Alla ricerca del prompt perfetto: come analizzare criticamente le risposte di ChatGPT

La capacità di valutare criticamente la qualità dei risultati dell’Intelligenza Artificiale generativa sta diventando una competenza fondamentale di cittadinanza

Provo a suggerire strategie per avviare un’interlocuzione con ChatGPT per consentire alla classe di valutare criticamente le risposte fornite.

In ChatGPT o nel vostro chatbot AI preferito, usate il seguente prompt per guidare gli studenti attraverso un’analisi critica e una valutazione di un output generato dall’IA.

Questo prompt può essere usato come dimostrazione e discussione per l’intera classe con l’insegnante che controlla il chatbot sullo schermo, oppure assegnato a singoli studenti di età adeguata. Questo prompt richiede anche un testo generato dall’IA per l’analisi.  

Sei un professore con esperienza nell’analisi critica di contenuti generati dall’IA per formulare distinzioni significative tra testo generato dall’IA e testo generato da esseri umani. Il tuo compito è guidare i miei studenti di [LIVELLO SCIENTIFICO / AREA DIDATTICA] a utilizzare capacità di pensiero critico per analizzare e valutare i contenuti generati dall’IA nel file allegato. Poni domande, una alla volta, sui seguenti argomenti:

Accuratezza del contenuto: “Quali affermazioni fattuali contiene questo testo? Come potresti verificarle?”

Pertinenza: “In che modo questo contenuto affronta l’argomento o lo scopo previsto?”

Struttura e organizzazione: “Come vengono presentate le informazioni? Sono logiche e facili da seguire?”

Uso della lingua e stile: “Descrivi il tono e lo stile dello scritto. Sono appropriati per il pubblico a cui si rivolge?”

Profondità di analisi: “Il testo fornisce informazioni superficiali o un’analisi approfondita? Riesci a individuare aree in cui potrebbe essere approfondito?”

Originalità: “Noti idee o prospettive uniche in questo testo?”

Potenziali distorsioni o errori: “Riesci a individuare potenziali distorsioni o fallacie logiche nel contenuto?”

Dopo che lo studente ha risposto a ciascuna domanda, fornisci un feedback costruttivo e poni domande di approfondimento per approfondire l’analisi. Concludi l’analisi invitando gli studenti a riflettere sui punti di forza e di debolezza generali del testo, nonché sulle implicazioni della loro analisi per l’utilizzo futuro dell’IA nei loro corsi. Durante tutto il processo, mantieni un tono di supporto e incoraggiamento. Adatta le tue domande in base alle risposte dell’utente e al livello di coinvolgimento, ma non allontanarti dall’argomento del testo generato dall’IA. 

 

Esempio di richiesta

Sei un professore con esperienza nell’analisi critica di contenuti generati dall’intelligenza artificiale per formulare distinzioni significative tra testo generato dall’intelligenza artificiale e testo generato da esseri umani. Il tuo compito è guidare i miei studenti di storia di classe 4 di scuola secondaria di II grado a utilizzare le capacità di pensiero critico per analizzare e valutare i contenuti generati dall’intelligenza artificiale nel file allegato (Le cause della I Guerra mondiale). Poni domande, una alla volta, sui seguenti argomenti:

Accuratezza del contenuto: “Quali affermazioni fattuali contiene questo testo? Come potresti verificarle?”

Pertinenza: “In che modo questo contenuto affronta l’argomento o lo scopo previsto?”

Struttura e organizzazione: “Come vengono presentate le informazioni? Sono logiche e facili da seguire?”

Uso della lingua e stile: “Descrivi il tono e lo stile dello scritto. Sono appropriati per il pubblico a cui si rivolge?”

Profondità di analisi: “Il testo fornisce informazioni superficiali o un’analisi approfondita? Riesci a individuare aree in cui potrebbe essere approfondito?”

Originalità: “Noti idee o prospettive uniche in questo testo?”

Potenziali distorsioni o errori: “Riesci a individuare potenziali distorsioni o fallacie logiche nel contenuto?”

Dopo che lo studente ha risposto a ciascuna domanda, fornisci un feedback costruttivo e poni domande di approfondimento per approfondire l’analisi. Concludi l’analisi invitando gli studenti a riflettere sui punti di forza e di debolezza generali del testo, nonché sulle implicazioni della loro analisi per l’utilizzo futuro dell’IA nei loro corsi. Durante tutto il processo, mantieni un tono di supporto e incoraggiamento. Adatta le tue domande in base alle risposte dell’utente e al livello di coinvolgimento, ma non allontanarti dall’argomento del testo generato dall’IA.

 

Continua la lettura su: http://www.robertosconocchini.it/prompt-design/9155-alla-ricerca-del-prompt-perfetto-come-analizzare-criticamente-le-risposte-di-chatgpt.html Autore del post: Maestro Roberto Fonte: https://www.robertosconocchini.it/

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La valutazione partecipativa o come apprendimento

La valutazione partecipativa o come apprendimento

di Pietro Boccia

Per quanto concerne la valutazione è da considerare che essa nella storia della scuola ha avuto connotazioni diverse, in base alla visione educativa della società. Sicuramente si è affermata, come modalità di monitoraggio e di controllo, quando lo Stato ha incominciato a erogare istruzione. Storicamente la scuola italiana, nel campo della valutazione, ha attraversato tre fasi, vale a dire: autoritaria e selettiva, democratica ed egualitaria, equa e inclusiva.

La prima (autoritaria e selettiva) è la fase nella quale la valutazione è stata misurazione delle conoscenze attraverso i voti. Il rapporto educativo è stato, in tal caso, un paradigma selettivo, impostato, a livello didattico, sui programmi ministeriali e a livello psicologico sullo stimolo/ risposta (comportamentismo). La seconda (democratica e egualitaria) è la fase che inizia negli anni Sessanta del Novecento e introduce il paradigma dell’uguaglianza delle opportunità educative all’interno della società. Non è più sufficiente valutare le conoscenze ma bisogna anche considerare le abilità, concentrando l’attenzione sugli allievi. A livello didattico ai programmi ministeriali si accompagna la programmazione, elaborata dai docenti sui bisogni degli studenti, e a livello psicopedagogico chi apprende acquisisce centralità e diventa attivo (cognitivismo-attivismo).

In tale fase già si ha la necessità di stabilire che l’apprendimento non può essere misurato con un voto ma deve essere descritto (Art. 4 della Legge n. 517/1977). L’ultima, quella equa e inclusiva, è la fase, nella quale ogni allievo deve essere costruttore della propria conoscenza (psicologia e pedagogia del costruttivismo) per diventare, attraverso l’acquisizione dei contenuti, delle abilità e delle competenze, autonomo e responsabile. A livello didattico, lo Stato, all’avvento del Regolamento dell’autonomia (DPR n. 275/1999 e della riforma costituzionale (Legge n. 3/2001), non può più imporre i programmi ministeriali con la relativa programmazione delle singole istituzioni scolastiche, ma stabilire soltanto i livelli essenziali di prestazione attraverso le Indicazioni nazionali e le Linee guida.

Con la terza fase, la valutazione non può più immaginare di poter misurare solo gli apprendimenti, ma deve anche promuovere l’autovalutazione, facendo acquisire ad ognuno la consapevolezza critica non solo della propria identità, dell’autonomia e delle competenze ma anche della cittadinanza attiva. La valutazione diventa, così, un processo dinamico e circolare, che implica la padronanza consapevole della progettazione educativa e didattica; essa precede, accompagna e segue tutto il percorso dell’acquisizione delle conoscenze, delle abilità e delle competenze. L’atto valutativo, come processo, esplicita, in maniera permanente, una valenza formativa attraverso l’osservazione, il riconoscimento e la valorizzazione degli apprendimenti acquisiti, a livello formale, non formale e informale.

Il comma 4 dell’art. 2 del DPR. n. 249/1998 stabilisce che lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. I dirigenti scolastici e i docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico. Lo studente ha, inoltre, diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. Per tale motivo la valutazione, oltre ad essere diagnostica o iniziale, formativa o per l’apprendimento e sommativa o dell’apprendimento, deve essere partecipativa o come apprendimento, coinvolgendo l’intero gruppo o classe e gli allievi, soggetti a verifica su tutti gli argomenti progettati e svolti nel curricolo, al processo dell’attribuzione della valutazione del docente. Nell’attuare tale metodologia, ho dovuto personalmente constatare l’obiettività nell’attribuire la valutazione sia delle classi, interessate e attente durante la verifica, sia degli allievi coinvolti. Una valutazione, intesa in tal modo, nella sua articolazione:

attiva le azioni di progettazione da intraprendere per perseguire gli obiettivi di apprendimento e per sviluppare le competenze (valutazione iniziale o diagnostica);

orienta e regola le azioni per permettere di documentare a chi apprende lo sviluppodell’identità personale, concorrendo all’apprendimento permanente e al successo formativo (valutazione in itinere e formativa o per l’apprendimento). “La valutazione – è scritto nella Certificazione delle competenze della Nota ministeriale n. 312/2018 per il primo ciclo ma validissima anche per il secondo ciclo – diventa formativa quando si concentra sul processo e raccoglie un ventaglio di informazioni che, offerte all’allievo, contribuiscono a sviluppare in lui un’azione di autorientamento e di autovalutazione”;

promuove, in base all’art. 1 del D.lgs. n. 62/2017, al DPR n. 122/2009 e all’art. 4 del DPR n. 249/1998, riformato dal DPR n. 235/2007 con l’introduzione all’art. 5 bis del Patto educativo di corresponsabilità, l’autovalutazione, attraverso una valutazione autentica, e, pertanto, la partecipazione attiva di chi apprende, facendo assumere a ciascuno consapevolezza critica in relazione all’acquisizione del successo formativo (valutazione partecipativa o come apprendimento).

Gli allievi, supportati da chi insegna, devono gradualmente assumere, con un approccio metacognitivo, la competenza personale, sociale e la capacità di imparare a imparare dell’Unione europea (22 maggio 2018) per valutare con equilibrio gli altri e se stessi (autovalutazione);

– favorisce il bilancio critico sulle azioni operate e condotte a termine per regolare e migliorare l’apprendimento (valutazione sommativa o dell’apprendimento).

La valutazione sommativa o dell’apprendimento, nella sua dinamicità e nella circolarità, è, come processo, la base per un nuovo apprendimento e, quindi, è anch’essa formativa.

La valutazione diventa, in tal modo, un processo, che, nel coinvolgimento di tutti gli attori della comunità scolastica, sicuramente migliora gli apprendimenti e concorre al successo formativo. Il valutare esige, però, saper progettare.

 La progettazione è, oggi, uno strumento indispensabile nelle istituzioni scolastiche. Fino a poco tempo fa nella scuola superiore è mancata totalmente una cultura della progettazione. Alla fine degli anni Ottanta del Novecento l’insegnamento, in Italia, ha incominciato a subire un forte cambiamento, passando dalla logica dei programmi ministeriali a quella della progettazione organizzativa, educativa e didattica.

La legislazione scolastica già nel 1974 con i “Decreti delegati” aveva in ogni modo prospettato che:

la progettazione organizzativa deve essere varata, a ogni livello, dagli Organi collegiali,per agevolare il funzionamento delle scuole e per rendere più flessibile e più proficua l’attività d’insegnamento e quella di apprendimento (co. 1);

la progettazione educativa deve anche fissare le finalità e gli obiettivi del processo formativo.

A tal proposito, il d.P.R. n. 416 del 31 maggio 1974, all’art. 4, recita che il Collegio dei docenti deve elaborare e curare la progettazione “dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi d’insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire così il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà d’insegnamento garantita a ciascun insegnante” (co. 2).

La progettazione didattica riguarda, invece, le singole discipline nella loro peculiarità ed è elaborata e varata, per le sue implicazioni interdisciplinari, dal Consiglio di classe (co. 3).

Ogni forma di progettazione dovrebbe rendere protagonisti del processo educativo e formativo non solo gli insegnanti/docenti, ma anche gli allievi e il territorio. Essa dovrebbe, perciò, comportare che ogni insegnante/docente conosca il territorio in cui è inserito e opera l’allievo, sia per comprenderne la situazione delle condizioni di partenza sia per stabilire, da un lato, le finalità e gli obiettivi educativi e formativi e, dall’altro, le necessarie metodologie, i sussidi, le risorse e le disponibilità umane, psicologiche e intellettive; è, in tal modo, che si potrebbero rendere proficui ed efficaci l’insegnamento e l’apprendimento. La progettazione, elaborata e governata dagli Organi collegiali, implica, quindi, continui controlli e verifiche e, con opportune rettifiche, anche eventuali adattamenti. Bisogna, pertanto, scandirla in alcune fasi:

analisi della situazione di partenza;

scelta degli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo delle competenze;

scelta e organizzazione delle conoscenze e delle abilità di apprendimento per lo sviluppodelle competenze;

scelta dei metodi per l’acquisizione degli obiettivi di apprendimento per lo sviluppo dellecompetenze;

verifica dei risultati, attribuzione dei punteggi nelle prove, valutazione degli apprendimentie certificazione delle competenze.

 L’analisi della situazione di partenza consiste in un rigoroso accertamento dei prerequisiti (già in possesso o potenziali) degli allievi. Essa, perciò, è la fase che esige un sistematico impegno di organizzazione, di ricerca e di analisi dei dati riguardanti le condizioni e le variabili che concorrono, nella scuola, a individuare e a definire, in modo globale, la situazione educativa. Le condizioni e le variabili che intervengono nella situazione di partenza devono essere analizzate e classificate preliminarmente.

   Il Consiglio di classe e i singoli insegnanti dovrebbero conoscere, per fare una progettazione adeguata, i seguenti elementi:

Il territorio e l’ambiente extrascolastico in cui vive l’allievo.

L’ambiente familiare di ogni allievo, come i livelli di scolarità, la caratterizzazione socialee culturale, gli stili educativi dominanti (autoritarismo, permissivismo, rapporto dialogico) e l’atteggiamento d’interazione scuola-famiglia oppure di non partecipazione e di disinteresse.

L’ambiente educativo e l’organizzazione scolastica, ovvero la scuola dovrebbe diventareun ambiente educativo accogliente e rispondente alle esigenze formative della società attuale (aule adeguate, laboratori, biblioteche, cineteche, videoteche, ludoteche e così via).

Bisognerebbe conoscere anche i prerequisiti cognitivi e socio/affettivi di ogni singolo allievo, affinché si possa impostare una progettazione del curricolo che rispecchi pienamente la situazione. I prerequisiti cognitivi sono rappresentati non solo dalle conoscenze, già in possesso degli allievi (prerequisiti di apprendimento), e dalle abilità comunicative (codici linguistici), ma anche dalle modalità personali di acquisire conoscenze (stili cognitivi).

I prerequisiti socio/affettivi sono, invece, rappresentati sia dai livelli di aspirazione e d’interesse degli allievi nell’apprendimento, che dalla loro capacità di instaurare rapporti di relazione empatica con gli insegnanti e con gli altri elementi della classe. Solo dopo aver analizzato, con la somministrazione dei test d’ingresso, la situazione di partenza dei singoli allievi e dell’intera classe attraverso la valutazione diagnostica, si può, dunque, passare alla seconda fase: scelta degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze.

L’impianto del sistema degli istituti professionali è diretto alla promozione di un insieme di competenze descritte nel profilo educativo, culturale e professionale sia generale, sia relativo ai singoli indirizzi. Per quanto riguarda il biennio iniziale, vengono assunte, per la parte comune, le competenze incluse nell’impianto normativo riferibile all’obbligo di istruzione. Tale quadro di riferimento sollecita la progettazione e l’attuazione progressiva di una coerente pratica didattica. A questo fine vengono proposti alcuni criteri di riferimento. Una competenza si manifesta quando uno studente è in grado di affrontare un compito o realizzare un prodotto a lui assegnato, mettendo in gioco le sue risorse personali e quelle, se disponibili, esterne utili o necessarie. Naturalmente la natura del compito o del prodotto caratterizza la tipologia e il livello di competenza che si intende rilevare. Questo può essere più direttamente collegato con uno o più insegnamenti, oppure riferirsi più direttamente a un’attività tecnica e/o professionale. Comunque, esso deve poter sollecitare la valorizzazione delle conoscenze, delle abilità apprese e delle altre caratteristiche personali in maniera non ripetitiva e banale. Il livello di complessità e di novità del compito proposto rispetto alla pratica già consolidata determina poi la qualità e il livello della competenza posseduta.

 La scelta degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze è una fase di fondamentale importanza per la progettazione del curricolo. Bisogna individuare con essa, tenendo conto delle indicazioni ministeriali, quali risultati di apprendimento gli allievi dovrebbero, in modo misurabile, raggiungere. Gli obiettivi educativi s’intersecano anche con le finalità formative di un’intera comunità scolastica. Essi rappresentano l’orizzonte e la prospettiva entro cui l’istituzione scolastica intende muoversi e compiere le sue scelte.

 Gli obiettivi didattici rappresentano, invece, la concreta acquisizione di conoscenze, di abilità, di competenze e di comportamenti, che l’allievo, durante il percorso educativo, dovrebbe realizzare e raggiungere nell’ambito dell’area disciplinare. Essi dovrebbero non solo essere permanentemente osservabili e misurabili, ma, in base alla sequenza di apprendimenti, anche immediati, intermedi e terminali. È, così, che tali obiettivi potrebbero assolvere la funzione di orientamento delle scelte programmatiche e di predisposizione a favore di eventuali piani di interventi integrativi e di recupero. Potrebbero anche permettere di progettare i percorsi didattici in modo tale da adeguare a essi non solo contenuti e metodi, ma anche tecniche di verifica e di valutazione.

 L’articolazione dell’insegnamento in conoscenze e abilità deve essere determinata come orientamento per la progettazione didattica del docente in relazione alle scelte compiute nell’ambito della progettazione collegiale del Consiglio di classe. I contenuti, per realizzare gli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, dovrebbero essere scelti e organizzati, tenendo conto dell’analisi della situazione di partenza della scolaresca. Cercare di far acquisire i contenuti di una disciplina, complessivamente più elevati del livello delle capacità di apprendimento della classe, è antieconomico. I risultati, alla fine dell’anno scolastico, non verrebbero, in tal modo, raggiunti e il tempo sarebbe stato vanamente trascorso. Cercare di far apprendere, poi, i contenuti del curricolo che sono al di sotto del livello delle capacità e delle potenzialità della classe è antieducativo.

Negli allievi si abbasserebbe il livello di motivazione allo studio. Il miglior modo per ottenere i risultati positivi e per raggiungere gli obiettivi didattici e educativi programmati, nonché i traguardi per lo sviluppo delle competenze, è, quindi, una scelta intelligente dei contenuti previsti dal curriculum della disciplina. I contenuti dovrebbero essere anche organizzati in una struttura connettiva, altrimenti con molta probabilità sarebbero dimenticati facilmente: una serie sconnessa di fatti e di informazioni ha una breve durata. Tali fatti e informazioni dovrebbero, per rendere più efficace la memorizzazione, essere organizzati in principi e in idee, da cui potrebbero, in un secondo momento, essere ripresi attraverso il processo di deduzione. Tutti gli argomenti del curriculum dovrebbero avere, dunque, una loro coerenza e una loro struttura. È, in tal modo, che si ha un feedback capace di conferire a tutti i contenuti trasparenza e semplicità.

 Scegliere e organizzare i metodi per l’acquisizione degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, nella progettazione per il curricolo, dovrebbe significare una corretta impostazione nel saper individuare un procedimento metodologico; questo dovrebbe soprattutto tener conto, all’interno della classe, della diversità tra gli allievi

Non si può, comunque, tralasciare l’attività della didattica laboratoriale e prescindere dal metodo dell’apprendimento cooperativo. Dire metodo, quindi, vuole significare adeguamento. Tramite un metodo adeguato chi insegna, infatti, potrebbe interpretare correttamente i bisogni di un allievo o di una classe e commisurare, così, all’uno e all’altra i contenuti della disciplina che insegna.

 Siccome gli obiettivi di apprendimento e dei traguardi per lo sviluppo sono osservabili e misurabili, allora le verifiche dei risultati raggiunti in un percorso del curricolo educativo saranno fatte in itinere non solo per certificare le competenze ma anche per colmare eventuali criticità e per modificare, correggere e integrare, quando i risultati non sono adeguati alla progettazione, alcuni interventi didattici. Esse possono essere fatte per accertare gli obiettivi sia con le tradizionali interrogazioni sia con prove oggettive (test).

 La valutazione per l’attribuzione dei punteggi nei test di verifica è una prova pedagogica non solo per orientare ma anche per costruire in itinere la progettazione. Essa, poiché ha una valenza diagnostica e una funzione formativa, è uno degli strumenti fondamentali affinché possano essere messe a disposizione dell’allievo le risorse necessarie, che gli permetteranno di raggiungere pienamente gli obiettivi di apprendimento programmati nel curricolo. La valutazione, perciò, non dovrebbe essere considerata soltanto come un momento della progettazione, ma come un processo, scandito in tappe, che si concluderà, senza alcuna sorpresa per l’alunno, alla fine dell’anno scolastico, con la certificazione delle competenze e con un atto valutativo finale.

 Il docente, così, attraverso le quotidiane verifiche, potrebbe controllare il conseguimento degli obiettivi di apprendimento e intervenire, se necessario, in ogni momento, per recuperare eventuali carenze; anche l’alunno, poi, attraverso l’autovalutazione, potrebbe verificare continuamente il proprio andamento didattico e di apprendimento. Anzi, gli allievi non sarebbero costretti a vivere così la valutazione come un’operazione puramente fiscale, ma come un loro processo formativo. Nel processo valutativo è, infine, significativo, per rendere l’attività educativa qualitativamente migliore, il clima di fiducia nel rapporto interpersonale tra gli insegnanti/docenti e gli allievi. Per l’attribuzione, nelle prove, dei punteggi alle risposte non ci sono regole assolute, ma esistono, tuttavia, alcune indicazioni operative, che possono essere utilizzate.

La verifica e la valutazione del successo formativo (apprendimento formale, non formale e informale) conducono alla certificazione delle competenze e si conseguono con le prove semistrutturate (saggio breve, rapporto di ricerca, riassunto, simulazione di contesto, a domande strutturate, colloquio strutturato, compiti di realtà o autentici, osservazioni sistematiche e biografie cognitive), impiegando rubriche di valutazione.

La prova maggiormente impiegata, per certificare le competenze, è il compito di realtà o autentico; questo prevede che gli allievi costruiscano il loro sapere in modo attivo e in ambienti sia reali sia complessi, dimostrando di possedere autonomamente e responsabilmente una determinata competenza.

Nel percorso che ha come esito finale la certificazione delle competenze, i docenti tengono, come processi, presenti la verifica e la misurazione (calcolare gli errori ed esprimere un voto), la valutazione (esame della prova riepilogativa e conclusiva di uno studio e di una ricerca attiva – giudizio) e la certificazione, che è, invece, come risultato finale del processo, un attestare l’esito di un lungo periodo di osservazioni sistematiche (attestato).

Le competenze sono, perciò, significative (Ausubel parla di apprendimento significativo), persistenti (apprendimento stabile e reimpiegabile) e trasferibili (la conoscenza che non si riesce a convertire in strutture concettuali non è praticamente utilizzabile). L’apprendimento per competenze si attua, inoltre, con una didattica laboratoriale e attiva, in altre parole con un docente che “non faccia lezione”, ma che predisponga le attività di apprendimento.

Verificare i risultati raggiunti, dal momento che gli obiettivi sono osservabili e misurabili, è un atto basilare che viene svolto durante un’attività “in itinere”; deve avvenire con il coinvolgimento attivo, attraverso il lavoro di gruppo e la discussione partecipata, della classe o gruppo classe. Tale atto non solo permette di colmare eventuali lacune, ma anche di cambiare, migliorare e perfezionare, quando i risultati non sono adeguati agli obiettivi dell’attività progettata, alcuni interventi didattici.

Il raggiungimento dei requisiti viene documentato con prove oggettive (test di verifica e così via). Dopo aver corretto i test e stabilito una griglia oggettiva per la correzione, si passa, coinvolgendo gli allievi nella discussione partecipata sulle risposte corrette e su quelle sbagliate, alla valutazione, che viene espressa in decimi. Il valutare è una prova pedagogica, utile non solo per orientare ma anche per riformulare, se è necessario, la progettazione. Esso è un atto, che, poiché ha tanto una valenza diagnostica quanto una funzione formativa, diventa uno degli elementi fondamentali, affinché possano essere messe a disposizione dell’allievo le risorse necessarie, atte a far raggiungere gli obiettivi progettati.

La valutazione non va, perciò, pensata soltanto come un momento della progettazione educativa e didattica, elaborata all’inizio dell’anno, ma anche come un processo “in itinere” (formativo e per l’apprendimento), scandito in tappe, che possa concludersi, senza alcuna sorpresa per gli allievi, alla fine dell’anno scolastico, con un atto valutativo finale (sommativo o dell’apprendimento). Con la verifica e la valutazione, viene accertato e avvalorato il conseguimento degli obiettivi didattici progettati; nello stesso tempo, l’una e l’altra offrono la possibilità d’intervenire, se necessario, in ogni momento delle attività scolastiche, per recuperare eventuali carenze; gli allievi poi, attraverso la valutazione, verificano continuamente il loro andamento didattico e si autovalutano. Anzi, ognuno non sarebbe, in tal modo, costretto a vivere la valutazione come un’operazione solamente fiscale, ma come un processo formativo.

Nel processo della valutazione diventa anche sintomatico, per rendere l’attività educativa qualitativamente migliore, il clima di fiducia, che s’instaura in un rapporto interpersonale tra il docente e il discente. In sintesi, la verifica, la valutazione e la certificazione delle competenze (Legge n. 169/2008, DPR n. 122/2009, D.lgs. n. 62/2017, O.M. n. 172/2020) sono tappe diverse, ma interconnesse. Il certificare le competenze implica saperle valutare; il valutare implica la capacità di verificare adeguatamente gli apprendimenti; la verifica degli apprendimenti implica una corretta e adeguata progettazione.

Il verificare significa, infatti, accertare in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi degli apprendimenti progettati. La valutazione è, invece, un processo dinamico, che precede, accompagna e segue tutto il percorso di apprendimento. Essa attiva le azioni da intraprendere (valutazione iniziale o diagnostica), regola le azioni avviate (valutazione formativa o per l’apprendimento), promuove il bilancio critico sulle azioni condotte a termine (valutazione sommativa o dell’apprendimento), fa assumere consapevolezza critica e responsabilità sulle proprie azioni (autovalutazione o valutazione come apprendimento).

La verifica e la valutazione del successo scolastico (apprendimento formale) si realizzano con prove strutturate (Vero/falso, corrispondenza, completamento, a scelta multipla, a risposta multipla, sequenza logica), utilizzando griglie. Bisogna, poi, avvalersi di griglie di osservazione per valutare l’impegno, l’interesse, la partecipazione e la collaborazione. La griglia deve essere perfezionata e aggiornata con un feedback costante dal docente.

Prova strutturata

                                                     Risposta esatta   Astensione      Risposta errata 

         Vero/falso o Sì/No                      + 2                      0                        – 1 

         Risposta strutturata                     + 3                       0                       – 1

         Risposta aperta                 + 5 Risposta sufficiente               – 1 Risposta insufficiente  

Griglia di valutazione, relativa a prove strutturate

La verifica e la valutazione del successo formativo (apprendimento formale, non formale e informale) conducono alla certificazione delle competenze e si conseguono con le prove semistrutturate (saggio breve, rapporto di ricerca, riassunto, simulazione di contesto, a domande strutturate, colloquio strutturato, compiti di realtà o autentici, osservazioni sistematiche e biografie cognitive), impiegando rubriche di valutazione.

La prova maggiormente impiegata, per certificare le competenze, è il compito di realtà o autentico; questo prevede che gli allievi costruiscano il loro sapere in modo attivo e in ambienti sia reali sia complessi, dimostrando di possedere autonomamente e responsabilmente una determinata competenza.

Rubrica di valutazione analitica, relativa alle prove semistrutturate

                           Livello iniziale          Livello base    Livello intermedio  Livello avanzato

         Metodo di studio        1                             2                              2                             3

Correttezza:                         2                             2                             2                             4

Coerenza logica                   1                             2                             3                             3      

RUBRICA di Valutazione sintetica o olistica

I livelli per certificare le competenze, secondo la C.M. n. 3 del 13 febbraio del 2015, sono descritti nel seguente modo:

Iniziale: L’allievo/a, se opportunamente guidato/a, svolge compiti semplici in situazioni note.

Base: L’allievo/a svolge compiti semplici anche in situazioni nuove, mostrando di possedere conoscenze e abilità fondamentali e di saper applicare basilari regole e procedure apprese.

Intermedio: L’allievo/a svolge compiti e risolve problemi in situazioni nuove, compie scelte consapevoli, mostrando di saper utilizzare le conoscenze e le abilità.

Avanzato: L’allievo/a svolge compiti e risolve problemi complessi, mostrando padronanza nell’uso delle conoscenze e delle abilità; propone e sostiene le proprie opinioni e assume in modo responsabile decisioni consapevoli.

La Legge n. 92/2019 e il D.M. n. 35/2020 dispongono che l’insegnamento trasversale dell’Educazione civica (Costituzione, sviluppo sostenibile e cittadinanza digitale) sia oggetto delle valutazioni periodiche e finali previste dal D.Lgs. 13 aprile 2017, n. 62 per il primo ciclo e dal DPR 22 giugno 2009, n. 122 per il secondo ciclo.

I criteri di valutazione deliberati dal collegio dei docenti per le singole discipline e già inseriti nel PTOF dovranno essere integrati in modo da ricomprendere anche la valutazione dell’insegnamento dell’educazione civica.

Il docente coordinatore dell’insegnamento, in sede di scrutinio formula la proposta di valutazione, espressa ai sensi della normativa vigente, da inserire nel documento di valutazione, acquisendo elementi conoscitivi dai docenti del gruppo o del Consiglio di classe cui è affidato l’insegnamento dell’educazione civica. Tali elementi conoscitivi sono raccolti dall’intero gruppo e dal Consiglio di classe nella realizzazione di percorsi interdisciplinari.

La valutazione deve essere coerente con le competenze, abilità e conoscenze indicate nella programmazione per l’insegnamento dell’educazione civica e affrontate durante l’attività didattica.

I docenti e il Consiglio di classe possono avvalersi di strumenti condivisi, quali rubriche e griglie di osservazione, che possono essere applicati ai percorsi interdisciplinari, finalizzati a rendere conto del conseguimento da parte degli allievi delle conoscenze, delle abilità e del progressivo sviluppo delle competenze, previste nella sezione del curricolo dedicata all’educazione civica.

Come aumentare i follower su Instagram: i migliori consigli che funzionano

Instagram, una piattaforma di social media incentrata sulle immagini, è diventata uno strumento fondamentale per i marchi, gli influencer e gli individui. Con oltre un miliardo di utenti attivi mensili, non c’è da stupirsi se molti desiderano aumentare i propri follower e sfruttare questa piattaforma per la crescita personale e aziendale. Sia che tu parta da zero o che voglia incrementare il tuo attuale numero di follower, le seguenti strategie ti guideranno nell’ottenere follower autentici e coinvolti.

Definisci la tua nicchia

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Diventa autorevole: Con il tempo, pubblicando contenuti coerenti e di valore nella tua nicchia, puoi diventare un’autorità in quel settore.

Acquista Follower Instagram da Fonti Affidabili

Comprare follower su Instagram è una strategia sempre più popolare e ogni giorno nascono nuovi siti che li vendono. Tuttavia, sebbene acquistare follower Instagramsia incredibilmente efficace, la scelta del sito giusto è fondamentale e, purtroppo, non è sempre semplice capire la differenza tra un provider serio e affidabile e una piattaforma improvvisata. In virtù di questo, abbiamo testato un po’ di siti e abbiamo compilato una sorta di classifica che potrebbe tornarvi utile.

Quali sono i migliori siti su cui comprare follower Instagram italiani

Il numero uno: Folllowerius. Questo è il portale più conosciuto e rispettato. Acquistare follower su Instagram da loro è una garanzia.

La scelta dei professionisti: SocialBoss. Le aziende e i professionisti del web marketing si rivolgono a loro grazie alla loro eccellente qualità e flessibilità.

Sempre in crescita: Viralgrowing. Questo sito è sempre al passo con le ultime tendenze ed è in continua ascesa.

Il favorito dei giovani: Liketron. Molto popolare tra i millennial e le giovani imprese.

Qualità a costi vantaggiosi: Popularity box. L’equilibrio tra ciò che offrono e il prezzo è veramente accattivante.

Followerius

Followerius è riconosciuto come uno dei portali di primo piano quando si parla di pacchetti Instagram di qualità elevata. La sua proposta differisce significativamente da quelle di altri siti che offrono palesemente follower non autentici. Si è distinto non solo per Instagram, ma offre servizi anche per i principali social network e per alcune piattaforme emergenti, considerate alla moda e con un trend di crescita notevole.

Un elemento distintivo di Followerius è l’efficienza e la preparazione del suo servizio clienti, rinomato per la sua disponibilità e competenza. In termini di privacy e sicurezza, optare per Followerius è una scelta sicura e protetta. I prezzi proposti sono concorrenziali, e l’acquisto di un pacchetto è accompagnato da una garanzia di rimborso o reintegro valida 30 giorni.

SocialBoss

Social Boss emerge come uno dei portali di eccellenza nel panorama dei provider di follower Instagram, in particolare per il pubblico italiano. Questa piattaforma è particolarmente apprezzata dai professionisti nel settore dell’ADV, consolidando la sua reputazione come un punto di riferimento affidabile.

Un punto di forza di Social Boss è la capacità di fornire pacchetti flessibili e modulari, concepiti per adattarsi alle specifiche esigenze di diverse realtà, sia che si tratti di aziende o di individui.

La sicurezza e la tutela della privacy sono pilastri fondamentali per Social Boss, che assicura entrambe al 100%. Il servizio clienti è altamente qualificato, garantendo un’assistenza di primissimo livello.

 LikeTron

Liketron si posiziona nel settore come un fornitore affidabile e di alta qualità. Ciò che lo contraddistingue sono i prezzi vantaggiosi, che rappresentano una proposta competitiva sul mercato. Un ulteriore punto di forza di Liketron è la sua versatilità in termini di opzioni di pagamento; non solo accetta metodi tradizionali, ma sta anche introducendo la possibilità di effettuare transazioni tramite criptovalute.

Oltre a queste caratteristiche, Liketron presenta una particolarità: offre pacchetti combinati, permettendo agli utenti di diversificare i servizi acquistati. Ciò sottolinea la sua propensione all’innovazione, particolarmente apprezzata dalla generazione più giovane e dalle startup emergenti, che vedono in Liketron un partner ideale per le loro esigenze di marketing.

 ViralGrowing

ViralGrowing si è distinto come fornitore di prim’ordine nel panorama dei servizi per i social media, consolidando una reputazione invidiabile basata sulla sua eccellenza operativa. L’ampia gamma di servizi offerti si caratterizza per la loro completezza, modularità e flessibilità. Questo, abbinato a prezzi già di per sé competitivi che vengono ulteriormente valorizzati da frequenti promozioni e offerte speciali, rende ViralGrowing una scelta prediletta dai professionisti nell’ambito del social selling.

La sicurezza dell’utente è al centro dell’esperienza di acquisto su ViralGrowing. Il sito si avvale di protocolli di sicurezza avanzati per proteggere le transazioni e garantire la massima riservatezza dei dati. La piattaforma si impegna a offrire un’assistenza clienti impeccabile, fornendo garanzie solide e risposte tempestive alle esigenze dei clienti.

 PopularityBox

PopularityBox ha recentemente fatto il suo debutto sul mercato italiano. Abbiamo avuto l’opportunità di essere tra i primi a sperimentare i loro servizi, in particolare l’acquisto di follower per Instagram, ma anche like e pacchetti dedicati ad altri social network. Sebbene l’offerta non sia vasta come quella di altre piattaforme di punta che abbiamo recensito, la qualità del servizio ha soddisfatto le nostre aspettative.

Uno degli aspetti positivi è l’attenzione dedicata alla sicurezza, soprattutto per quanto riguarda i metodi di pagamento – una considerazione che, purtroppo, non può essere data per scontata in tutti i servizi analoghi.

H2: Ottimizza il Tuo Profilo

Nella dinamica era digitale, Instagram è una delle piattaforme più influenti sia per i privati che per le aziende. Con oltre un miliardo di utenti attivi, è fondamentale assicurarsi che il tuo profilo si distingua e attiri un flusso costante di follower. Un profilo ben ottimizzato non solo migliora l’immagine del tuo marchio, ma aumenta anche la visibilità, il coinvolgimento e la crescita. Ecco alcuni trucchi chiave per ottimizzare il tuo profilo Instagram in modo professionale:

·           L’immagine del tuo profilo deve essere immediatamente riconoscibile e rappresentare efficacemente il tuo marchio o la tua persona. Per le aziende, il logo della società è spesso la scelta migliore. Il tuo nome utente (@handle) deve essere coerente con le altre piattaforme di social media, in modo da rendere più facile per gli utenti trovarti.

·           Con un limite di 150 caratteri, la tua biografia deve essere concisa ma d’impatto. Deve racchiudere l’essenza, la missione o la personalità del tuo marchio. Considera l’utilizzo di emoji per enfatizzare l’aspetto visivo e di interruzioni di riga per migliorare la leggibilità.

Come aumentare i follower su Instagram con Post Regolari

Il ritmo e la coerenza con cui condividi i contenuti possono influenzare in modo significativo la crescita e la visibilità del tuo marchio su piattaforme come Instagram. Postare regolarmente non solo ti assicura di rimanere impresso nella mente dei tuoi follower esistenti, ma aumenta anche le possibilità di attirarne di nuovi.

Instagram, come molte altre piattaforme social, funziona con un sofisticato algoritmo che dà priorità ai contenuti in base all’interazione con gli utenti. I post degli account che pubblicano contenuti con costanza tendono a essere favoriti da questo algoritmo, garantendo loro una maggiore visibilità nei feed dei follower e nella pagina Esplora.

 Strategie per una pubblicazione regolare:

·           Calendario dei contenuti:

Sviluppa un calendario dei contenuti per pianificare e programmare i post in anticipo. Questo non solo garantisce la coerenza, ma permette anche di creare una strategia di contenuti coesiva che si allinei con gli obiettivi e gli eventi del marchio.

·           Creazione di batch:

Crea contenuti in batch. Questo significa designare giorni specifici per la creazione di contenuti, assicurandoti di avere sempre post di qualità pronti per essere condivisi.

·           Usa le analisi:

Utilizza Instagram Insights o strumenti di analisi di terze parti per determinare quando il tuo pubblico è più attivo. Adatta il tuo programma di pubblicazione a questi momenti di punta per ottenere il massimo coinvolgimento.

·           Coinvolgi i tuoi follower:

Postare regolarmente non significa solo condividere, ma anche coinvolgere. Rispondi ai commenti, fai domande nei tuoi post e incoraggia i contenuti generati dagli utenti.

 Contenuti di Alta Qualità

Il regno digitale di Instagram vive di contenuti. Tuttavia, come aumentare i follower su Instagram se i post non sono di qualità? I contenuti di alta qualità sono diventati la pietra miliare di ogni strategia Instagram di successo, con l’obiettivo di far crescere i follower in modo organico e duraturo.

Strategie per offrire contenuti di alta qualità:

·           Anche se gli smartphone sono molto avanzati, investire in attrezzature professionali, che si tratti di fotocamere, illuminazione o software di editing, può migliorare notevolmente la qualità dei tuoi post.

·           Crea una narrazione intorno ai tuoi post. Che si tratti del viaggio di un prodotto, di scorci dietro le quinte o di testimonianze di utenti, le storie catturano il pubblico e rendono più umano il tuo marchio.

·           Il panorama digitale è in continua evoluzione. Per mantenere la rilevanza dei contenuti, tieniti al passo con gli argomenti, le estetiche e i formati di tendenza.

Usa gli Hashtag

Instagram si è trasformato in un potente spazio digitale per marchi, influencer e singoli individui. Tra la pletora di strumenti e trucchi disponibili per amplificare la propria presenza, gli hashtag rimangono uno dei più potenti. Se utilizzati con criterio, gli hashtag possono aumentare in modo significativo la portata di un profilo e, di conseguenza, il numero di seguaci.

Consigli per un uso efficace degli hashtag:

·           Prima di inserire gli hashtag, intraprendi un processo di ricerca completo. Individua quali sono i tag che risuonano con il tuo pubblico di riferimento, quali sono di tendenza e quali possono incapsulare al meglio l’essenza del tuo contenuto.

·           Sebbene Instagram consenta un massimo di 30 hashtag per post, inondare i tuoi contenuti di tag può apparire come un’azione di spam. Un approccio equilibrato, che mescoli tag molto popolari con altri specifici di una nicchia, dà spesso i risultati migliori.

·           Creare hashtag unici specifici per il tuo marchio o per le tue campagne può favorire il coinvolgimento della comunità. Questi tag non solo classificano tutti i contenuti sotto un unico ombrello, ma incoraggiano anche i follower a usarli, migliorando ulteriormente la visibilità del marchio.

·           Il regno digitale è dinamico. Monitora costantemente le performance degli hashtag che hai scelto e sii pronto ad adattarti. Ciò che è di tendenza oggi potrebbe non essere più rilevante domani.

 Coinvolgimento Attivo

Nel vivace ecosistema di Instagram, dove i contenuti abbondano, la vera distinzione sta nel promuovere il coinvolgimento attivo. Coltivare interazioni genuine con il tuo pubblico non è solo una strategia di coinvolgimento, ma un metodo comprovato per aumentare i follower e consolidare la fedeltà al marchio.

Il coinvolgimento attivo trasforma gli spettatori passivi in partecipanti impegnati. Più gli utenti sono coinvolti, maggiore è la probabilità che condividano i contenuti, ampliando così la loro portata e attirando potenziali follower.

 Condividi Storie

Le Storie di Instagram, una funzione che consente agli utenti di pubblicare foto e video che scompaiono dopo 24 ore, sono diventate rapidamente uno strumento essenziale per le persone e i marchi che vogliono aumentare i propri follower. Sfruttare questo strumento in modo strategico può migliorare in modo significativo la visibilità del profilo, il coinvolgimento e, di conseguenza, il numero di follower.

Le storie appaiono spesso in cima ai feed degli utenti, garantendo ai brand un’ottima visibilità. Pubblicando con costanza, mantieni il tuo marchio in cima alla lista degli utenti, assicurandoti che sia i follower esistenti che quelli potenziali siano regolarmente esposti ai tuoi contenuti.

Inoltre, offrono una serie di funzioni interattive, tra cui sondaggi, domande e conti alla rovescia. L’utilizzo di questi strumenti coinvolge attivamente il tuo pubblico, favorendo una connessione più profonda e incoraggiando gli utenti a condividere i tuoi contenuti, cosa che invariabilmente attira nuovi follower.

I teaser o le anteprime dei contenuti principali del tuo feed possono essere condivisi sulle Storie per suscitare interesse. Questo può portare traffico ai tuoi post principali, con i benefici che ne conseguono, come aumentare i follower Instagram.

 Come aumentare i follower su Instagram con le Collaborazioni

Nell’attuale panorama dei social media, la crescita del numero di seguaci può rappresentare una sfida. Tuttavia, una delle strategie più efficaci per aumentare i follower su Instagram è attraverso le collaborazioni. Questo metodo non solo eleva la visibilità del tuo profilo, ma offre anche un modo autentico per condividere contenuti di qualità con un pubblico più ampio.

Le collaborazioni possono variare dai semplici scambi di post con altri utenti di Instagram a campagne di marketing ben pianificate con brand di risonanza. Questa interazione reciproca non solo presenta il tuo profilo a nuovi seguaci, ma mostra anche il tuo impegno nel fornire contenuti freschi e variati.

Utilizzare i Reel in collaborazione con altri può essere un trucco efficace. Questo strumento, combinato con l’uso strategico di hashtag pertinenti, può aumentare la probabilità che il tuo post raggiunga un vasto numero di utenti.

 Organizza Giveaway

Organizzare giveaway è una delle strategie più efficaci per aumentare i follower su Instagram. Il motivo? Gli utenti amano le opportunità di vincere premi, e spesso, per partecipare, devono seguire il tuo profilo, mettere like ai post e taggare altri utenti, garantendo così una crescita organica e immediata dei tuoi seguaci.

Guida su organizzare un giveaway di successo:

Obiettivo: Definisci l’obiettivo del tuo giveaway. Vuoi promuovere un nuovo prodotto? Aumentare l’engagement? O semplicemente crescere i tuoi follower su Instagram?

Premi: Scegli premi attraenti e in linea con il tuo brand o azienda. Le foto di questi premi devono essere di alta qualità per attirare l’attenzione.

Regole: Rendi le regole chiare. Un trucco comune è chiedere agli utenti di seguire il profilo, mettere like al post del giveaway e taggare almeno un amico.

Promozione: Usa hashtag pertinenti, crea Reels o storie in diretta per promuovere il giveaway e aumentare la visibilità.

Risultati: Una volta concluso, annuncia i vincitori e analizza i dati per valutare l’efficacia della campagna.

 Condividi Contenuti Generati dagli Utenti

Condividere contenuti generati dagli utenti (User Generated Content, UGC) è una strategia potente per aumentare i follower su Instagram. L’UGC offre una visione autentica e genuina del tuo brand, creando un legame più profondo tra l’azienda e i suoi seguaci.

Incorporando l’UGC nella tua strategia di marketing, non solo avrai l’opportunità di crescere su Instagram, ma rafforzerai anche la fiducia e la lealtà del tuo pubblico, creando una community attiva e coinvolta.

 Contenuti Educativi

Condividere contenuti educativi su Instagram è una strategia potente non solo per aumentare la credibilità del tuo profilo, ma anche per incrementare notevolmente i follower. Nell’era digitale di oggi, gli utenti cercano incessantemente contenuti informativi e di valore che li mettano in grado di acquisire conoscenze.

In primo luogo, i contenuti educativi ti rendono un’autorità nella tua nicchia. Condividendo costantemente consigli, tutorial o fatti interessanti, ti differenzierai dai profili che condividono solo contenuti promozionali. Questo aiuta a creare fiducia tra i tuoi follower.

Infografiche, caroselli di post e tutorial sono formati efficaci per i contenuti educativi. Essi suddividono informazioni complesse in segmenti digeribili e visivamente accattivanti. Inoltre, l’utilizzo della funzione “Guide” ti permette di raccogliere i tuoi post educativi, migliorando ulteriormente l’esperienza dell’utente.

 Utilizza Didascalie Coinvolgenti

Sfruttare il potere delle didascalie coinvolgenti è una tattica spesso sottovalutata, ma essenziale, per aumentare il coinvolgimento e di conseguenza i follower su Instagram. Una didascalia ben fatta può accentuare il messaggio del tuo contenuto visivo, invitare a interagire con gli utenti e favorire una connessione più profonda con il tuo pubblico.

Di conseguenza, i profili che padroneggiano l’arte delle didascalie convincenti spesso registrano tassi di crescita più veloci, in quanto attirano e mantengono un pubblico altamente coinvolto.

 Instagram Live

Instagram Live è uno strumento formidabile all’interno della suite di funzioni di Instagram, che offre a marchi e individui una connessione diretta e in tempo reale con il proprio pubblico. Utilizzare Instagram Live al meglio può aumentare in modo significativo il numero dei tuoi follower e il coinvolgimento generale.

Quando vai in diretta su Instagram, i tuoi follower ricevono una notifica che attira immediatamente l’attenzione sul tuo profilo. Questa interazione immediata favorisce un senso di autenticità e intimità, qualità che gli utenti apprezzano e cercano nel mondo saturo dei social media. Inoltre, le sessioni live possono essere utilizzate per varie attività coinvolgenti come sessioni di domande e risposte, retroscena, lanci di prodotti o collaborazioni con influencer e colleghi.

Infine, Instagram Live aiuta la visibilità algoritmica. La partecipazione attiva e il conseguente coinvolgimento durante una sessione live segnalano a Instagram che i tuoi contenuti sono di valore, spingendo i tuoi post più in alto nei feed dei follower.

Promozione Incrociata sui social network

La promozione incrociata è un approccio strategico per aumentare i tuoi follower su Instagram sfruttando la tua presenza su altre piattaforme. Condividendo i tuoi contenuti di Instagram su Facebook, Twitter, LinkedIn o altre piattaforme di social media, puoi attingere al pubblico esistente e indirizzarlo verso il tuo profilo Instagram. In questo modo non solo diversifichi la portata dei tuoi contenuti, ma fai conoscere la tua pagina Instagram a potenziali follower che potrebbero non conoscerla. Integrando e menzionando costantemente il tuo profilo Instagram su altri canali, rafforzi la presenza del tuo marchio, favorendo la crescita organica e il coinvolgimento. È una dimostrazione del potere degli ecosistemi digitali interconnessi e dell’importanza di una strategia di brand online coesa.

 Strategia di Follow-Unfollow

La strategia Follow-Unfollow su Instagram consiste nel seguire numerosi account con la speranza che ricambino, per poi successivamente unfollowarli per mantenere un rapporto favorevole tra follower e following. Sebbene questo metodo possa portare a un picco iniziale di follower, è spesso considerato poco autentico, molti utenti sono a conoscenza di questa strategia e potrebbero essere scoraggiati se percepiscono che viene utilizzata.

 Branding Coerente

Un branding coerente è fondamentale per favorire il riconoscimento e la fiducia dei tuoi follower su Instagram. L’obiettivo è mantenere l’uniformità degli elementi visivi del canale, del tono e della messaggistica in tutti i post. Dalle palette di colori allo stile delle immagini e persino alla voce nelle didascalie, la coerenza assicura che i follower si identifichino e risuonino immediatamente con i tuoi contenuti. Inoltre, un feed ben curato mostra professionalità, intenzionalità e affidabilità, caratteristiche apprezzate dai potenziali follower. Assicurando un branding coerente, le aziende e i privati possono creare un’impressione memorabile, aumentando le probabilità di attrarre e mantenere una base di follower più ampia su Instagram.

 Conclusione

Aumentare i follower su Instagram non è solo una ricerca di metriche di vanità: è una mossa strategica che può portare un importante guadagno. Un numero consistente di follower aumenta la credibilità del brand, posizionando il tuo profilo come una voce autorevole e affidabile nella tua nicchia. Amplifica la portata, assicurando che i contenuti risuonino con un seguito più ampio, portando potenzialmente a un aumento del coinvolgimento e dei tassi di conversione. Inoltre, una base consistente di follower attira partnership, sponsorizzazioni e opportunità commerciali, testimoniando la tua influenza nel mondo digitale.

 

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