L’istruzione in Italia: allarme OCSE e necessità di interventi urgenti

Un recente rapporto dell’OCSE, intitolato *”Education at a Glance”*, ha sollevato preoccupazioni significative sulla situazione dell’istruzione in Italia, evidenziando lacune strutturali che richiedono interventi immediati. Tra i dati più allarmanti, il divario sociale si posiziona tra i più ampi rispetto alla media OCSE, mentre il tasso di disoccupazione tra i giovani senza diploma secondario raggiunge il 14,8%, a fronte del 6,5% dei laureati.
Un altro dato critico riguarda l’analfabetismo funzionale: il 37% degli italiani tra i 25 e i 64 anni possiede competenze di comprensione e scrittura a livello elementare o inferiore, ben al di sopra della media OCSE del 27%. Questi numeri si inseriscono in un contesto di spesa pubblica per l’istruzione ferma al 3,9% del PIL, contro una media OCSE del 4,7%, e stipendi degli insegnanti in calo del 4,4% previsto per il 2024.
Secondo Aloisio (M5S), è fondamentale che il governo agisca con urgenza, aumentando gli investimenti nel settore educativo oltre la media OCSE e indicizzando gli stipendi degli insegnanti all’inflazione. Inoltre, è necessario implementare strategie mirate per combattere l’analfabetismo funzionale e supportare gli studenti svantaggiati. Ignorare queste problematiche significherebbe compromettere il futuro di milioni di cittadini italiani.
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