Il modo in cui è insegnata la letteratura rassicura i docenti: perché fare Carducci se non si capiscono le subordinate? Lo sfogo

Si continua a discutere di letteratura italiana: il docente di italiano e latino presso la Scuola militare Teuliè di Milano e professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano Marco Ricucci ha insistito sul modo in cui viene insegnata la letteratura italiana a scuola.

La riflessione

Ecco la sua riflessione, pubblicata su Il Corriere della Sera: “C’è una verità scomoda che nella scuola italiana si continua a ignorare: molti insegnanti non vogliono — o non sanno — insegnare le competenze di base, almeno se andiamo alle superiori. Non vogliono lavorare davvero sulla comprensione del testo, sulla scrittura, sull’argomentazione. Preferiscono rifugiarsi nella rassicurante liturgia della storia della letteratura italiana, scorrendo secoli di autori come se bastasse nominarli per far crescere cultura”.

“E quando qualcuno osa mettere in discussione questo modello si grida allo scandalo, si brandisce Dante come uno scudo, si invoca la ‘tradizione’ come alibi. Ma questa tradizione, oggi, non forma:

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