ISLANDA: Una lezione all’aria aperta che anticipa la scuola del futuro

Fabro, 28 agosto – Mentre l’Italia affrontava l’afa estiva, un gruppo di docenti dell’Istituto “LAPORTA”, guidato dalla dirigente scolastica Cinzia Meatta, ha scelto i paesaggi islandesi per vivere un’esperienza formativa destinata a rivoluzionare la didattica del futuro: un corso intensivo di Outdoor Education, sotto la guida della formatrice Guðrún Pétursdóttir. Questo corso rientra nelle attività Erasmus dell’IO LAPORTA e rappresenta l’ultimo tassello del grande puzzle posto in essere dall’istituto.
Un impegno crescente per l’internazionalizzazione
L’iniziativa di formazione in Islanda rafforza l’impegno profuso dall’IO LAPORTA negli ultimi tre anni, ampliatosi a seguito dei due accreditamenti Erasmus ottenuti dall’istituto (SCHOOL e VET). Negli ultimi tre anni, le mobilità internazionali dell’Istituto “LAPORTA” hanno registrato un notevole incremento, coinvolgendo tutte le componenti della comunità scolastica: dirigente, personale ATA, docenti e studenti. In particolare, la partecipazione dei docenti è aumentata del 76% (sia per corsi strutturati sia per attività di job shadowing), quella del personale ATA del 34%, mentre la componente studentesca ha fatto registrare una crescita record dell’84%.
Le mobilità hanno coinvolto sia gli alunni della scuola secondaria di primo grado sia gli studenti dell’IPAA “B. Marchino”. Per questi ultimi, le borse di mobilità hanno riguardato sia le attività PCTO/VET (per il triennio), con soggiorni all’estero della durata di uno o tre mesi, sia le classi del biennio, impegnate in attività didattiche presso istituti agrari spagnoli.
Un approccio innovativo all’istruzione
Le attività svolte hanno rappresentato anche la conclusione del percorso formativo di questo ultimo triennio, confermando la volontà dell’Istituto “LAPORTA” di investire in metodologie innovative che pongono al centro le persone, non i voti, restituendo all’educazione il suo significato più autentico: formare cittadini consapevoli, curiosi, liberi di imparare e sempre più aperti al dialogo con altre culture e metodologie.
La formazione in Islanda non si è limitata a semplici “lezioni all’aria aperta”, ma ha proposto una nuova visione pedagogica: l’ambiente diventa aula, la natura e il contesto sociale diventano strumenti educativi, e l’apprendimento coinvolge corpo, mente, emozioni e spirito. Al centro di questo approccio c’è il mastery learning, in cui la crescita personale avviene per tappe progressive, valorizzando il percorso anziché imporre il risultato finale.
Un modello di valutazione innovativo
Le attività formative hanno toccato scenari diversi – dal parco urbano agli spazi domestici, fino alle spiagge islandesi – sperimentando la metodologia del “mix and match”, capace di adattare l’insegnamento alle reali esigenze degli studenti. Questo approccio supera le mura scolastiche e trasforma l’ambiente di apprendimento in un elemento decisivo, in cui motivazione, concentrazione e coesione del gruppo nascono in modo naturale.
La settimana di lavoro ha evidenziato anche un altro aspetto chiave: la necessità di valutazioni coerenti, non coercitive, che accompagnino l’alunno lungo il percorso anziché giudicarne rigidamente la performance. Un modello che favorisce il benessere degli studenti e offre agli insegnanti nuovi strumenti didattici, una maggiore motivazione e una scuola più umana, efficace e gratificante.
Le parole della Dirigente
«L’Outdoor Education non è un’attività accessoria, ma una vera e propria filosofia educativa – dichiara la dirigente Cinzia Meatta – che ci spinge a costruire percorsi radicati nel territorio, capaci di unire cultura, natura e comunità. Questa è la scuola del futuro: aperta, inclusiva e fondata su relazioni autentiche».
Dettagli del progetto
Il corso rientra nei Progetti di mobilità nell’ambito dell’Istruzione scolastica (Erasmus+ Azione chiave 1) e nella realizzazione di scambi ed esperienze formative all’estero per studenti e per il personale scolastico, attraverso un potenziamento del programma Erasmus+ 2021-2027, nell’ambito del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato dall’Unione Europea – Next Generation EU.
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