La bellezza dell’intelligenza. Natascia Ummaro, modella e medico

La bellezza dell’intelligenza. Natascia Ummaro, modella e medico.

Di Vincenzo Scarpellino

Per essere bella, Natascia Ummaro, trentenne modella napoletana, lo è: indiscutibilmente. Per essere anche una donna di spirito e non priva di verve, questo era meno scontato. Ancora meno scontato è il fatto che sia un medico. Avete letto bene: la nostra modella ha una lunga e duratura relazione con il vecchio Ippocrate, al quale ha prestato doveroso giuramento pochi mesi fa conseguendo la Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia presso la Federico II e la cosa ci ha incuriosito. Incontriamo, infatti, Natascia a margine della conferenza stampa di OggiScuola per la presentazione della seconda  edizione di Moda e Musica nella splendida cornice  della Sala della Giunta di Palazzo San Giacomo a Napoli.

Natascia, quando nasce la passione per la moda e le sfilate?

In realtà è iniziato tutto per gioco. Ero già “grande” per iniziare a fare la modella, avevo 20 anni. Un amico mi propose di partecipare a un concorso dedicato alle spose e mi classificai tra le prime dieci su cento ragazze. Da lì ho cominciato a partecipare a vari eventi, entrando in contatto con aziende e stilisti. In seguito ho iniziato a collaborare con l’imprenditrice Titti Petrucci come modella da showroom. Da quel momento è stato un percorso di crescita non solo a livello d’immagine, ma anche nella conoscenza del mondo della moda come filiera, tramite il brand Psico Paris. Raccontarlo nel dettaglio richiederebbe davvero molto tempo.

D’accordo, allora perché hai deciso di studiare Medicina?

Studiare Medicina è sempre stato il mio sogno, fin da bambina.
Quando da piccoli ci si chiede: “Cosa vuoi fare da grande?”, io non ho mai avuto dubbi. La mia risposta è sempre stata: il medico. Mi sono impegnata molto per raggiungere questo primo traguardo e continuo a studiare ogni giorno per migliorare le mie competenze.

E come concili il lavoro di modella con gli studi di medicina?  

Oggi il mio percorso nella moda si è concluso, sia come modella che in ambito commerciale. Partecipo solo saltuariamente ad alcuni eventi.

Le difficoltà più grandi che hai avuto?

In passato è stato impegnativo, ma ho sempre avuto la possibilità di gestire il mio tempo.
Non sono mai stata il tipo da passare ore a guardare serie TV o da trascorrere tutti i weekend in spiaggia: spesso lavoravo d’estate alle collezioni per l’anno successivo.

Mai pensato di gettare la spugna, ovvero lo stetoscopio?

No, mai. Né la spugna, né lo stetoscopio!

Spiegaci in due parole cosa accomuna due mondi così diversi come quello della moda e quello della medicina.

Bisogna saper guardare alla moda in modo diverso. A me piace vestire bene, scegliere un tessuto piuttosto che un altro, mi affascina l’abbinamento dei colori. Intesa così, perché un medico non dovrebbe curare anche il proprio stile?  È vero, ho lavorato in sfilate e in televisione, ma se una persona mantiene la propria identità, la propria morale, e resta fedele alle proprie scelte, riesce a vedere questo mondo in modo meno stereotipato

Beh, vista così non posso darti torto. Veniamo alle relazioni:  hai avvertito o avverti diffidenza nei tuoi confronti?

Qualche commento c’è stato, così come capita nel mondo del lavoro. Però, direttamente, nessuno mi ha mai manifestato diffidenza.
Mi impegno molto in quello che faccio e preferisco rispondere con i fatti piuttosto che con le parole.
Supporto i colleghi, ascolto i pazienti, e per me accrescere le competenze e metterle a disposizione degli altri è l’unica cosa che conta.
Detto questo, ho una forte personalità: i “commenti da bar”, detti tanto per dire, non mi sfiorano nemmeno.

Persiste ancora nell’immaginario collettivo l’idea della donna bella ma poco intelligente?

Si, purtroppo nella società persiste ancora questo stereotipo.

E come si fa a cambiarlo?

Come si può cambiare questo pregiudizio?
Con la conoscenza. Una donna bella, consapevole di sé, che sa cosa dice e come lo dice, risulta ancora più affascinante.

Quindi in corsia non rinunci al tacco 12?

No, troppo fashion (ride). In corsia scarpe comode e dress code professionale.

A proposito della bellezza, Coco Chanel affermò che “inizia nel momento in cui decidi di essere te stesso”. Sei d’accordo?

Sì e no. La bellezza esteriore nasce da una consapevolezza interiore. Il mondo della moda oggi ha ampliato i modelli estetici proprio per evitare derive patologiche come i disturbi del comportamento alimentare.
Personalmente, non credo nella perfezione assoluta, ma credo che esistano accorgimenti per valorizzare i propri punti di forza e minimizzare quelli meno forti.

Natascia, ti sento molto determinata: quali altri obiettivi ti sei posta?

Ne ho molti. Non ho mai amato una vita piatta, senza stimoli. Porsi obiettivi ambiziosi significa mettersi alla prova, spingersi oltre i propri limiti. La perseveranza, poi, aiuta sempre a raggiungerli.

Un episodio (o un evento) che ti ha dato grande soddisfazione?

Il momento della discussione della mia tesi di laurea. Può sembrare scontato, ma è stato davvero speciale.
Anche nel mondo della moda ci sono stati momenti importanti, come quando ho aperto un talk a Ciao Darwin o quando ho ricevuto la fascia di Miss Cultura durante un concorso di bellezza.

Uno, invece, che ti ha ferita o delusa

Cerco sempre di vedere il bicchiere mezzo pieno. Ogni delusione mi ha insegnato qualcosa e mi ha dato lo stimolo per migliorarmi e alzare l’asticella.

Cosa consigli alle tante ragazze che sognano il mondo della moda?

Di essere determinate e resilienti e di non smettere mai di formarsi. La bellezza è importante, ma alla fine se non “curi” anche la testa e non ti crei delle alternative professionali rischi di restare una donna a metà. Dunque, studiate, studiate e studiate.

Quindi, ragazze, libro e rossetto mood perfetto, giusto?

Beh, non direi proprio cosi, però… spesso in giro nei backstage i libri li ho portati!

Ed ora quattro domande per quattro rapide risposte. Chiudi gli occhi e non pensarci molto.

1. La bellezza è un limite oppure un vantaggio?

Non credo nella bellezza assoluta. Ognuno è bello a modo suo.
L’importante è non omologarsi. Una bellezza interiore che si riflette all’esterno sarà sempre un valore aggiunto.

2. Più invidiose le donne o più farfalloni gli uomini?

Dipende dalle persone. Alla base di tutto deve esserci il rispetto. Io non sono una donna invidiosa, anzi: mi concentro sul mio percorso e sui miei obiettivi.

3. Meglio le luci della passerella oppure i neon di un pronto soccorso?

Senza dubbio i neon del pronto soccorso.
Niente è paragonabile alla responsabilità di chi si affida a te per la propria vita. Serve essere preparati, capaci, formati ad affrontare situazioni anche molto complesse.

4. Appenderesti il camice al chiodo per una copertina di “Vogue”?

Ho sempre voluto fare il medico (risponde decisa).
Tutto ciò che ho fatto nella moda durante il mio percorso è stato alimentare una passione.
In una società che passa ore davanti a uno schermo scorrendo contenuti selezionati da un algoritmo, io ho scelto di investire il mio tempo libero in qualcosa che mi appassionava davvero e che mi ha insegnato molto.

L’intervista termina qui. Natascia deve andare via e cortesemente si congeda. A noi, che la osserviamo allontanarsi, e che l’abbiamo ascoltata, resta la sensazione che il buon vecchio Ippocrite, con lei, ci abbia visto giusto.

Breve profilo

Natascia Ummaro nasce a Napoli il 31/07/1995. Nel 2013 consegue il Diploma di Liceo scientifico con il massimo dei voti e nel 2025  la Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Medicina e Chirurgia.

Nel frattempo, partecipa a corsi di formazione e eventi congressuali nell’ambito della medicina della riproduzione e tecniche di PMA. Nel 2017 è eletta Miss Cultura nel concorso Miss Jadea sulla 365tv condotto da Alfonso Signorini; sempre nello stesso anno è Modella Beauty Make Up Forever per presentazioni aziendali. Nel 2018 partecipa alla trasmissione Ciao Darwin per il “gruppo Cime” nella puntata “Cime vs Rape”; dallo stesso anno ad oggi è Modella Ufficiale del brand Psico Paris e conduttrice di eventi.

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