Apprendere giocando? Promesse (e limiti) delle piattaforme educative

Lo stato dell’arte delle piattaforme educative rivela un panorama in rapida evoluzione: Code.org, Duolingo for Schools, Khan Academy e tante altre stanno ridefinendo l’apprendimento attraverso logiche di gamification, accessibilità e studio autonomo.

Nonostante l’adozione crescente, permangono sfide legate all’integrazione curricolare, al digital divide e al capire come promuovere un uso efficace nel contesto della scuola italiana di oggi.

Indice degli argomenti

Piattaforme educative digitali e innovazione nella didattica

Nel settore dell’istruzione grande interesse e investimento va nella direzione delle nuove tecnologie e di modalità di insegnamento e apprendimento, che siano significative per gli studenti, già a partire dalla scuola primaria. Nonostante queste piattaforme non coprano l’intero curriculum del primo ciclo d’istruzione, e spesso non siano pienamente allineate alle Indicazioni Nazionali (Cerini, 2012), hanno sicuramente cominciato ad attirare l’interesse degli insegnanti di questi ordini di scuola, soprattutto perché sono pressoché gratuite.

Inoltre, le piattaforme educative digitali risultano in linea con alcune visioni più recenti di innovazione didattica, perché non si limitano a fornire contenuti educativi in vari formati, come video e testi, ma permettono di analizzare l’interazione degli studenti, che può servire per offrire feedback mirato, migliorando così i processi di apprendimento.

Questo significa che sono strumenti per gli studenti e per gli insegnanti al contempo. Infatti, da una parte offrono la possibilità agli studenti di soffermarsi su argomenti per loro necessari e con contenuti di ripasso, quante volte necessario, per poi svolgere esercizi di consolidamento. Dall’altra, per gli insegnanti, le funzionalità offerte permettono loro di seguire gli studenti più in difficoltà durante le lezioni, mentre gli altri procedono in maniera autonoma, per voi comprendere in un secondo nel dettaglio i progressi degli studenti. (Karimov et al. 2023)

Intelligenza artificiale e tutoring nelle piattaforme educative digitali

Tutto questo è sempre più possibile, perché, anche in questo campo, una grande spinta innovativa viene dall’Intelligenza Artificiale, che permette a queste piattaforme di diventare sempre di più veri sistemi di tutoring intelligente. Il motivo per cui l’A.I. risulta significativa in tal senso è che essa può fornire istruzioni e feedback personalizzati in tempo reale allo studente. Questo è un aspetto cruciale, perché il tutoring individuale può portare a un apprendimento più efficace, riducendo significativamente il divario tra studenti. I sistemi di Tutoring sono, infatti, in grado di adattare il contenuto, il ritmo e le strategie di insegnamento alle esigenze individuali di ogni studente, basandosi sui progressi degli alunni e sulle loro difficoltà rilevate (Larini, 2024).

Apprendimento adattivo e dialogico nelle piattaforme educative digitali

Piattaforme come Duolingo for Schools, focalizzata sull’apprendimento dell’Inglese e Khan Academy, incentrata principalmente sulle STEM, sono state potenziate, utilizzando gli algoritmi di AI per adattare i percorsi di apprendimento, proponendo risorse e contenuti, in base alle conoscenze rilevate degli studenti. Studi specifici sull’uso di Khan Academy integrato dall’IA, in particolare, hanno mostrato un impatto anche per gli studenti della scuola primaria. (Karimov et al., 2023; Deivam et al., 2024)

Un’altra novità che sta prendendo piede, sempre grazie all’AI, sono i sistemi di tutoring basati sul dialogo, che coinvolgono gli studenti in conversazioni scritte interattive sugli argomenti da imparare, spesso tramite chatbot alimentati dall’AI generativa. Come spiegato già in questo precedente articolo (Maurizio, 2024), le piattaforme hanno integrato modelli linguistici di grandi dimensioni per garantire l’interazione con gli utenti in dialoghi finalizzati all’apprendimento personalizzato. Questo permette a questi sistemi di venire incontro agli studenti, incoraggiandoli a ragionare e a rispondere a consegne su misura.

Gamification nelle piattaforme educative digitali: potenzialità e limiti

L’altro aspetto che caratterizza queste piattaforme già dalla loro creazione è la gamification, ovvero l’applicazione di elementi di design del gioco, come punti, badge, classifiche e sfide in contesti non ludici. Queste strategie permettono di favorire un maggiore engagement nelle piattaforme educative e, quindi, una maggiore volontà degli studenti a persistere nel loro uso, affinché possano rimanere focalizzati sul proprio apprendimento (Karimov et al., 2023). Khan Academy, per esempio, applica la gamification solo in maniera limitata, assegnando alcuni badge per motivare gli studenti che raggiungono specifici target, così da sollecitarli a utilizzare la piattaforma in futuro, visto che sentono i loro sforzi riconosciuti e valorizzati.

Duolingo, invece, utilizza in maniera più significativa la gamification, perché, oltre ai badge, propone diversi livelli di punteggio, competizioni in leghe in cui cercare di arrivare in cima alla propria classifica; ci sono poi anche gli streak, cioè le premiazioni per l’impegno continuativo, che fanno sì che gli utenti non abbandonino la piattaforma dopo poche sessioni d’uso. Tuttavia, non ci si può illudere che queste strategie non abbiano dei limiti: gli elementi più associabili alla competizione, come le classifiche, hanno mostrato un impatto limitato o controproducente sull’engagement e sul sentirsi dentro a un contesto ludico, allontanando alcuni utenti anziché coinvolgerli (Venter, 2022). Alcuni studi indicano, anzi, una preferenza degli studenti per la collaborazione rispetto alla competizione negli ambienti di apprendimento.

Per questo, piattaforme come Duolingo, ma in maniera più evidente Classcraft implementano anche sistemi di Mutuo Supporto Simbolico, in forma di doni o poke fra gli studenti, affinché sentano il sostegno dei propri compagni anche mentre imparano individualmente. Quindi, affinché la gamification sia efficace, è fondamentale che sia progettata con cura per bilanciare l’aspetto ludico con il valore educativo, assicurandosi anche che si allinei agli obiettivi di apprendimento. (Zecri et al. 2021)

Learning analytics nelle piattaforme educative digitali

Come detto precedentemente, l’altro aspetto interessante di queste piattaforme è la quantità di informazioni utili fornite in ottica valutativa, cioé i learning analytics, un registro automatico del progresso degli studenti nell’uso di queste piattaforme. Piattaforme come code.org, focalizzata prevalentemente sulla programmazione, ma anche sulle STEAM, raccolgono e permettono di consultare grandi quantità di informazioni sull’uso delle piattaforme da parte degli studenti. Si può così capire se ci sono difficoltà, se sono privilegiate alcune forme di contenuto e il tempo trascorso sulle attività. Grazie all’integrazione dell’IA, i sistemi di apprendimento personalizzano in automatico alcuni contenuti, regolano la difficoltà e forniscono feedback in tempo reale. Questa implementazione si integra anche con la gamification, ottimizzando la proposta di sfide e ricompense. (Sylvie, 2024)

Accessibilità e autoapprendimento con le piattaforme educative digitali

Le piattaforme educative digitali risultano essere uno strumento molto potente per studenti e insegnanti, visto che, oltre a risultare strumenti flessibile sono anche decisamente accessibili, essendo usabili in qualunque momento da qualunque dispositivo online. L’accessibilità è anche favorita dalla natura multimediale e dal design attento di queste piattaforme, che vengono incontro a tanti possibili bisogni degli studenti, soprattutto quando queste piattaforme sono integrate con altre applicazioni mirate a bisogni molto specifici, come la lettura sintetica del testo. (Isaeva et al., 2025)

La natura fortemente accessibile di queste piattaforme permette anche di favorire processi di autoapprendimento, consentendo agli studenti di fissarsi obiettivi, di svolgere le attività proposte e di monitorare i propri progressi in maniera autonoma. L’autonomia è sostenuta da sistemi di supporto come i promemoria, le sintesi del proprio andamento e l’invito a svolgere attività mirate in base alle indicazioni della valutazione. (Deivam et al., 2024)

Criticità e prospettive delle piattaforme educative digitali in Italia

Nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione e l’integrazione delle piattaforme educative digitali e dell’AI presentano diverse sfide significative, particolarmente rilevanti per la scuola italiana. Primo fra tutti c’è il digital divide: l’accesso ineguale alla tecnologia, a una connessione internet affidabile e a dispositivi adatti rischia di acuire le disparità educative esistenti.

Altro problema è l’integrazione curricolare e la formazione degli insegnanti: per un’efficace integrazione di questi sistemi gli insegnanti devono essere competenti nelle materie d’insegnamento, nelle tecnologie e nel capire come queste tecnologie supportano l’apprendimento delle abilità e conoscenze obiettivo. Infatti, molti educatori non possiedono una formazione adeguata o si sentono impreparati a insegnare con tali strumenti e rischiano di non capire i vantaggi e il senso potenziale di questi strumenti. Per questo è fondamentale un continuo sviluppo professionale, con workshop pratici e corsi che illustrino modelli di apprendimento coerenti con l’uso tecnologico.

La paura nei confronti delle tecnologie è un altro problema ricorrente: l’integrazione di sistemi di Intelligenza artificiale in particolare può destare più sospetto che fiducia, visto che molti temono che si soffochi il pensiero critico e la creatività degli studenti, oltre a ridurre l’interazione umana. Per questo è importante che questi strumenti siano proposti, alternando momenti di utilizzo individuale con momenti di interazione fra studenti e insegnanti, affinché potenzino le capacità umane piuttosto che sostituirle (Larini, 2024). Infine, si evidenzia il problema del curriculum parziale coperto da queste piattaforme, dovuto al fatto che ci sarebbero piattaforme più esaustive, come IXL, ma sono solo in lingua inglese.

Bibliografia

Deivam, M., Neeraj, J., Manoj, P. nautiyal, & Arvind, K. (2024). Artifical Intelligence in Education. Mithra Dev Publications.

Isaeva, R., Karasartova, N., Dznunusnalieva, K., Mirzoeva, K., & Mokliuk, M. (2025). Enhancing learning effectiveness through adaptive learning platforms and emerging computer technologies in education. Jurnal Ilmiah Ilmu Terapan Universitas Jambi, 9(1), 144–160.

Karimov, A., Saarela, M., & Kärkkäinen, T. (2023). The impact of online educational platform on students’ motivation and grades: The case of Khan Academy in the under-resourced communities.

Larini, R. (2024). Status quaestionis sugli strumenti di IA per l’apprendimento e la didattica. Idee in Formazione, 51–65.

Maurizio, C. (2024). Tutor AI come insegnanti: Il futuro dell’apprendimento personalizzato. Agenda Digitale EU.

Sylvie, B. (2024). Personalized Learning Paths: Leveraging Data Analytics for Tailored Education. Research Output Journal of Education, 3(3), 34–40.

Venter, M. (2022). Online programming learning platform: The influence of gamification elements. 2022 IEEE IFEES World Engineering Education Forum – Global Engineering Deans Council (WEEF-GEDC), 1–6.

Zecri, E., Ouzzif, M., & El El Haddioui, I. (2021). Study of the use of gamification elements in e-learning applications. Proceedings of the 4th International Conference on Networking, Information Systems & Security, 1–5.

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Sulle orme di Giancarlo Cerini

Sulle orme di Giancarlo

L’eredità di Cerini, un visionario della Scuola Italiana

di Bruno Lorenzo Castrovinci

Commemorare per ricordare, ma anche per non perdere la direzione, per ritrovare la bussola, per richiamare quei maestri, che con le loro parole, i loro scritti ti hanno indicato la strada.In una scuola quella di oggi, soffocata da sempre più adempimenti burocratici, ricordare Cerini, è un po’ come ritrovare se stessi, o meglio, quell’entusiasmo che ogni uomo e donna di scuola ha nell’animo, e che ha come fine l’amore incondizionato per le nuove generazioni, per il loro presente e soprattutto per il loro futuro.

Giancarlo Cerini è stato più di un semplice educatore: è stato un visionario che ha saputo infondere coraggio e speranza nella scuola italiana, un pilastro per chiunque creda nel potere dell’educazione come strumento per costruire una società migliore. La sua vita è stata un viaggio dedicato a una missione che andava oltre l’insegnamento tradizionale: creare una scuola che non solo trasmette conoscenze, ma costruisce ponti verso il futuro, accogliendo ogni bambino e ogni bambina, ogni insegnante e ogni dirigente, come parte di un grande progetto comune.

Cerini sapeva che l’educazione non è mai neutrale, che ogni gesto educativo racchiude la potenza di una scelta: scegliere di includere invece che escludere, scegliere di guidare invece che imporre, scegliere di accendere la curiosità invece che limitarla. Per lui, la scuola era un luogo sacro, dove si coltivano speranze e si forgiano sogni, e il suo obiettivo era che ogni bambino potesse trovare lì lo spazio per diventare la versione più autentica di sé.

In un mondo scolastico sempre più frammentato, Cerini è stato un faro, una luce che ha indicato la rotta quando le acque sembravano turbolente e l’approdo incerto. Ha saputo coniugare innovazione e tradizione, accogliendo le sfide moderne senza mai tradire i valori essenziali che costituiscono la vera anima dell’educazione: la dignità, la giustizia e la possibilità per ciascuno di scoprire il proprio talento e di contribuire al bene comune.

Ricordare Giancarlo Cerini significa riscoprire la forza dell’educazione come atto d’amore, un dono che si rinnova giorno dopo giorno. La sua eredità è un invito a sognare una scuola dove la crescita umana è al centro, dove ogni lezione diventa un passo verso un futuro più luminoso, dove ogni insegnante è un esempio e ogni studente una promessa. Cerini ci ha lasciato una mappa, un’ispirazione e una responsabilità, ricordandoci che educare non è mai solo un mestiere, ma un atto di fede nel potenziale umano e nel futuro che possiamo costruire insieme.

Un percorso dedicato all’istruzione e all’infanzia

Nato a Forlì, Cerini ha mosso i primi passi come maestro elementare, innamorandosi della bellezza e della delicatezza dell’infanzia. Questo legame con i più piccoli ha caratterizzato tutta la sua carriera. Come direttore didattico, prima, e ispettore scolastico, poi, Cerini ha orientato le sue energie verso un modello di scuola attenta alle specificità di ogni bambino, senza trascurare l’importanza di offrire pari opportunità e strumenti educativi che stimolassero lo sviluppo integrale degli studenti. È stato un fervente promotore della scuola dell’infanzia come base imprescindibile per l’apprendimento futuro, sostenendo l’importanza di un’educazione precoce che fosse di qualità, equa e accessibile.

L’impegno di Cerini nella scuola dell’infanzia ha trovato la sua massima espressione nei “Nuovi Orientamenti del 1991”, documento che rappresenta ancora oggi una pietra miliare nella storia della scuola italiana. In esso, Cerini e i suoi collaboratori delineano un modello pedagogico in cui ogni bambino è riconosciuto come un individuo unico, con specifiche inclinazioni e potenzialità da coltivare. Cerini ha sempre creduto in una scuola capace di accogliere, includere e valorizzare ogni diversità, gettando le basi per un sistema educativo che considera la pluralità un valore e non un ostacolo.

Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo

Giancarlo Cerini ha anche svolto un ruolo cruciale nell’evoluzione del sistema educativo italiano, contribuendo significativamente sia alle “Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione” del 2012 che al successivo documento “Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari” del 2018.

Nel 2012, Cerini ha partecipato attivamente alla revisione delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione. Questo documento ha ridefinito gli obiettivi e i contenuti dell’istruzione italiana, promuovendo un’educazione centrata sullo sviluppo integrale dell’individuo e sull’inclusione. Cerini ha contribuito alla stesura del testo, collaborando con un gruppo di esperti per elaborare linee guida che rispondessero alle esigenze di una società in continua evoluzione. Le Indicazioni 2012 hanno enfatizzato l’importanza di competenze chiave come la cittadinanza attiva, la consapevolezza culturale e l’apprendimento permanente.

Nel 2018, Cerini ha partecipato all’elaborazione del documento Indicazioni Nazionali e Nuovi Scenari, che ha aggiornato le linee guida del 2012 alla luce delle nuove sfide educative. Questo documento ha introdotto temi come l’educazione alla sostenibilità, il pensiero computazionale, l’uso consapevole delle tecnologie digitali e l’educazione alla cittadinanza globale. Cerini ha sottolineato l’importanza di una scuola capace di adattarsi ai cambiamenti sociali e tecnologici, preparando gli studenti a diventare cittadini responsabili e consapevoli.

Attraverso il suo impegno in questi documenti, Giancarlo Cerini ha contribuito a delineare una visione dell’educazione che valorizza la centralità della persona, l’importanza della cultura e il ruolo fondamentale della scuola come comunità educativa.

Giancarlo Cerini e Mariella Spinosi architetti dell’educazione italiana

La collaborazione tra Giancarlo Cerini e Mariella Spinosi ha rappresentato uno dei momenti più alti e significativi nella storia recente della scuola italiana. Una coppia di intellettuali e professionisti che, con passione e dedizione, ha contribuito a ridisegnare l’evoluzione del sistema educativo nel nostro Paese, lasciando un segno profondo nelle politiche scolastiche e nelle pratiche didattiche. La loro collaborazione ha dato vita a numerosi progetti e pubblicazioni che hanno influenzato profondamente il dibattito pedagogico, offrendo strumenti concreti e visioni innovative per affrontare le sfide educative.

Un sodalizio professionale e intellettuale in cui Mariella Spinosi, saggista ed esperta in politiche formative, ha affiancato Cerini in molte delle sue iniziative, condividendo con lui una visione dell’educazione centrata sullo sviluppo integrale dell’individuo e sull’inclusione. Insieme, hanno curato la collana “Voci della scuola”, composta da dieci volumi, in cui, attraverso oltre 300 voci inedite, esplorano le caratteristiche fondamentali e le principali novità del sistema educativo italiano. Quest’opera, che raccoglie e approfondisce questioni pedagogiche centrali, è uno strumento prezioso per educatori, dirigenti e policy maker, offrendo spunti e orientamenti concreti per innovare e comprendere a fondo la realtà scolastica.

Tra le altre pubblicazioni di rilievo, “Le linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6”, un’opera che rappresenta un punto di riferimento per l’educazione dei più piccoli, promuove un approccio integrato tra nido e scuola dell’infanzia e valorizza l’importanza di una continuità educativa fin dai primi anni di vita. Altri testi, come “Competenze chiave per la cittadinanza. Dalle indicazioni per il curricolo alla didattica”, si sono concentrati su come tradurre le competenze chiave in pratica didattica, diventando un riferimento nel settore per insegnanti e dirigenti.

Cerini e Spinosi hanno poi esplorato aspetti fondamentali della riforma scolastica con testi come “Una mappa per la riforma. Viaggio tra i 212 commi della legge 107/2015” e “Una bussola per le deleghe. I nuovi decreti legislativi”, fornendo interpretazioni e strumenti per orientarsi all’interno delle nuove normative scolastiche. Queste opere hanno rappresentato delle vere e proprie guide, chiarendo obiettivi e impatti delle riforme e mettendo a disposizione del personale scolastico risorse pratiche per affrontare i cambiamenti.

La loro capacità di coniugare riflessione teorica e applicazione pratica ha reso i loro lavori punti di riferimento duraturi per chiunque creda nel potere trasformativo dell’educazione, offrendo una visione di scuola che promuove la crescita personale e sociale. La sinergia tra Cerini e Spinosi continua a essere una fonte di ispirazione per chi lavora nel mondo della scuola, tracciando un cammino per un’educazione inclusiva e sempre orientata al bene comune.

La sua eredità come ispettore e formatore

Giancarlo Cerini ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama educativo italiano, distinguendosi non solo come ispettore scolastico, ma anche come prolifico autore e direttore di prestigiose riviste pedagogiche. La sua visione dell’ispettorato scolastico era innovativa: si considerava un “facilitatore” piuttosto che un “controllore”, promuovendo il dialogo, la condivisione di buone pratiche e l’adozione di metodologie didattiche innovative. Le scuole che visitava si arricchivano di nuovi spunti, obiettivi ed energie.

Cerini ha contribuito significativamente a diverse pubblicazioni su tantissime riviste. È stato direttore della “Rivista dell’Istruzione”, edita da Maggioli, e del settimanale online “Scuola7”.

Ha collaborato con “La Vita Scolastica”, dove ha condiviso riflessioni sull’importanza di una scuola capace di promuovere l’autonomia degli alunni e una forte responsabilità civica. Inoltre, ha contribuito a “Scuola dell’Infanzia”, offrendo approfondimenti sulla didattica per i più piccoli.

La sua attività editoriale comprende anche la direzione di “Notizie della Scuola”, dove ha affrontato temi legati alle riforme educative e all’innovazione didattica. Ha collaborato con “Psicologia e Scuola”, offrendo contributi sull’importanza del benessere psicologico nell’ambiente educativo. La sua capacità di coniugare teoria e pratica ha reso i suoi scritti una fonte preziosa per insegnanti, dirigenti e operatori scolastici.

Cerini ha sempre considerato l’educazione come una missione, dedicando la sua vita alla costruzione di una scuola inclusiva e di qualità. La sua eredità continua a ispirare chiunque creda nel potere trasformativo dell’educazione.

Il ricordo e l’impatto di un “servitore dello Stato”

Alla sua morte, numerosi sono stati i messaggi di cordoglio e gli attestati di stima da parte di colleghi, dirigenti scolastici e docenti di tutta Italia. Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione di allora, lo ha ricordato come un “servitore dello Stato” che ha dedicato la vita a migliorare il sistema scolastico italiano. Marco Rossi Doria, presidente della fondazione Con i Bambini, ha definito Cerini “una guida e un compagno di viaggio prezioso”, sottolineando come il suo lavoro abbia lasciato una traccia indelebile nella vita di tanti.

Giancarlo Cerini è stato un uomo che ha fatto della scuola la sua casa, la sua vocazione, il suo orizzonte. Non ha mai smesso di lottare per un’educazione che fosse veramente alla portata di tutti, capace di rispondere alle sfide della modernità senza mai perdere di vista l’essenza umana.

L’eredità di Cerini: un invito alla responsabilità

L’eredità di Giancarlo Cerini è un richiamo alla responsabilità che ogni educatore ha nei confronti degli studenti e della società. Il suo esempio ci ricorda che fare scuola non è solo trasmettere conoscenze, ma educare alla cittadinanza, all’etica, all’amore per la verità e per la giustizia. Cerini sapeva che ogni gesto educativo ha un peso nella formazione dei futuri cittadini e che ogni errore è un’occasione di crescita. Il suo sogno era una scuola capace di aprire le menti e i cuori, una scuola che fosse davvero al servizio di tutti.

In un’epoca in cui l’istruzione viene messa continuamente alla prova, l’eredità di Cerini diventa un faro. La sua vita è un invito per tutti noi a continuare il suo lavoro, a impegnarci per un sistema scolastico inclusivo, innovativo e radicato nei valori dell’umanità. Giancarlo Cerini ci ha mostrato che seguire un ideale di educazione autentica è possibile e che ciascuno di noi ha il potere di lasciare un’impronta indelebile nel cuore delle future generazioni.

Dopo la sua morte, è stato pubblicato il libro postumo Atlante delle riforme (im)possibili, edito da Tecnodid nell’ottobre 2021. Quest’opera raccoglie le riflessioni di Giancarlo Cerini sulle riforme educative, offrendo una sintesi dei temi più urgenti da affrontare nel sistema scolastico italiano. In questo volume, Cerini continua a tracciare il suo percorso di idee e proposte, delineando una mappa che invita a riflettere e a guardare al futuro con speranza e determinazione.

Il suo pensiero, radicato in una visione di scuola aperta, inclusiva e al servizio di ogni studente, rimane un invito a non arrendersi mai davanti alle sfide dell’educazione. L’eredità di Giancarlo Cerini ci ricorda che ogni passo verso un’educazione migliore è possibile, se guidato dal desiderio di costruire un mondo più giusto e accogliente. E oggi, ogni educatore che si lascia ispirare dalle sue parole contribuisce a tenere viva la sua visione.

Concludendo, possiamo dire che il percorso tracciato da Cerini continuerà a indicare la rotta a chiunque creda nell’importanza dell’educazione come strumento di cambiamento. Come lui stesso ci ha insegnato, una scuola che abbraccia il futuro con coraggio è una scuola che, davvero, può trasformare la realtà e seminare speranza per le generazioni a venire.

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