Scuole sotto accusa, video di aggressioni negati: quando la privacy blocca la trasparenza

L’impennata di episodi violenti registrati a livello globale presso gli istituti scolastici ha acceso il dibattito circa la fruizione ed utilizzo attivo di quel materiale audiovisivo prodotto e registrato presso le varie sedi in cui avvengono, nella migliore delle ipotesi, solo aggressioni al personale ed a studenti. Spesso le famiglie, in particolare negli Stati Uniti, hanno accusato i vari istituti ed amministrazioni di non voler fornire tali materiali, necessari alla famiglia al fine di comprendere la dinamica degli eventi, per questioni e norme connesse alla riservatezza dei soggetti riprese, indipendentemente che siano carnefici, vittime o soggetti neutri. Tale documentazione, difatti, può essere consegnata solo ed esclusivamente alle autorità competenti ed alle locali Magistrature, che ottemperano alla tutela dei dati in riferimento, almeno in Europa, al GDPR. Tali dinamiche stanno velocemente cambiando specie dove le famiglie, a seguito del numero elevato di aggressioni, richiedono materiali e documenti per comprendere gli accaduti
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