E perché mai la “trasmissione del sapere” non può coesistere con dialogo e creatività?
La lettura dell’intervista, pubblicata il 10 aprile, “Indicazioni Nazionali lingua italiana, un colpo di spugna su Mario Lodi, Rodari e De Mauro”, mi ha lasciato, più che perplesso, addirittura trasecolato. Alcune affermazioni di Silvana Loiero, intervistata in merito alle Nuove Indicazioni Nazionali, in fase (pare) di ultimazione, mi risultano del tutto incomprensibili. Vado ad esprimere qualche considerazione come cittadino, oltre che come docente. Seguo per chiarezza espositiva una sequenza per punti, partendo dalle affermazioni della Loiero.
…nelle Indicazioni Nazionali “c’è ben più di un ritorno alle regole, c’è il rischio di una riduzione della lingua a un sistema rigido di norme, dove la creatività, il pensiero critico e la pluralità linguistica rischiano di restare fuori dalla porta.…”. Ebbene – sia permesso di capire – perché mai il ritorno al rispetto delle “regole” ha in sé qualcosa di negativo? Perché?
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