LUDIA: un’alleata per l’inclusione attraverso l’AI e l’UDL (Universal Design for Learning)

Immagine generata da AI

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale sta entrando sempre più nella scuola, suscitando curiosità ma anche interrogativi: come usarla in modo davvero utile? Uno degli strumenti più interessanti in questa direzione è LUDIA, un chatbot disponibile gratuitamente, progettato per aiutare gli insegnanti a pensare e progettare secondo i principi dell’UDL (Universal Design for Learning).

Ecco che cos’è LUDIA, come funziona  e perché rappresenta una risorsa preziosa per l’inclusione.

Che cos’è LUDIA

  • LUDIA è un assistente virtuale basato su intelligenza artificiale che guida gli insegnanti nella progettazione inclusiva.

  • Il nome unisce UDL (Universal Design for Learning) e AI (Artificial Intelligence).

  • È stato pensato da esperti di didattica inclusiva per offrire suggerimenti sempre coerenti con i principi UDL: molteplicità di rappresentazioni, espressioni e coinvolgimenti.

  • È gratuito, accessibile via web o app, disponibile anche in italiano e utilizzabile da chiunque, senza necessità di competenze tecniche avanzate.

Perché è utile 

La nostra scuola vive quotidianamente la sfida dell’inclusione: studenti con DSA, BES, disabilità, alunni non italofoni, gruppi classe numerosi e livelli molto diversi di preparazione.

Ecco perché LUDIA può essere un’alleata preziosa:

  1. Supporta la progettazione inclusiva

    Aiuta i docenti a riflettere su quali barriere potrebbero incontrare i propri studenti e propone strategie per superarle.

    Ad esempio: versioni semplificate di un testo, mappe concettuali, attività cooperative, supporti visivi o multimediali.

  2. Offre alternative e flessibilità

    Se uno studente fatica nella produzione scritta, LUDIA può suggerire prove orali, presentazioni digitali o prodotti creativi. Questo è in linea con quanto previsto dalle Linee guida italiane per i DSA e dal Piano Didattico Personalizzato (PDP).

  3. Riduce il carico del docente

    Progettare lezioni inclusive richiede tempo: LUDIA fornisce spunti pronti, che l’insegnante può personalizzare secondo le esigenze della classe.

  4. Sostiene la didattica interculturale

    In classi con studenti di recente immigrazione, può aiutare a proporre materiali semplificati, glossari bilingue, attività visive o cooperative che favoriscono la comprensione anche senza una piena padronanza dell’italiano.

  5. Favorisce l’autonomia professionale

    Non sostituisce il docente, ma agisce come “compagno di riflessione”: stimola domande e offre possibilità che l’insegnante valuta e adatta.

Come usarlo nella pratica

Passaggio 1: Fornire il contesto

Quando scrivi a LUDIA, più dettagli fornisci, più riceverai risposte utili.

Esempio:

“Devo progettare una lezione di scienze per una classe prima della secondaria di I grado, con 22 studenti, di cui 3 con dislessia e 2 non italofoni. L’argomento è i vulcani. Hai idee per attività inclusive?”

Passaggio 2: Identificare le barriere

LUDIA ti aiuterà a riflettere su possibili difficoltà: testi complessi, linguaggio scientifico, modalità di verifica troppo uniformi.

Passaggio 3: Richiedere strategie

Puoi chiedere:

  • “Dammi tre modi diversi per spiegare i vulcani.”

  • “Come posso valutare senza usare solo il compito scritto?”

  • “Suggerisci attività pratiche per coinvolgere studenti poco motivati.”

Passaggio 4: Adattare e personalizzare

Non tutte le idee proposte sono sempre praticabili nella nostra scuola. Sta a te scegliere e adattare: ad esempio, trasformare un suggerimento di “poster digitale” in un cartellone cartaceo se non hai PC o connessione.

Passaggio 5: Riflettere dopo la lezione

Dopo aver sperimentato, puoi tornare da LUDIA e chiedere:

“Ho notato che gli studenti hanno apprezzato l’attività cooperativa ma non la scheda di lettura. Come posso modificare la prossima volta?”

Due esempi concreti in classe

1. Italiano – Analisi del testo narrativo

  • Problema: alcuni studenti con DSA faticano nella comprensione.

  • Richiesta a LUDIA: “Come posso rendere un racconto più accessibile per studenti con dislessia?”

  • Risposta possibile: versioni semplificate, uso di audiolibri, mappe concettuali, attività di lettura a coppie.

2. Storia – Rivoluzione francese

  • Problema: studenti non italofoni trovano difficile il linguaggio storico.

  • Richiesta a LUDIA: “Proponi attività sulla Rivoluzione francese per studenti che stanno ancora imparando l’italiano.”

  • Risposta possibile: uso di immagini e linee del tempo visuali, drammatizzazioni brevi, glossari bilingue, quiz interattivi con immagini.

Limiti e attenzioni

  • Le risposte non sempre sono perfette: vanno adattate al contesto.

  • Non sostituisce la competenza del docente, ma la integra.

  • Richiede una connessione internet e dispositivi: può essere usato soprattutto in fase di preparazione della lezione.

  • È importante mantenere un atteggiamento critico, evitando di delegare totalmente la progettazione all’AI.

 

LUDIA rappresenta dunque un ponte tra la teoria dell’inclusione e la pratica quotidiana in classe. Per gli insegnanti, abituati a confrontarsi con la complessità delle classi eterogenee, è uno strumento prezioso che offre spunti, alternative e nuove prospettive.

Non è la soluzione a tutti i problemi, ma può diventare un compagno di viaggio affidabile, aiutando i docenti a fare ciò che da sempre è la loro missione: dare a ciascuno studente la possibilità di apprendere secondo i propri tempi, i propri stili e le proprie potenzialità.

Ricordo che tutta la piattaforma POE può essere scaricata ed utilizzata con tutti i chatbot disponibili oggi. Tra questi possiamo scegliere LUMIA per programmare le nostre attività didattiche inclusive. Esiste una profilo gratuito che pone un limite di punti giornaliero.

https://poe.com/Iudia

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