Scuola e repressione: il M5S critica il decreto Valditara

Roma, 4 settembre 2023 – Il nuovo decreto sulla scuola, firmato dal ministro Giuseppe Valditara, ha suscitato polemiche e critiche da parte del Movimento 5 Stelle. Antonio Caso, capogruppo M5S in commissione Cultura, ha espresso un duro giudizio sulle misure adottate, definendole “un’ossessione per la repressione e il controllo”.
Secondo Caso, la norma che penalizza gli studenti che scelgono di esprimere dissenso attraverso la cosiddetta “scena muta” durante gli esami orali rappresenta un attacco diretto alla libertà di espressione dei giovani. “La scuola non deve ridursi a un luogo di punizioni e bocciature – ha dichiarato il deputato – ma deve essere un ambiente di crescita, dialogo e sviluppo del senso critico”.
Il parlamentare ha inoltre criticato l’approccio del Governo verso l’istruzione, accusandolo di promuovere una visione aziendalistica e autoritaria. Il modello 4+2, secondo Caso, dimostrerebbe che gli studenti vengono considerati semplicemente come futuri lavoratori da inserire nel mercato, piuttosto che come cittadini consapevoli.
“Rifiutiamo questa visione punitiva della scuola – ha concluso Caso – e ribadiamo che l’istruzione deve restare un pilastro di libertà e crescita per le nuove generazioni.”
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