L’ora di religione perde studenti: a Bologna esenti quasi 1 su 2
Mentre l’Italia segue con attenzione le vicende del Conclave, a Bologna cresce il numero degli studenti che dicono no all’ora di religione cattolica. Oggi quasi uno su due la rifiuta, con punte dell’80% alle superiori.
I dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, analizzati dall’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti), parlano chiaro: la scelta di non frequentare l’insegnamento della religione cattolica (Irc) cresce già dalla scuola dell’infanzia. Per l’Uaar è il segno di una “domanda crescente di scuola laica”. Bologna è la seconda città d’Italia per esenzioni dopo Firenze, con un 47% di studenti non iscritti all’Irc, che scende al 38% su scala provinciale ma è in aumento rispetto all’anno precedente.
La Curia bolognese replica parlando di statistiche “parziali”, che escludono le scuole paritarie. “Il 63% degli studenti continua a scegliere religione. È un segno di fiducia da parte delle famiglie”, sottolinea al Corriere Gian Mario Benassi, responsabile diocesano per
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