“Sogno una scuola in cui i docenti non siano declassati a burocrati e umiliati a capoclasse”. Il saggio di Ivano Dionigi
Non vedo altro luogo, altra istituzione, al di fuori della scuola, in cui i ragazzi possano attrezzarsi per interrogare, comprendere e scoprire sé stessi e il mondo. Così scrive Ivano Dionigi nel suo ultimo libro, “Magister. La scuola la fanno i maestri non i ministri”. Come riporta il quotidiano Avvenire che ne anticipa alcuni brani, il saggio, in libreria da qualche giorno, intende dimostrare che è solo nel rapporto tra maestro e allievi che si sprigiona il campo di energia dell’educazione.
Dionigi – professore ordinario di Letteratura Latina, già Magnifico Rettore dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – spiega il termine che dà il titolo al suo saggio. Magister: parola latina emblematicamente carica di senso. Composta dal prefisso latino magis (“più”, che indica superiorità qualitativa) e dal suffisso greco -teros (che indica comparazione), significa il superiore, colui che sa di più e conta di più, e che si mette a
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