Iperconnessione e sonno insufficiente negli adolescenti: il ruolo dei pedagogisti per contrastarne i rischi

L’articolo pubblicato su Avvenire il 15 maggio 2025 da Vito Salinaro, che riporta i dati delle Università di Cambridge e Shanghai, conferma una realtà che da tempo come pedagogisti denunciamo: il mancato riposo e l’eccessivo uso dei social media stanno compromettendo lo sviluppo cerebrale degli adolescenti. Lo studio, che ha coinvolto oltre 3.200 giovani tra i 9 e i 14 anni, dimostra come chi dorme poco e va a letto tardi presenti connessioni cerebrali più deboli, volumi ridotti in aree fondamentali come l’ippocampo, e prestazioni cognitive inferiori rispetto ai coetanei con una corretta igiene del sonno.
Questi dati scientifici confermano ciò che ho avuto modo di sottolineare nel mio articolo pubblicato nel 2023, “Pedagogia e nuove dipendenze digitali: una sfida educativa”, dove evidenziavo come l’iperconnessione possa generare forme di disagio psicologico e ridurre la capacità di concentrazione e apprendimento dei giovani. Allora, come oggi, ribadisco
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