Docenti di sostegno specializzati si oppongono al DM del 26 febbraio 2025: “Così si compromette la qualità dell’istruzione e si favorisce il clientelismo”

ROMA, 3 maggio 2025 – Il Coordinamento Nazionale per l’Inclusione, formato da docenti specializzati e specializzandi per le attività di sostegno, ha espresso pubblicamente la propria netta contrarietà al Decreto Ministeriale n. 32 del 26 febbraio 2025. Il provvedimento, che attribuisce alle famiglie degli studenti con disabilità la possibilità di confermare il docente di sostegno, viene definito dagli operatori del settore come un passo indietro nella qualità dell’inclusione scolastica in Italia.

Siamo professionisti della scuola, impegnati ogni giorno nel costruire un ponte tra studenti, famiglie e istituzioni” – spiegano i firmatari del comunicato, tra cui ESP, CIPI, ILPROF.SPECIALIZZATO, DISS, RUI, e numerosi collettivi di precari GPS sostegno – “e questa norma mina la continuità didattica, favorendo dinamiche pericolose e clientelari”.

Secondo il Coordinamento, il decreto ignora il valore della formazione accademica dei docenti specializzati e rischia di creare situazioni in cui un insegnante non formato venga preferito a uno qualificato. In un contesto già segnato da forti criticità – con oltre 120.000 cattedre in deroga e un precariato dilagante – la scelta di delegare la conferma del docente alla sola famiglia escluderebbe ogni valutazione pedagogica e professionale, ponendo le basi per un sistema soggetto a pressioni e interferenze esterne.

Il diritto allo studio degli alunni con disabilità non può essere garantito senza la stabilizzazione strutturale dei docenti” – si legge ancora nel comunicato – “e l’attuale decreto non solo non risolve il problema della continuità, ma rischia di comprometterla ulteriormente”.

La critica si estende anche alla recente presa di posizione del Garante per la disabilità e della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), ritenuta superficiale e poco rappresentativa della complessità del lavoro scolastico quotidiano. Il Coordinamento sottolinea come l’alleanza educativa tra scuola e famiglia sia già una realtà viva, costruita con fatica da professionisti che operano in condizioni spesso precarie e che andrebbero invece tutelati attraverso l’assunzione stabile e il riconoscimento del loro ruolo strategico.

Infine, viene ribadita la necessità di un cambiamento di rotta che metta al centro l’inclusione autentica e la qualità dell’insegnamento, a partire dalla valorizzazione della competenza dei docenti specializzati.

“Sì alla continuità didattica, ma fondata sulla professionalità, non sull’arbitrarietà” – conclude il Coordinamento. “Solo così possiamo garantire davvero un futuro equo e inclusivo per tutti gli studenti”.

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