Neurodidattica e attività outdoor. Cosa succede al cervello fuori dalla classe

La scuola del presente non può più ignorare ciò che le neuroscienze hanno reso evidente: il cervello apprende in modo più efficace quando viene coinvolto in ambienti ricchi di stimoli, dove emozione, movimento e relazioni giocano un ruolo centrale. In questa prospettiva, l’educazione outdoor e la neurodidattica si incontrano e si rafforzano, offrendo nuove chiavi per comprendere e rinnovare le pratiche educative. Esplorare cosa accade al cervello quando l’apprendimento esce dalle pareti dell’aula e si apre al mondo, alla natura, al corpo e all’esperienza. Non si tratta solo di un cambiamento di scenario, ma di un mutamento profondo nel modo di concepire il processo educativo, che diventa più aderente alla natura biologica dell’apprendere umano. Come afferma Francisco Varela «La mente non è un cervello in una scatola, ma un sistema incarnato e situato nel mondo».

Dopotutto negli ultimi anni, la ricerca neuroscientifica ha confermato ciò

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