Smartphone a scuola, Ancodis: 17 anni di circolari ministeriali tra divieti e nuove sfide educative

Il tema dell’uso dei cellulari a scuola è tornato al centro del dibattito con la recente circolare ministeriale del 2025, che rappresenta il quinto intervento normativo in materia negli ultimi 17 anni. Dalla prima circolare del 1998, firmata dal Ministro Luigi Berlinguer, fino alle disposizioni più recenti del Ministro Giuseppe Valditara, l’obiettivo è sempre stato quello di regolamentare l’utilizzo dei dispositivi elettronici negli ambienti scolastici, ponendo particolare attenzione al rispetto delle attività didattiche e alla crescita degli studenti.
Nel 1998, la Circolare 362 stabiliva il divieto per i docenti di utilizzare i telefoni cellulari durante le lezioni, sottolineando il dovere di dedicare piena attenzione agli alunni. Questo principio è stato successivamente esteso agli studenti con la Circolare 30 del 2007, che introduceva linee guida per prevenire distrazioni e promuovere un ambiente educativo sereno.
Con il passare degli anni, il tema è diventato sempre più rilevante. La Circolare 107190 del 2022 ha ribadito l’importanza di un uso responsabile della tecnologia, sollecitando le scuole ad aggiornare i propri regolamenti interni per contrastare utilizzi impropri dei dispositivi elettronici. Nel 2024, il divieto è stato rafforzato nel primo ciclo di istruzione con la Circolare 5274, che vietava l’uso degli smartphone anche per finalità didattiche, con deroghe solo per alunni con bisogni educativi speciali.
L’ultima disposizione del 2025, la Circolare 3392, estende il divieto anche al secondo ciclo di istruzione, lasciando però alle scuole autonomia nell’applicazione delle misure organizzative e disciplinari. Tuttavia, questa serie di interventi normativi solleva interrogativi sull’efficacia di un approccio basato esclusivamente su divieti e sanzioni.
Secondo Rosolino Cicero, Presidente di ANCODIS, è fondamentale spostare l’attenzione verso strategie pedagogiche che promuovano un uso consapevole degli strumenti digitali. “Educare all’uso responsabile dello smartphone deve essere una priorità – afferma Cicero – e questo richiede un patto educativo tra scuola, famiglie e studenti”.
Tra le proposte avanzate vi sono esperienze condivise “smartphone free” durante l’anno scolastico, per sensibilizzare gli studenti sull’importanza di un equilibrio tra tecnologia e apprendimento tradizionale. Le scuole, infatti, sono chiamate a trovare una mediazione tra metodologie didattiche innovative e l’uso degli strumenti digitali.
In conclusione, il dibattito sull’uso degli smartphone a scuola evidenzia la necessità di un approccio equilibrato che valorizzi il potenziale educativo della tecnologia senza trascurare i rischi legati a un utilizzo improprio. La sfida è aperta: fidarsi dell’autonomia scolastica e costruire sinergie con le famiglie rappresentano i primi passi verso una soluzione condivisa e sostenibile.
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