Continuità didattica sostegno: sono necessari chiarimenti per le Famiglie e la Scuola

Roma, 4 settembre 2025 – La continuità didattica nel sostegno scolastico è un tema che sta generando confusione, soprattutto tra le famiglie. Una narrazione distorta sta alimentando l’idea che il docente di sostegno, una volta riconfermato, debba seguire lo stesso alunno negli anni successivi. Tuttavia, questa interpretazione è errata e rischia di compromettere i principi fondamentali della scuola pubblica.
La normativa vigente, rappresentata dal D.Lgs. 66/2017 e aggiornata dal DM 32/2025, chiarisce che la continuità didattica si applica al posto di sostegno, non al singolo alunno. L’assegnazione dei docenti è una prerogativa del dirigente scolastico, che deve rispettare criteri oggettivi come le esigenze organizzative e il benessere della classe.
Questa falsa interpretazione della continuità sull’alunno rischia di trasformarsi in un pericoloso strumento ideologico, minando la scuola pubblica e favorendo logiche privatistiche. Inoltre, potrebbe aprire la strada a forme di chiamata diretta e compromettere la stabilità professionale dei docenti di sostegno.
È fondamentale ricordare che l’alunno con disabilità è parte integrante della classe e che il docente di sostegno opera in sinergia con il consiglio di classe, contribuendo al progetto educativo collettivo. Solo una corretta comprensione della normativa può garantire un sistema scolastico equo e democratico.
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