Violenza sessuale a scuola: centinaia di studenti non entrano in classe per protesta. Un preside: “Non è astenendosi dalle lezioni che si risolvono i problemi”

Centinaia di studenti hanno manifestato giovedì 13 febbraio contro la violenza sulle donne e per chiedere maggiore sicurezza nelle scuole. La mobilitazione, partita da alcuni licei, come segnala La Repubblica, è stata indetta in seguito alla violenza sessuale subita da una quindicenne all’interno di un istituto superiore di Genova.
Gli studenti hanno disertato le lezioni e organizzato cortei e striscioni per ribadire che “la scuola deve essere un luogo sicuro”. La Rete degli Studenti Medi ha espresso solidarietà alla vittima e chiesto l’istituzione di corsi di educazione affettiva e di una rete di supporto con docenti e specialisti per sensibilizzare i ragazzi su queste tematiche.
“Non è astenendosi dalle lezioni che si risolvono i problemi”
In un liceo l’adesione alla protesta è stata massiccia, con il 63% degli studenti che ha scelto di non entrare in classe. Il dirigente scolastico ha informato le famiglie sull’accaduto, sottolineando l’importanza del dialogo e della formazione per affrontare le cause profonde di questi episodi. “Non è astenendosi dalle lezioni che si risolvono i problemi”, ha dichiarato, ribadendo l’impegno della scuola nell’educazione e nella formazione dei giovani. Il preside ha inoltre assicurato l’intervento delle forze dell’ordine per prevenire eventuali degenerazioni della protesta.
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