 dicembre 2024 e perciò non ulteriormente prorogabile per garantire la tempestiva attuazione degli interventi relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), coerentemente con il relativo cronoprogramma e le scadenze imposte dal Piano.
La FLC CGIL, in relazione al D.M. 269/24 aveva espresso due criticità:
l’art. 2 del DM 269/2024 prevedeva già nell’ambito della progettazione didattica per l’anno scolastico 2025/2026 l’adozione di una lunga serie di misure di difficilmente realizzabili in così poco tempo considerato che il DM 269 era stato pubblicato sul sito del ministero a iscrizioni ormai scadute, sarebbe
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