Davvero nel 2025 si interroga come nel 1890? Valutiamo per far crescere o perché è un adempimento burocratico? Lo sfogo

Uno sfogo di una docente è diventato virale sui social: ha ancora senso interrogare? I docenti dovrebbero trovare altri nuovi modi per valutare gli alunni? Ecco cosa c’è scritto nel post.
“Ma davvero oggi, nel 2025, siamo qui a fare ‘interrogazioni’ come se fossimo nel 1890? Due o tre studenti parlano, il resto della classe si annoia o si distrae. Se ciascuno parla per 10 minuti (e già è poco), per interrogare 20 studenti una sola volta servono… 200 minuti. Quasi 4 ore di lezione per ogni argomento svolto o modulo. E poi? Ripartiamo da capo con la tornata successiva. Nel frattempo, nel mondo reale, all’Esame di Stato ogni studente ha pochissimi minuti per ogni disciplina. Qual è allora il senso di passare ore e ore a interrogare a tappeto? E soprattutto: chi ha mai insegnato loro come si comunica bene un contenuto?”.
Chi insegna “educazione all’esposizione orale?”
“Pretendiamo che
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