Quando l’insufficienza costa cara: 2 rimandati su 3 vanno a ripetizioni, spendendo in media 287 euro ciascuno

Meglio mettere mano al portafoglio a luglio che piangere una bocciatura a settembre: questo sembra essere il mantra delle famiglie italiane che hanno in casa uno studente o una studentessa promossi ma con giudizio sospeso… fino a quelli che una volta si chiamavano esami di riparazione. Si tratta di una situazione molto comune: secondo il Ministero dell’Istruzione, lo scorso anno, quasi 1 alunno delle superiori su 5 ha concluso l’anno con una o più insufficienze da recuperare in estate.
E anche quest’anno il quadro sembra essere in linea con quello passato, come rileva l’annuale “Osservatorio Ripetizioni Estive” di Ripetizioni.it, piattaforma leader in Italia per le lezioni private online e in presenza, che come di consueto in questo periodo ha intervistato 1.000 studenti incappati nel “limbo” delle prove di recupero. Che, ricordiamo, devono svolgersi tassativamente entro l’8 settembre.
Il primo passo di questo “cammino di purificazione”
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