Se c’è un buon preside anche gli studenti fanno meglio

In un articolo recentemente pubblicato su IlSole-24ore Tommaso Agasisti, professore di Public Management presso il Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano, e Mara Soncin, ricercatrice senior nello stesso Dipartimento, tornano su un tema già da loro trattato su riviste internazionali come l’International Journal of Educational Management  e in interventi pubblicati sul sito lavoce.info: la relazione che intercorre tra la presenza, alla guida di una scuola, di un preside dotato di buone capacità manageriali, e il rendimento scolastico degli alunni.

La novità è costituita, più che dalla riaffermazione di questa relazione (se ne parlava già negli anni Ottanta dello scorso secolo), dal fatto che la sua esistenza e consistenza è oggi dimostrabile e documentabile sulla base di dati Invalsi, ricavati da uno studio condotto dai due ricercatori in collaborazione con Patrizia Falzetti (dell’Istituto di valutazione), raccolti nel 2019 su un campione rappresentativo di scuole

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PENSA CREATIVO

Antipasto: – Canne del bufalo- Sparabolle- Luce del giornoPrimi piatti:- Fuoco splendente- Acqua atlantica- Legno rugidoSecondi piatti:- Liscio come l’olio- Coccinelle d’amore- Accecanti più del soleDolce- L’oro della Francia- Striato più delle zebreBevande- Champignon pazzo- Nero più dell’oscurità- I millimetri francesiChe dire, un menù alternativo ricco di PENSIERO CREATIVO, quello elaborato da un bambino di 9 anni che gioca a fare lo chef!Ho provato tutte le pietanze immedesimandomi in una cliente di passaggio e lo chef è stato tanto cortese da illustrarmi ingredienti, procedimento e sensazioni per ciascuna pietanza.Chiudere gli occhi, sentire il sapore dell’acqua atlantica piuttosto che delle coccinelle d’amore, è stata un’esperienza davvero gustosa!Se solo fossimo in grado di conservare il pensiero creativo anche da adulti credo che la nostra vita, sotto molti aspetti, sarebbe migliore.Parto dal presupposto che il pensiero creativo favorisce l’emergere delle risorse personali e ne facilita il potenziamento. La capacità di “pensare creativo” nei diversi contesti della vita quotidiana diventa l’ago della bilancia per pesare, regolare ed equilibrare le relazioni e, dal momento che il processo di apprendimento è un processo dinamico relazionale che si basa sul rapporto di fiducia tra docente ed allievo, la capacità di “pensare creativo” deve essere necessariamente allenata sui banchi di scuola.Si tratta di pensare alla creatività come il canale privilegiato dell’apprendimento che non è un processo fine a se stesso, ma è la risultante di una serie di dinamiche emotive e relazionali in grado di inibire o favorire l’acquisizione delle conoscenze.La creatività diventa così strumento di alfabetizzazione emotiva, risveglio dell’attenzione, motivazione, voglia di fare e voglia di essere autentici senza vivere nel timore del giudizio degli altri.Il pensiero creativo, in tutte le sue sfumature, è l’espressione del non detto, è espressione immediata del non verbale, è modulatore delle nostre relazioni all’interno dei gruppi, è veicolo altamente inclusivo di espressione delle emozioni.Approcciare al pensiero creativo e al suo linguaggio sin da bambini è estremamente importante per acquisire e padroneggiare un’abilità neuronale che diventa costante del processo di crescita di ciascuno.NB: – Forse volevi dire Champagne pazzo- No, no … volevo dire proprio champignon!Caragnano ValeriaMaestra col naso rosso

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