Nuove Indicazioni Nazionali. Fiorin: ‘Meglio le vecchie’. Cosa faranno le scuole?

Dopo una breve, anche se intensa, fase di dibattito pubblico sulle nuove Indicazioni Nazionali (che entreranno in vigore dal 2026-2027), concentratasi sul ruolo dell’insegnamento della Storia ai fini della costruzione di una più forte identità nazionale e “occidentale” a partire dai programmi scolastici della scuola primaria – come spiegato da Ernesto Galli della Loggia, editorialista del Corriere della Sera ma anche docente universitario di Storia contemporanea – il tema è quasi sparito dall’attualità, soverchiato da altre problematiche che hanno coinvolto le scuole e gli studenti, come le drammatiche vicissitudini della Palestina.
Ma su che cosa effettivamente accadrà da settembre 2026 nelle aule delle scuole primarie italiane, in termini di innovazione dei contenuti e dei metodi dell’insegnamento della Storia (ma anche dell’Italiano e di altre materie) non c’è alcuna certezza perché anche dal punto di vista formale le “Indicazioni”, per quanto nuove, resteranno tali, e spetterà
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