Gli elementi costitutivi del verbo

Il verbo del greco antico rappresenta uno degli aspetti più complessi e affascinanti della lingua. Esso, come abbiamo già analizzato negli articoli precedenti all’interno del nostro blog, concentra in sé numerose informazioni grammaticali, condensate in una sola forma: persona, numero, tempo, modo, diatesi e tema verbale. Per padroneggiarlo, è necessario comprendere a fondo i suoi elementi costitutivi, cioè le parti che contribuiscono alla formazione e al significato di ogni voce verbale.

Il tema verbale

Alla base di ogni forma verbale possiamo riconoscere il tema, ossia la parte che rimane immutata in tutta la coniugazione ed esprime il significato fondamentale del verbo. Ogni tempo presenta un suo specifico tema, della cui formazione ci occuperemo in modo approfondito negli articoli venturi che ti invito a non perdere.

Ecco i vari temi:

  • Tema del presente (es. λυ- in λύω, “sciolgo”);
  • Tema del futuro (es. λυσ- in λύσω, “scioglierò”);
  • Tema dell’aoristo (es. λυσ- in ἔλυσα, “sciolsi”);
  • Tema del perfetto (es. λελυκ- in λέλυκα, “ho sciolto”).

Questa molteplicità è detta suppletivismo dei temi verbali, ed è una delle caratteristiche principali del sistema verbale greco.

La vocale tematica

Uno degli elementi più importanti è la vocale tematica, tipica dei verbi in -ω (i cosiddetti tematici). Essa è:

  • ο/ε alternante (fenomeno di apofonia): λύ-ο-μεν, λύ-ε-τε;
  • assente nei verbi atematici (o in -μι), che si costruiscono direttamente sul tema (es. δίδωμι, “dò”).

La vocale tematica svolge la funzione di legame tra radice e desinenze.

Se ti possa interessare un articolo maggiormente approfondito sui verbi in -ω e in -μι, ti consiglio di consultare il post precedente a questo. Inoltre, se hai degli amici, parenti o semplici conoscenti che si interessano alle nozioni del greco antico puoi anche pubblicare quest’articolo sul tuo social preferito, come Facebook, Instagram o X.

La desinenza

Dopo la vocale tematica nei verbi in -ω , direttamente dopo il tema verbale nei verbi in -μι si trovano le desinenze, che veicolano le seguenti informazioni grammaticali:

  • la persona (prima, seconda, terza);
  • il numero (singolare, duale, plurale);
  • il modo (indicativo, congiuntivo, ottativo, imperativo);
  • il tempo (presente, futuro, aoristo, perfetto, piuccheperfetto).

Esse si suddividono in:

  1. desinenze primarie, proprie dei tempi principali;
  2. desinenze secondarie, proprie dei tempi storici.

Ognuno di questi due sottogruppi si suddivide a sua volta in quattro serie:

  1. desinenze attive;
  2. desinenze medio-passive;
  3. desinenze medie;
  4. desinenze passive.

Una serie a parte è rappresentata dalle desinenze dell’imperativo, anch’esse divise in attive e medio-passive.

La terminazione

Dicesi terminazione o uscita l’insieme di vocale tematica e desinenza. Tale denominazione viene necessariamente usata nei casi in cui una vocale tematica e desinenza si sono fuse tra loro, così da non poter essere distinte l’una dall’altra.

Esempio: λύ-ομεν “noi sciogliamo”. La terminazione ομεν è formata appunto dalla vocale tematica -ο- e dalla desinenza -μεν.

L’aumento

Per indicare i tempi storici all’indicativo (imperfetto, aoristo, piuccheperfetto), il verbo greco utilizza l’aumento, un prefisso che si aggiunge al tema:

  • aumento sillabico: ε- davanti a tema che inizia per consonante (es. λύω → ἔλυον);
  • aumento temporale: allungamento della vocale iniziale del tema (es. ἀκούω → ἤκουον).

L’aumento non è un elemento originario della lingua indoeuropea, ma una caratteristica propria del greco.

Il raddoppiamento

Caratteristica del perfetto e del piuccheperfetto è la raddoppiamento, ossia la ripetizione dell’iniziale del tema con una vocale ε:

  • λύω → λέλυκα (“ho sciolto”);
  • γράφω → γέγραφα (“ho scritto”).

Se il tema inizia per vocale, il raddoppiamento consiste nell’allungamento di tale vocale (es. ἀκούω → ἀκήκοα).

I suffissi temporali e modali

Alcuni tempi si formano con suffissi che si interpongono tra tema e desinenza:

  • suffisso -σ- per il futuro e l’aoristo sigmatico (λύσω, ἔλυσα);
  • suffisso -κ- per il perfetto (λέλυκα);
  • suffissi particolari per l’ottativo (-οι-, -ει-, -αι-).

Questi suffissi sono essenziali per distinguere i valori temporali e modali.

Continua la lettura su: https://www.blogdidattico.it/blog/2025/09/17/gli-elementi-costitutivi-del-verbo/ Autore del post: Blog Fonte: https://www.blogdidattico.it

Articoli Correlati

Emergenza Coronavirus COVID-19: notizie e provvedimenti

Ordinanza del 2 giugno 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

Ordinanza 29 maggio 2021 Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, le attività economiche e sociali devono svolgersi nel rispetto delle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, come definitivamente integrate e approvate dal Comitato tecnico scientifico, che costituiscono parte integrante della presente ordinanza

Ordinanza 21 maggio 2021 Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro.

Ordinanza 21 maggio 2021 Linee guida per la gestione in sicurezza di attivita’ educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l’emergenza COVID-19.

Ordinanza 21 maggio 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Persona, numero e diatesi del greco antico

Il verbo del greco antico, come esplicitato già nel precedente articolo, è una parte del discorso straordinariamente ricca e complessa, capace di esprimere con precisione non soltanto l’azione, ma anche le relazioni tra soggetto, oggetto e contesto. Tre categorie fondamentali concorrono a caratterizzarlo: persona, numero e diatesi.

Questi tre ultimi elementi – che costituiscono la base stessa di ogni coniugazione – meritano un’attenzione particolare. Attraverso la persona, il verbo precisa chi sia il soggetto dell’azione, distinguendo tra colui che parla, colui a cui si parla e colui di cui si parla. Con il numero, il greco non solo differenzia tra singolare e plurale, ma conserva, almeno nei testi più antichi e solenni, un terzo numero specifico, il duale, che sottolinea con straordinaria precisione la presenza di due soli partecipanti all’azione. Infine, con la diatesi, il verbo stabilisce la prospettiva con cui il soggetto si pone rispetto all’evento: agente, paziente o partecipe in forma intermedia.

La combinazione di queste categorie grammaticali conferisce al verbo greco una flessibilità e una profondità semantica senza pari, che non ha equivalenti nelle lingue moderne se non con perifrasi o costruzioni più lunghe. Analizzare persona, numero e diatesi non significa dunque limitarsi a un aspetto tecnico della grammatica, ma cogliere una parte essenziale della visione della lingua greca.

La persona verbale

La categoria della persona definisce il rapporto tra l’azione e i partecipanti al discorso. Anche in greco, come nelle lingue moderne, le persone sono tre, a differenza del duale che ne possiede solo due (la seconda e la terza):

Prima persona: chi parla (“io”, “noi”).

Seconda persona: a chi si parla (“tu”, “voi”).

Terza persona: di chi o di che cosa si parla (“egli/ella”, “essi/esse”).

Esempi con il verbo λύω (“sciogliere”):

λύω = io sciolgo (1ª singolare)

λύεις = tu sciogli (2ª singolare)

λύει = egli scioglie (3ª singolare)

Le desinenze personali del verbo greco rendono superflua, nella maggior parte dei casi, l’esplicitazione del pronome soggetto (ἐγώ, σύ, ecc.). Il greco, come il latino, è infatti una lingua ad alta flessione: la forma verbale da sola basta a indicare la persona.

Il numero verbale

Il greco conosce tre numeri:

Singolare → indica un solo soggetto.

λύω = “io sciolgo”.

Plurale → indica più di due soggetti.

λύομεν = “noi sciogliamo”.

Duale → indica esattamente due soggetti.

λύετον = “voi due sciogliete” (2ª duale attiva).

λύεσθον = “voi due siete sciolti” (2ª duale media/passiva).

Il duale è una caratteristica arcaica, già presente nell’indoeuropeo, conservata in omerico e in alcuni autori classici, ma in progressivo declino nella lingua posteriore. La sua esistenza testimonia la tendenza del greco a rappresentare con estrema precisione le situazioni comunicative: il verbo distingue infatti non solo uno e molti, ma anche due.

La diatesi verbale

Il termine diatesi (διάθεσις = “disposizione, atteggiamento”) esprime la posizione del soggetto rispetto all’azione. Non si tratta di una semplice alternanza tra “attivo” e “passivo”, come nelle lingue moderne: il greco presenta infatti tre possibilità, che si collocano su un continuum di ruoli del soggetto:

Diatesi attiva → il soggetto è agente: compie direttamente l’azione.

γράφω = “io scrivo”.

Diatesi passiva → il soggetto è paziente: subisce l’azione compiuta da un altro agente.

γράφομαι = “io sono scritto”.

Diatesi passiva → è la diatesi più tipica del greco. In questo caso il soggetto partecipa all’azione n in modo coinvolto:

riflessivamente (“Io lavo me stesso“);

reciprocamente (“Essi si abbracciano“);

con interesse personale (“Io mi preparo per me stesso“).

Spesso, tuttavia, la diatesi passiva non è nettamente distinta dal medio. In alcuni tempi, per esempio, come il futuro, entrambi i tempi coincidono, dando vita al medio-passivo.

Inoltre, in greco antico troviamo persino alcuni verbi che si presentano direttamente alla forma passiva, ma con significato attivo. Questi sono i verbi deponenti. Un esempio può essere ἔρχομαι che significa andare.

Interazione tra numero, persona e diatesi

La vera ricchezza del verbo greco emerge dall’interazione delle tre categorie. Una singola forma verbale contiene già tutte queste informazioni:

λύομεθα = “noi ci sciogliamo / siamo sciolti”.

Persona: prima

Numero: plurale

Diatesi: media/passiva

Il risultato è una struttura estremamente compatta: dove l’italiano richiede almeno tre parole (“noi siamo sciolti”), il greco ne utilizza una soltanto.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000