Riscatto della laurea a 900 euro all’anno: Nuove proposte per ridurre i costi e anticipare la pensione

Il riscatto degli anni di università ai fini pensionistici è stato storicamente considerato un’opzione costosa, accessibile solo a pochi. Attualmente, riscattare cinque anni di studi può comportare una spesa superiore ai 30.000 euro, un importo che scoraggia molti lavoratori. Tuttavia, una nuova proposta legislativa potrebbe cambiare radicalmente questa situazione, riducendo il costo a circa 900 euro all’anno. Questo piano, presentato dalla senatrice Carmela Bucalo di Fratelli d’Italia, è contenuto nel disegno di legge n. S.1413, attualmente in fase di assegnazione alla Commissione permanente del Senato per gli Affari sociali, la sanità e il lavoro.
Obiettivi della proposta
L’obiettivo principale del disegno di legge è quello di favorire l’uscita anticipata dal lavoro, consentendo ai docenti e al personale del comparto istruzione di andare in pensione a partire dai 60 anni. Questa iniziativa mira a contrastare il precariato, il burnout e le difficoltà di ricambio generazionale, temi di grande attualità nel settore dell’istruzione e della ricerca.
Novità nel calcolo del riscatto
Il disegno di legge prevede significative modifiche al calcolo dell’onere di riscatto. Attualmente, esistono due modalità: il riscatto ordinario, che varia in base al reddito, e il riscatto agevolato, introdotto nel 2019, con un costo fissato nel 2025 a 6.123,15 euro per ogni anno di corso. La proposta di Bucalo prevede una riduzione dell’aliquota di computo al 5%, portando il costo annuale a poco più di 900 euro. Così, per un percorso di studi di cinque anni, il costo totale scenderebbe a circa 4.500 euro, rendendo l’opzione molto più accessibile.
Inoltre, il disegno di legge estenderebbe queste misure anche al personale a tempo determinato e a coloro che sono temporaneamente non occupati nel settore.
Finalità e sostenibilità
La proposta legislativa si propone di “facilitare il turnover del personale, contrastare il burnout, promuovere il ricambio generazionale e incentivare la formazione post-secondaria”. Secondo quanto riportato nella relazione del ddl, ridurre l’aliquota al 5% renderebbe il costo del riscatto sostenibile anche per le finanze pubbliche.
Questa iniziativa è stata sostenuta da una mobilitazione dell’Anief, che ha raccolto oltre 120.000 firme per chiedere l’introduzione del pensionamento a 60 anni per il personale scolastico, con il riconoscimento gratuito o agevolato degli anni universitari.
Pensioni e ricambio generazionale
È importante notare che il ddl non modifica i requisiti legali per la pensione di vecchiaia, fissati a 67 anni (con almeno 20 anni di contributi) per il biennio 2025-2026. L’intento è piuttosto quello di rendere più agevole il raggiungimento dei requisiti contributivi per un’uscita anticipata. Per alcune carriere nel settore scolastico, il riscatto a costo ridotto potrebbe consentire un’uscita intorno ai 60 anni, sebbene ciò dipenda da circostanze individuali.
Dal punto di vista demografico, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha registrato nel 2023 un numero di laureati pari a 385.952, più del doppio rispetto al 2001. Tuttavia, la percentuale di laureati nella fascia di età 25-64 anni è ancora inferiore alla media europea, contribuendo alle difficoltà di rinnovamento del personale scolastico.
Requisiti e titoli riscattabili
Per richiedere il riscatto, è necessario soddisfare alcune condizioni stabilite dall’INPS: il titolo deve essere conseguito, i periodi da riscattare non devono essere coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa, e il riscatto è valido solo per la durata legale del corso (gli anni fuori corso non sono riscattabili). Sono ammessi i seguenti titoli:
- Diplomi universitari (2-3 anni)
- Lauree quadriennali/quinquennali e lauree specialistiche/magistrali
- Diplomi di specializzazione post-laurea (almeno due anni)
- Dottorati di ricerca
- Titoli 3+2 (L e LM) introdotti dal D.M. 509/1999
- Diplomi ITS Academy conformi alla legge 99/2022
- Corsi AFAM attivati dal 2005/2006
La convenienza del riscatto della laurea è soggettiva. Se l’uscita avviene alla stessa data, il riscatto tende ad aumentare l’assegno pensionistico, mentre un’uscita anticipata può ridurre l’importo in proporzione all’anticipo. Con l’attuale sistema di riscatto agevolato, il costo è di 6.123,15 euro per anno nel 2025; la proposta Bucalo lo ridurrebbe a circa 900 euro all’anno.
Il calcolo dell’onere si basa su diversi fattori, tra cui il sistema contributivo, il sistema retributivo e le specifiche regole per gli inoccupati. La proposta di legge, se approvata, potrebbe rappresentare un importante passo avanti per il personale scolastico, facilitando l’accesso alla pensione e incentivando il turnover generazionale.
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