Salone di Torino: popolo di cultura e di file, editori e mercato, autori e nuove proposte. Bella l’editoria per l’infanzia
Il 37° salone del libro di Torino? Una immensa fiera, una grande kermesse, uno straordinario pellegrinaggio di sapore medievale, alla Chaucer (I racconti di Canterbury), racchiuso dentro uno spazio di circa 137.000 metri quadrati dentro al mitico, un tempo per lavoro e lotte sindacali, Lingotto (dove prima venivano prodotte le gloriose vetture Fiat e di cui oggi è solo rimasta visitabile la pista di collaudo sul grandioso terrazzo), nel quale sono stati aperti tre giganteschi padiglioni, più sale annesse, contrassegnati da lettere e numeri per indicare gli stand, e una superficie immensa, che si raggiunge dall’esterno, la “Sala Oval”, dove sono state allocate le maggiori case editrici, compresi i Ministeri della Repubblica, col Mim, e le istituzioni civili, carabinieri, vigili, ecc., inclusa la RAI e molti tavoli regionali.
L’evento, dal 15 al 19 maggio, ha ospitato oltre 890 stand con circa 2.000 eventi; poi 51 sale e 180 laboratori. E con un numero di visitatori straordinario, forse spropositato, attratto