Carofiglio: “Ci sono ragazzi bravi a scuola drogati dalla gratificazione del voto che poi hanno paralisi all’Università”

Lo scrittore Gianrico Carofiglio, che ha scritto “L’elogio dell’ignoranza e dell’errore”, intervenuto al Salone del Libro nello stand di La Repubblica, ha parlato di voti a scuola e del percorso, a volte anomalo, che fanno alcuni studenti, provando a comprenderne le ragioni.

Ci sono ragazzi che perdono “l’attitudine a correre dei rischi”

Ecco le sue parole: “Ci sono ragazzi che diventano drogati dalla pseudo gratificazione del voto, dal sentirsi dire quanto sono bravi, e perdono l’attitudine a correre dei rischi. Ci sono ragazzi bravissimi a scuola che poi hanno delle paralisi subito dopo o all’Università perché la sola idea di essere sottoposti alla bocciatura li manda in crisi. La prima cosa che insegnano nelle arti marziali è come cadere”.

“Anche in politica non si accetta la debolezza – continua – negli ultimi anni sta tornando la figura dell’uomo forte.

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Lo scrittore Carofiglio: “Sono stato bullizzato fino a 14 anni. Poi ho iniziato karate e si sono invertiti i ruoli”

Lo scrittore pugliese Gianrico Carofiglio, ex magistrato e politico, premio Strega, autore di “Testimone inconsapevole” e “La misura del tempo“, si è aperto ai microfoni de Il Corriere della Sera. Nel corso dell’intervista lo scrittore 62enne ha ripercorso alcuni momenti della sua vita, primo fra tutti l’adolescenza e gli anni della scuola.
“Ero timido, fragile, goffo”
“Da ragazzino ero sfigato. Timido, fragile, goffo, sono stato bullizzato fino ai quattordici anni”, ha rivelato, così come hanno fatto tantissimi altri personaggi noti. Per fortuna il karate ha praticamente salvato il giovane Carofiglio, come ha spiegato lui stesso: “Ho cominciato a praticare le arti marziali e il bullismo è cessato, si sono invertiti i ruoli”.
Lo scrittore ha anche raccontato un curioso aneddoto che ha a che fare con lo studio: “Sono stato fortunato in tanti aspetti della mia vita. Ma faccio un piccolo esempio per capire. Dovevo fare gli orali per il concorso in magistratura. C’erano tredici materie e quella per me più ostica era diritto ecclesiastico. Non sapevo niente, era arrivato il momento degli esami. Ho aperto a caso una pagina del libro di testo. E il professore mi disse che alla domanda di quell’argomento non aveva mai risposto nessuno”.

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Un altro personaggio bullizzato da giovane
Lo scorso maggio abbiamo parlato di un altro caso di bullismo di una persona famosa, anche stavolta probabilmente sconfitto grazie allo sport: “A scuola sono stata sospesa per risse. Avevo una certa aggressività repressa. Forse per la voglia di emergere. Sono stata sempre bullizzata. Anche perché ero un po’ trasandata. Mai avuto una vita sociale. No adolescenza, no feste, solo, sempre tutto per avere una vita sugli sci. È stata una scelta”, queste le parole di Sofia Goggia, famosa sciatrice alpina italiana e campionessa olimpica atleta delle Fiamme Gialle.

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