Intervista a tutto campo al Prof. Vito Carlo Castellana segretario della FGU sui problemi della scuola pubblica statale e sulle prossime elezioni Rsu

Intervistiamo il segretario della FGU Vito Carlo Castellana. Con il segretario della Fgu abbiamo discusso a lungo sui problemi e le criticità del sistema scuola in Italia e sulle politiche del personale e sul reclutamento, inoltre ci siamo soffermati vists l’attualità sulle elezioni RSU dei prossimi giorni che è forse il momento oggi più atteso dai sindacati dellascuopa e anche da sindacato FGU che al suo interno contiene non sindacati ma varie strutture organizzative autonome dette SOA, infatti queste elezioni determineranno al 50% la rappresentatività sindacale mentre l’altro 50% è determinato dal numero degli iscritti. Castellana si augura che il suo sindacato la FGU possa avere vome voti lo stesso numero degli iscritti. Vero è che i risultati ufficiali l’Aran li pubblicherà tra mesi ma dopo le elezioni noi sapremo subito i risultati. Ma passiamo all’intervista con Castellana

D) Si nota un significativo decadimento educativo nel nostro paese , lo dicono gli esiti delle ricerche più accreditate. Quali sono le cause e quali le soluzioni? Cosa propone la fgu nel breve e nel medio termine?

R) dalle indagini internazionali emerge un declino generalizzato negli apprendimenti che non risparmia l’italia , che trova conferma anche nelle indagini nazionali e che è costantemente riscontrato nella percezione degli insegnanti nelle nostre scuole da circa 20 anni.

Recentemente la pandemia ha evidenziato maggiormente il fenomeno: invocare il superamento della didattica trasmissiva e contrapporre la scuola delle competenze a quella delle conoscenze sicuramente ha contribuito ad indebolire l’azione educativa e didattica.

Nel nostro paese, inoltre, ci sono ulteriori criticità che emergono chiaramente anche dai dati delle rilevazioni: carenze profonde rispetto agli equilibri territoriali, equità sociale, parità di genere. La nostra prima proposta si sintetizza in un motto che già da anni abbiamo rivendicato, purtroppo senza esito: lasciateci insegnare ed investite risorse nella scuola il carico burocratico, la continua erosione di ore di lezione disciplinari a vantaggio di attività “altre” devono essere affrontati subito, sono i primi gravi ostacoli ad una didattica efficace.

D) problema dei docenti, in alcune regioni scarseggiano in altre abbondano una situazione asimmetrica che dura oramai da molti anni. La fgu sarebbe favorevole a sistemi che favoriscono con incentivi economici gli spostamenti e che non siano i soliti punti in graduatoria nella mobilità?

R) questa disomogeneita’ oltre a questioni di natura sociale legate al fatto che fino a qualche anno fa nelle regioni del nord il lavoro dell’insegnante non era cosi’ ambito a fronte di molteplici altre opzioni lavorative, denota una carenza strutturale del sistema di reclutamento perverso, particolarmente evidente per i posti di sostegno dove le universita’ del nord hanno sempre considerato marginale l’offerta formativa destinata ai tfa sostegno rispetto a quelle del sud dove, al contrario, si e’ intravisto in questi corsi una fonte inesauribile di finanziamento con il risultato di vedere ogni anno centinaia di docenti costretti ad emigrare per poter entrare nel mondo della scuola.
Ovviamente, noi non possiamo ritenere che questo sistema sia accettabile soprattutto alla luce del fatto che esisterebbero migliaia di posti disponibili che potrebbero essere utilizzati per stabilizzare docenti senza obbligarli a spostarsi lasciandosi, spesso alle spalle le loro famiglie

D) oggi il numero dei docenti contrattualizzati al 30 giugno o al 31 agosto è circa 1 su 4, caso unico nella scuola in europa e non solo.

R) anche qui si ha una dimostrazione di un sistema di reclutamento che non funziona assolutamente. Siamo ormai a piu’ di 180 mila docenti precari e il prossimo anno 25/26, secondo le prime stime, si potrebbe raggiungere la soglia dei 200 mila. Non occorre avere una laurea in sociologia per capire che in questa maniera viene meno quellla continuita’ necessaria per poter costruire un percorso didattico qualitativo.
Per quanto concerne la preparazione dei nuovi docenti, credo che si riferisca al mercato dei titoli che si e’ generato negli ultimi anni con risvolti giudiziari ancora tutti da scoprire. Cio’ non toglie pero’ che una scuola con un turn over annuale del 25/30% di docenti sia di per se’ una causa sufficiente per la perdita di autorevolezza della categoria dei docenti. Se un alunno sa che dopo pochi mesi il suo insegnante sara’ sostituito , va da se’ che avra’ un comportamento meno rispettoso.
Anche qui la soluzione consisterebbe nell’aumentare i posti in organico di diritto, trasformando quelli gia’ esistenti e liberi in organico di fatto o in deroga.

D) quali sono le ricadute sulla didattica di questa situazione da lei descritta sull’offerta educativa anche se alcuni anche suib media accusano gli insegnanti di una preparazione non sempre all’altezza della situazione e questa sarebbe la ragione della caduta in verticale della loro autorevolezza.

R) il sistema di reclutamento del pnrr e’ farriginoso e terribilmente inadeguato per affrontare la problematica del precariato e non e’ assolutamente sufficiente per rispondere alla procedura di infrazione che l’unione europea sta avviando nei confronti dell’italia.
Invece di affrontare razionalmente il problema di concorsi che durano anni con un numero di posti ridicolo rispetto alle reali esigenze, si e’ complicato ulteriormente l’accesso ai ruoli, introducendo percorsi abilitanti universitari che le universita’ non riescono a gestire.
Cosa ancora piu’ vergognosa e’ che questi percorsi siano a totale carico dei docenti interessati. Credo che sia l’unico caso in cui si e’ costretti a pagare per poter lavorare.
Noi siamo per tornare ad un doppio canale di reclutamento dove a fianco dei concorsi ordinari aperti a tutti e con commissari esonerati dal servizio, si affianchi una graduatoria di docenti abilitati sia perche’ idonei di un concorso precedente sia perche’ gia’ abilitati.

D) indubbiamente ci sono segnali per chi li sa e li vuole leggere di cambiamento dello “statuto” professionale dell’insegnante italiano , lei che guida la fgu e proviene dalla vecchia struttura organizzativa ( soa) gilda degli insegnanti un’associazione di soli insegnanti fondata da sandro gigliotti su finire degli anni ottanta , come vede il docente nel prossimo futuro allorquando nelle scuole sarà implementata la scuola 4.0?

R) sono uno che, pur nel solco della tradizione, da insegnante, ho sempre dato valore enorme alla lezione frontale, ma sono anche uno amante di tutto quello che può essere un’innovazione tecnologia, sin da quando ero studente liceale. Penso infatti che la scuola 4.0 possa essere una risorsa per la didattica, ovviamente appare scontato che vada guidata e ne va fatto buon uso.

D) la fgu sindacato riconosciuto dall’aran si è presentata alle elezioni rsu come federazione, quali sono state, a differenza di altri sindacati, organizzare un’elezione in cui convivono non sindacati ms strutture organizzative autonome ( soa) diverse ?

R) la fgu (federazione gilda-unams), a differenza di altri sindacati strutturati in modo più verticale e uniforme, armonizza voci, esperienze e specificità differenti, in particolare quelle provenienti dal mondo docente e da quello del personale ata.
Tuttavia, questa diversità non è stata un ostacolo, ma un valore aggiunto. La fgu ha fatto propria l’idea che la pluralità è ricchezza, e che solo attraverso il dialogo e la collaborazione tra componenti con competenze e sensibilità differenti si può costruire una rappresentanza realmente efficace ed inclusiva.
In un contesto federale, ogni componente mantiene la propria identità e autonomia, ma allo stesso tempo contribuisce a un progetto comune più ampio. Questo approccio ha permesso alla fgu di presentarsi alle elezioni rsu con una visione più completa della scuola, capace di tutelare tutti i lavoratori che la fanno funzionare ogni giorno, valorizzandone le esigenze specifiche e al tempo stesso promuovendo un’idea di comunità scolastica coesa.
In sostanza, la convivenza di strutture diverse non è un limite ma una forza, perché consente di rappresentare in modo più autentico e profondo le molteplici realtà del mondo della scuola. La fgu si presenta come federazione non per necessità, ma per scelta consapevole: perché crede che la partecipazione plurale sia la vera essenza della democrazia sindacale.

D) Lei sa bene che chi la sta intervistando da anni è fortemente critico non solo verso le rsu ma anche contro il sistema elettorale, la fgu che giudizio esprime su tali elezioni che ricordo all’inizio, all’epoca di Gigliotti, dovette subire.

R) le elezioni rsu, assieme al numero degli iscritti, sono oggi lo strumento utilizzato per misurare la rappresentatività sindacale. Il voto è per la nostra organizzazione molto importante, per ovvi motivi, ma ritengo che questo sistema vada profondamente rivisto. So bene che non è il vero modo di misurare il peso politico di un’organizzazione sindacale. Il voto rsu dipende da tante variabili interne ad ogni singola scuola. La rsu dovrebbe essere libera e indipendente, ma è bene ricordarlo, noi non iscriviamo dirigenti scolastici e molto spesso sappiamo che questo, paradossalmente, è penalizzante anche quando si vanno a presentare le liste dei candidati rsu. Voglio poi sottolineare come il gran numero di scuole non permette di presentare liste ovunque, di fatto è come se si elegesse il parlamento attraverso i consigli comunali!

D) Sull’esito delle elezioni dei prossimi giorni fa qualche pronostico?

R) non mi esprimo, so che in termini di iscrizioni siamo in forte crescita, circa 400 iscritti in più al mese e che rispetto al precedente triennio abbiamo 10.000 iscritti in più, ma questo, per i motivi già esposti non va di pari passo con l’esito delle elezioni rsu per noi sarebbe un buon risultato confermare in termini di voti almeno il numero degli iscritti che oggi sono più di 80.000.

La ringrazio e buona fortuna.

Leggi anche:

Liceo del Made in Italy, Piccolotti: c’è poco da festeggiare

Sospeso il concorso per presidi in Campania: il M5S chiede a Valditara di riferire

Segui i canali social di InformazioneScuola

InformazioneScuola,  grazie alla sua serie e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di  Google News ,  per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite   GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui. 
Iscriviti al gruppo                                             whatsapp 
Iscriviti alla nostra                                           pagina Facebook

Continua la lettura su: https://www.informazionescuola.it/intervista-a-tutto-campo-al-prof-vito-carlo-castellana-segretario-della-fgu-sui-problemi-della-scuola-pubblica-statale-e-sulle-prossime-elezioni-rsu/ Autore del post: InformazioneScuola Fonte: https://www.informazionescuola.it

Articoli Correlati

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000