Scuola Leonardo da Vinci entra nella Hall of Fame di Study Travel Magazine

Firenze, 16 settembre 2025 – Il Gruppo Scuola Leonardo da Vinci ha ottenuto un prestigioso riconoscimento a Londra, aggiudicandosi per il quinto anno consecutivo il ST Star Award nella categoria “Scuola di lingua italiana in Italia”. Questo premio, conferito dalla rivista StudyTravel Magazine, è seguito da quasi 20.000 agenzie internazionali, consolidando così la reputazione della Scuola Leonardo da Vinci come punto di riferimento mondiale per l’insegnamento della lingua e cultura italiana.

Con questo nuovo riconoscimento, il Gruppo entra ufficialmente nella Hall of Fame degli ST Star Awards, guadagnando il titolo di Super Star e mantenendo il prestigioso status di cinque stelle per sempre.

Un punto di riferimento mondiale

Dal 1977, il Gruppo Scuola Leonardo da Vinci accoglie studenti da tutto il mondo nelle sue sedi di Firenze, Milano, Roma, Torino e Viareggio. In quasi cinquant’anni di attività, oltre 250.000 studenti provenienti da più di 110 Paesi hanno scelto le nostre scuole per vivere un’esperienza di studio unica in Italia. In media, ogni studente trascorre con noi circa un mese e mezzo, un tempo che consente di approfondire la lingua e immergersi nello stile di vita italiano.

Ambasciatori dell’Italia nel mondo

Studiare l’italiano presso le scuole Leonardo da Vinci significa molto più che apprendere una lingua: è un’immersione nel patrimonio culturale, artistico e sociale del nostro Paese. Le scuole sono ambasciatrici di questo valore, accogliendo studenti che non solo frequentano le lezioni, ma vivono le città ospitanti e contribuiscono al loro tessuto economico e turistico.

Chiara Avidano, direttrice della sede di Torino, ha dichiarato: “Rappresentare l’Italia ad un evento così speciale è un’opportunità unica. In questo periodo di instabilità, investiamo energie per creare legami e amicizie.”

Investimenti e innovazione

Il successo internazionale del Gruppo è anche il risultato di un impegno costante nella promozione e nell’innovazione. Ogni anno, circa il 15% del fatturato viene reinvestito in iniziative di marketing e comunicazione, senza alcun supporto pubblico. Questa strategia include partecipazioni a fiere di settore, viaggi promozionali all’estero e collaborazioni con agenzie educative.

Inoltre, il Gruppo ha investito significativamente nei social media, nella gestione del sito ufficiale e nella produzione del podcast settimanale “Italiano On-Air”, che ha recentemente concluso la sua dodicesima stagione con grande successo.

Un riconoscimento per il futuro

Chiara Poggi, cofondatrice del Gruppo, ha affermato: “Questo nuovo traguardo conferma la posizione del Gruppo come leader mondiale nello studio della lingua e cultura italiana. L’ingresso nella Hall of Fame non è un punto di arrivo, ma un forte stimolo a continuare a innovare e migliorare costantemente la qualità dell’insegnamento.”

Con passione e dedizione, il Gruppo Scuola Leonardo da Vinci continuerà a diffondere l’amore per l’Italia e la sua lingua, trasformando ogni esperienza di studio in un’occasione indimenticabile di crescita personale e culturale.

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DigComp 3.0: cosa cambia per la scuola? Le novita’ essenziali rispetto alla versione precedente

Il framework DigComp è da anni il nostro punto di riferimento fondamentale per lo sviluppo e la valutazione delle competenze digitali, sia per noi che per i nostri studenti. In un mondo tecnologico in continua evoluzione, è essenziale che anche i nostri strumenti di riferimento si aggiornino. Con la pubblicazione della nuova versione, DigComp 3.0, il Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione Europea, in collaborazione con la Direzione Generale per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione (DG EMPL), ci fornisce un quadro rinnovato e più potente. L’obiettivo di questo articolo è illustrare in modo chiaro e sintetico le principali e più sostanziali novità rispetto alla precedente versione 2.2, per aiutarvi a integrare questi cambiamenti nella vostra didattica quotidiana.

1. Un nuovo contesto: le priorità del DigComp 3.0

L’aggiornamento del framework non è un semplice restyling, ma una risposta diretta e necessaria alle recenti evoluzioni tecnologiche e alle nuove sfide sociali. Lo sviluppo del DigComp 3.0 è stato guidato da cinque temi prioritari, che riflettono le competenze oggi indispensabili per una cittadinanza digitale consapevole e attiva:

• Competenza sull’Intelligenza Artificiale (IA)

• Competenza sulla Cybersecurity

• Diritti, scelta e responsabilità

• Benessere negli ambienti digitali

• Competenza per affrontare la misinformazione e la disinformazione

Queste priorità non sono concetti astratti, ma risposte dirette a fenomeni che già osserviamo in classe: dalla curiosità degli studenti per ChatGPT alla necessità di guidarli nel riconoscere le fake news sui social media.

Inoltre, il DigComp 3.0 integra pienamente i valori della “Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale”, promuovendo una visione antropocentrica della trasformazione digitale, in cui la persona è sempre al centro.

2. Le principali novità strutturali: come leggere il nuovo framework

Sappiamo bene che ogni cambiamento in un framework di riferimento richiede un piccolo sforzo di adattamento. Fortunatamente, le modifiche strutturali del DigComp 3.0 sono state pensate proprio per rendere il nostro lavoro di progettazione più semplice e intuitivo. Le modifiche più significative non riguardano solo i contenuti, ma anche la struttura stessa del framework, rendendola più funzionale e pratica, specialmente per chi, come noi insegnanti, deve tradurla in percorsi di apprendimento.

2.1. Dai livelli di padronanza ai “Learning Outcomes”

Una delle innovazioni più importanti è l’introduzione dei risultati di apprendimento (“learning outcomes”). Questi sono definiti come “enunciati di ciò che un individuo conosce, comprende o è in grado di fare al termine di un processo di apprendimento”. Questo approccio trasforma il DigComp da un modello puramente descrittivo a uno strumento prescrittivo e pratico, che funge da “collante” tra il mondo della scuola e le competenze richieste dalla società e dal lavoro. Per noi docenti, i learning outcomes sono una guida diretta per sviluppare curricula, progettare attività didattiche e creare strumenti di valutazione efficaci e coerenti.

2.2. Meno livelli, più chiarezza: Da 8 a 4 livelli di padronanza

Per semplificare la lettura e l’applicazione, il DigComp 3.0 riduce il numero dei livelli di padronanza, passando dagli 8 livelli del DigComp 2.2 a 4 livelli principali, più chiari e distinti:

• Basic (Base)

• Intermediate (Intermedio)

• Advanced (Avanzato)

• Highly Advanced (Altamente avanzato)

Per garantire la continuità e la compatibilità con i sistemi di valutazione e certificazione esistenti, basati sulla precedente struttura, il nuovo framework fornisce una mappatura suggerita che correla i 4 nuovi livelli con gli 8 precedenti. Per un approfondimento, è possibile consultare la “Tabella A3” presente nell’Annex 1 del documento ufficiale DigComp 3.0.

3. Aggiornamenti nei contenuti: esempi concreti di cambiamento

Anche i descrittori di alcune competenze sono stati aggiornati per riflettere le nuove priorità e utilizzare una terminologia più attuale ed efficace. La tabella seguente mostra alcuni esempi significativi di cambiamento tra la versione 2.2 e la 3.0, spiegandone la motivazione.

Competenza in DigComp 2.2

Competenza in DigComp 3.0

Perché è cambiata?

2.5 Netiquette

2.5 Digital behaviour (Comportamento digitale)

La competenza è stata rinominata per riflettere una terminologia più aggiornata.

3.4 Programmazione

3.4 Computational thinking and programming (Pensiero computazionale e programmazione)

Il “pensiero computazionale” è stato aggiunto all’inizio del titolo in quanto è un aspetto rilevante della competenza digitale.

4.3 Proteggere la salute e il benessere

4.3 Supporting wellbeing (Supportare il benessere)

“Supportare” sostituisce “Proteggere” per trasmettere una prospettiva più equilibrata e ottimista (ma non ingenua). “Benessere” è inteso come inclusivo degli aspetti fisici, mentali e sociali, rendendo il termine “Salute” ridondante.

5.4 Individuare i divari di competenze digitali

5.4 Identifying and addressing digital competence needs (Individuare e rispondere ai bisogni di competenza digitale)

Identificare i bisogni non è sufficiente, bisogna anche affrontarli. “Bisogni” (“needs”) è preferito a “divari” (“gaps”) per trasmettere un senso di scelta e autonomia individuale.

4. L’Intelligenza Artificiale: da esempio a competenza trasversale

Mentre il DigComp 2.2 aveva introdotto alcuni esempi relativi all’Intelligenza Artificiale, la versione 3.0 adotta un approccio molto più profondo e sistematico. L’IA non è più un argomento a sé, ma è riconosciuta come una competenza trasversale che attraversa tutte le 21 competenze del framework. Questo non significa che ogni azione sia mediata dall’IA; il framework riconosce e valorizza quegli aspetti intrinsecamente umani — come la scelta etica, le preferenze personali o il giudizio situazionale — che rimangono al centro dell’agire competente.

Per guidare noi educatori, ogni descrittore è etichettato come “AI-explicit” se la competenza riguarda direttamente l’uso o la comprensione dell’IA (es. usare un chatbot), o “AI-implicit” se l’IA agisce come un contesto influente (es. valutare i risultati di un motore di ricerca personalizzati da un algoritmo). Questa distinzione ci aiuta a identificare con precisione dove e come affrontare il tema dell’IA nella nostra didattica.

Cosa significano queste novità per la didattica?

Per noi insegnanti, il DigComp 3.0 rappresenta un’evoluzione significativa. È un framework più moderno, più pratico e decisamente più allineato alle sfide che i nostri studenti affrontano e affronteranno. L’introduzione dei “learning outcomes” ci offre una base solida per la progettazione curricolare, mentre l’attenzione a temi come l’Intelligenza Artificiale, la cybersecurity e la lotta alla disinformazione ci fornisce le coordinate per educare cittadini digitali competenti e responsabili. Adottare DigComp 3.0 significa trasformare la nostra didattica da reattiva a proattiva, fornendo agli studenti non solo competenze, ma una vera e propria bussola per navigare con consapevolezza, creatività e senso critico in un futuro digitale che è già presente.

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