La formazione ridotta mette a rischio l’inclusione scolastica, l’allarme del collettivo docenti specializzati
Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS) denuncia una preoccupante crisi nella formazione dei docenti di sostegno in Italia. I percorsi Indire, regolati dal DL 71/2024, mostrano gravi squilibri nelle attivazioni rispetto ai posti banditi. Particolarmente critica è la situazione nella scuola dell’infanzia e primaria, dove solo il 29% e il 65% dei posti sono stati attivati, nonostante l’elevata richiesta di personale specializzato.
Al contrario, la secondaria di secondo grado registra un surplus, con un aumento sproporzionato di docenti in GPS sostegno, come evidenziato a Roma, passata da 7.000 a oltre 11.000 docenti in un anno. Questa disparità alimenta una formazione frammentaria e precaria, minando la qualità dell’inclusione scolastica.
Il CDSS sottolinea che l’inclusione non può essere ridotta a corsi rapidi e superficiali. Serve una formazione autentica, basata su professionalità e continuità. La precarietà sistemica, con oltre 22.000 docenti specializzati senza nomina nel 2024/25, compromette il diritto all’educazione inclusiva.
La scuola deve tornare a essere un presidio di giustizia sociale, con una visione chiara e senza scorciatoie. La formazione è un diritto fondamentale, non un bene di consumo, concludono.
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