SBC: sui social i docenti si accorgono dopo 7 mesi dei tagli di 5 miliardi alla scuola con la legge di bilancio contro cui non scioperarono

Orbene a dicembre viene approvata la Legge di bilancio 2025.
Questa legge prevede un taglio sulla scuola di ben 5 miliardi di euro. E prevede soprattutto due cose:
1) Il taglio strutturale dell’ organico di diritto del personale docente e ATA, dall’a.s. 2025/26 l’organico di diritto sarà parametrato sulla reale consistenza numerica della popolazione scolastica che diminuisce in rapporto a fenomeno della denatalità, fino al 24/25 invece era stato sempre confermato l’organico di diritto dell’anno scolastico precedente.
Mentre i tagli del personale docente sono stati disposti da quest’anno, quelli del personale ATA sono stati rinviati al prossimo anno scolastico e quindi decorreranno dell’organico di dritto 26/27.
2) Inoltre dal punto di visto retributivo stanziando le risorse per i due prossimi contratti, si conferma la politica delle basse retribuzioni per i docenti fino al 2030, non solo la legge di bilancio 2025 non stanzia un solo euro in più rispetto alle risorse in parte già percepite per il contratto che ancora si deve chiudere e che l’ARAN vorrebbe chiudere già il prossimo luglio.
Tanto premesso troviamo a dir poco bizzarro che alla chiusura del Congresso della CISL scuola, la Segretaria Ivana Barbacci chiede più soldi per il prossimo contratto. Per carità la Barbacci fa il suo mestiere, ma le risorse per i contratti si mettono nella legge di bilancio, e la legge di bilancio non ha stanziato 1 euro per il contratto scaduto ormai da 6 mesi.
Ricordiamo che contro la legge di Bilancio 2025 la Cisl, allora diretta da Sbarra, ora sottosegretario al Sud nel governo Meloni, e per l’istruzione da Barbacci non ha proclamato lo sciopero a dicembre, proclamato solo da Cgil e Uil, rompendo di fatto l’unità sindacale.
Nella scuola allo sciopero di dicembre a cui si astenne anche lo Snals, l’Anief e la Fgu, partecipo’ poco più del 5% del personale, tanto che il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara e il sottosegretario Sasso parlarono di sostanziale consenso del personale della scuola alla legge di bilancio 2025 proprio per la bassa adesione allo sciopero.
Ma quel che desta maggiore perplessità, non sono certo le parole della Barbacci a chiusura del Congresso Cisl Suola oi comunicati degli altri segretari che non hanno proclamato lo sciopero lo scorso dicembre, bensì quanto affermano ora a giugno dopo ben 7 mesi dall’approvazione della Legge di Bilancio, quei docenti che si lamentano sulle pagine Facebook dei tagli alla scuola e spesso sono gli stessi che hanno disertato lo sciopero.
Si conferma così l’incapacità del personale della scuola alla protesta, allo sciopero ex ante e la sua propensione vittimistica al lamento ex post, a babbo morto quando ormai c’è poco da fare.
Libero Tassella SBC
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