Referendum 8 e 9 giugno 2025: cinque Sì per cambiare in meglio l’Italia

L’8 e il 9 giugno 2025 le cittadine e i cittadini del nostro Paese sono chiamati ad esprimersi su 5 quesiti referendari riguardanti temi di lavoro e cittadinanza. Si tratta di referendum abrogativi, il cui esito positivo determinerebbe importanti avanzamenti sulle condizioni di vita e di lavoro delle persone.
L’obiettivo è ripristinare le tutele in caso di licenziamenti illegittimi, contrastare l’abuso di contratti precari, estendere la responsabilità della sicurezza sul lavoro a committenti, appaltatori, subappaltatori, abbreviare i tempi per avviare le procedure di riconoscimento della cittadinanza.
Questioni che richiamano direttamente i principi fondanti la Costituzione repubblicana, in un contesto politico e culturale che vede ogni giorno i diritti e la dignità delle donne e degli uomini che vivono in questo Paese calpestati da logiche di profitto e prevaricazione.
Andare a votare significa scegliere da che parte stare. Il voto è uno strumento potente.
Come lavoratrici e lavoratori della conoscenza ne abbiamo la consapevolezza e ne sentiamo la responsabilità.
Perché le scuole (pubbliche e private), le università, le istituzioni AFAM, gli enti di ricerca e di formazione professionale (i settori privati della conoscenza) sono per eccellenza presidi di cultura democratica e di partecipazione.
Ma sono anche luoghi di precarietà e di sfruttamento del lavoro, di svilimento delle professionalità e di negazione dei diritti.
La missione che la Costituzione affida alla conoscenza, di promuovere condizioni di libertà e uguaglianza, è costantemente messa a rischio dal disinvestimento politico e finanziario nei nostri settori, a partire dalla mancanza di risorse per
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