Smartphone in classe: il Trentino sceglie la via educativa, non il divieto

Mentre il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha tracciato una linea netta vietando l’uso degli smartphone in classe, la Provincia autonoma di Trento si muove in controtendenza. Nessun bando totale, ma un invito alla responsabilità: l’obiettivo non è escludere, bensì educare. Una differenza che va letta anche alla luce dell’autonomia scolastica di cui gode il territorio trentino, e che permette alla giunta provinciale di adottare regolamenti propri, più calibrati sul contesto locale.
Una gestione equilibrata, già in atto in molte scuole
A confermare l’orientamento “soft” è l’assessora provinciale all’Istruzione, che ha espresso la volontà di evitare divieti assoluti. Una posizione in sintonia con molti dirigenti scolastici del territorio, che da tempo adottano soluzioni pragmatiche per gestire l’uso dei dispositivi mobili.
Al liceo Da Vinci di Trento, ad esempio, gli studenti lasciano lo smartphone in tasche
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