Compiti estivi eccessivi: un allarme per il benessere degli studenti

Gentile Redazione,

scrivo a voi e ai vostri lettori in qualità di docente e cittadino, profondamente preoccupato per l’entità e la natura dei compiti estivi assegnati agli studenti, una pratica che sta assumendo proporzioni sempre più allarmanti. Ciò che un tempo era uno strumento didattico utile al consolidamento si è progressivamente trasformato in un prolungamento surrettizio dell’anno scolastico, con conseguenze negative sul benessere psicofisico degli studenti e sull’equilibrio delle loro famiglie.

Mi riferisco, ad esempio, alla realtà dell’Istituto Statale di Istruzione Superiore J. M. Keynes di Castel Maggiore (BO), dove il carico estivo assegnato agli studenti risulta francamente insostenibile. Le attività proposte non si limitano a un ragionevole consolidamento e ripasso, ma si configurano come un ulteriore trimestre: otto libri da leggere obbligatoriamente, distribuiti tra discipline e lingue diverse, ciascuno accompagnato da schede di analisi, relazioni scritte e prove di esposizione orale al rientro a scuola. A ciò si sommano esercitazioni complesse: traduzioni dal latino, analisi testuali articolate, esercizi in stile INVALSI, analisi logica, grammaticale e sintattica, oltre allo studio autonomo e al completamento di intere unità dei libri di testo, con numerosi esercizi in tutte le discipline.

Il tempo richiesto per affrontare in modo serio e consapevole tali compiti è incompatibile con l’idea stessa di “vacanza estiva”, intesa come periodo di rigenerazione, pausa, cura di sé e delle relazioni. Al contrario, gli studenti si trovano sommersi da una mole di lavoro paragonabile – se non superiore – a quella affrontata durante l’anno, privati del diritto al riposo, allo svago, alla pratica sportiva, alla vita familiare e sociale: tutte esperienze fondamentali per lo sviluppo armonico della persona, riconosciute anche a livello normativo.

C’è poi un aspetto tutt’altro che secondario, ma spesso ignorato: l’onere economico. Le famiglie sono chiamate ad acquistare numerosi testi, utilizzati esclusivamente durante l’estate. Si tratta di una spesa significativa, che si somma a quella già sostenuta durante l’anno scolastico e a quella prevista per l’inizio del nuovo anno, a settembre. In un momento storico in cui molte famiglie faticano a far fronte alle spese ordinarie, imporre un ulteriore carico finanziario per le vacanze appare una scelta poco lungimirante e, in certi casi, persino iniqua.

Particolarmente grave è poi la situazione degli studenti con giudizio sospeso, che devono affrontare il recupero dei debiti scolastici. Invece di potersi concentrare sul recupero mirato delle lacune, sono costretti a seguire un doppio binario di studio: da un lato i compiti estivi “generali”, dall’altro il recupero di interi programmi. Il risultato è un sovraccarico dannoso, difficile da gestire, che penalizza soprattutto gli studenti più fragili, quelli che necessitano di più tempo e tranquillità per recuperare, e finisce per amplificare le disuguaglianze anziché ridurle.

Le vacanze dovrebbero rappresentare un momento di rigenerazione, utile per consolidare le conoscenze in modo sereno e per dedicarsi ad esperienze diverse dalla routine scolastica. Invece, si trasformano in una prosecuzione dell’anno scolastico che genera stress, pressione, demotivazione e persino frustrazione, impedendo quel “respiro” necessario per affrontare con rinnovato entusiasmo l’anno successivo.

Desidero richiamare l’attenzione anche sulla Circolare Ministeriale n. 2443 del 28 aprile 2025, nella quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito sottolinea l’esigenza di bilanciare il diritto allo studio con quello al riposo. La circolare invita chiaramente le istituzioni scolastiche a rivedere le modalità e le quantità del lavoro assegnato durante le pause didattiche, nel rispetto della salute e dei tempi di crescita degli studenti.

È giunto il momento che questo richiamo venga recepito in modo concreto, non solo come indicazione formale, ma come principio guida dell’azione educativa. Proporre attività estive sensate, proporzionate, motivanti e accessibili non è solo un atto di rispetto verso gli studenti: è il segno di una scuola che si prende cura, che ascolta, che riconosce il valore pedagogico della pausa come parte integrante del processo formativo.

In questa prospettiva, auspico che la vostra redazione voglia dare spazio a questa riflessione, che non è solo mia, ma condivisa da molti colleghi, genitori e studenti. Dare voce a questa preoccupazione significa riaprire un dibattito necessario, che ponga al centro una domanda urgente: a cosa servono davvero i compiti estivi? Essi dovrebbero essere un’occasione di ripasso e approfondimento, e non un’ulteriore fonte di stress che grava sul benessere e sulla serenità dei nostri ragazzi. E che scuola vogliamo costruire, se non siamo disposti a proteggerne i tempi e i modi, nel rispetto dei ritmi umani di chi la vive ogni giorno?

Grazie per l’attenzione.

Un docente preoccupato del benessere degli studenti

Leggi anche:

Smartphone a scuola, Ancodis: 17 anni di circolari ministeriali tra divieti e nuove sfide educative

Assegnazione provvisoria e passaggio di cattedra, i requisiti necessari

Segui i canali social di InformazioneScuola

InformazioneScuola,     grazie alla sua serie e puntuale informazione è stata selezionata dal servizio di      Google News     , per restare sempre aggiornati sulle nostre ultime notizie seguici tramite GNEWS andando su questa pagina e cliccando il tasto segui. 

Iscriviti al gruppo                              Telegram: Contatta @informazionescuola 

Iscriviti al gruppo                                                                           WhatsApp

Iscriviti alla nostra                                                                       pagina Facebook

Continua la lettura su: https://www.informazionescuola.it/compiti-estivi-eccessivi-un-allarme-per-il-benessere-degli-studenti/ Autore del post: InformazioneScuola Fonte: https://www.informazionescuola.it

Articoli Correlati

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000