Gli ispettori di matematica e fisica

La scomparsa degli ispettori di matematica e fisica: la governance della scuola non ne ha più bisogno. Quando la scuola aveva esperti veri (e non solo manager)
Recentemente Domenico Bruno, affrontando i temi del declino delle competenze tecniche e della crisi della seconda prova scritta dell’esame di maturità scientifica, ha parlato di “crepuscolo degli ispettori di matematica e fisica”. In realtà, si potrebbe parlare di vera e propria scomparsa: non solo per la matematica e la fisica, ma per ogni settore disciplinare.
L’espressione ha però suscitato curiosità e domande. Un professore ha chiesto: chi erano gli ispettori di matematica? La domanda fa pensare a un’età remota, come se si trattasse della scomparsa di tante specie viventi del Cretaceo. In questo caso, le specie estinte come figure professionali sono quelle degli ispettori di matematica e fisica.
Il periodo aureo
Volendo parlare in generale della figura dell’ispettore, antica quanto il nostro sistema scolastico, ricordiamo che essa ha avuto un periodo aureo — come lo definì Biagio Scognamiglio nel suo L’ispettore aggiornato — seguito da cambiamenti che l’hanno progressivamente snaturata. L’ispettore di cui si parla oggi – c’è un concorso in atto – è certamente un ispettore diverso, non è certamente la figura ministeriale deputata a conoscere lo stato degli insegnamenti dei quali ha competenza concorrendo nel contempo al loro miglioramento, nè la figura chiamata a dirimere il contenzioso scuola-famiglia esprimendosi sulle capacità didattiche dei docenti in caso di contestazioni.
Il periodo aureo iniziò nel 1983, quando presero servizio, nelle
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