Che fine ha fatto la Carta docente?

A metà ottobre la piattaforma del MIM dedicata alla gestione della Carta docente è ancora chiusa, per cui per gli insegnanti non è possibile spendere alcuna somma per l’acquisto di beni e servizi a sostegno del proprio aggiornamento professionale.
Il MIM sta forse attendendo di ridefinire l’importo da destinare quest’anno alla Carta docente che rischia di non essere più di 500 euro? Infatti un’apposita disposizione (decreto n. 45/2025) ha esteso il beneficio anche al personale supplente con contratto al 31 agosto ma, allo stesso tempo, ha stabilito che l’importo della Carta dovrà essere definito annualmente dal MIM insieme al MEF, in base al numero dei beneficiari.
Tra l’altro sono attualmente in discussione in Parlamento alcuni emendamenti al decreto 127/2025 che introducono ulteriori cambiamenti alle modalità di fruizione della Carta:
i dispositivi tecnologici ed informatici potranno essere acquistati con cadenza quadriennale; sarà possibile utilizzare la Carta anche per l’acquisto di servizi di trasporto; il beneficio verrà esteso anche al personale educativo e ai docenti con supplenza fino al 30 giugno;
L’estensione del beneficio anche ai docenti precari e al personale educativo è del tutto condivisibile.
Ciò che non si condivide è l’intenzione di sottoporre l’utilizzo della Carta a impropri controlli e limitazioni e, soprattutto, è forte il rischio che sia ridotto fortemente l’importo. Già 500 euro rappresentano una cifra irrisoria, abbassare ulteriormente l’importo significherebbe compromettere del tutto la possibilità di assicurare un’indispensabile sostegno economico alla formazione dei docenti.
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