Evangelista Torricelli, genio del Seicento

Nel giorno della sua nascita, un omaggio al matematico e fisico che unì il metodo archimedeo all’intuizione galileiana.
Evangelista Torricelli (1608-1647)
Nel giorno della nascita di Evangelista Torricelli (Roma, 15 ottobre 1608 – Firenze, 25 ottobre 1647), questo contributo vuole rendergli omaggio, ripercorrendone la figura e l’opera e restituendo il profilo di uno dei più originali matematici e fisici del Seicento.
Allievo di Benedetto Castelli e ultimo assistente di Galileo Galilei, Torricelli unì il rigore geometrico all’audacia sperimentale, aprendo la via alla scienza moderna.
L’autore rievoca la biografia dello scienziato e illustra alcuni risultati fondamentali raccolti nelle Opera Geometrica del 1644: in particolare, la dimostrazione della quadratura del segmento parabolico condotta con il metodo degli indivisibili, sorprendentemente analoga a quella del Metodo meccanico di Archimede — un testo che Torricelli non poteva conoscere, poiché riscoperto solo nel 1906.
Segue la dimostrazione, condotta con il metodo di esaustione, del teorema che determina l’area sotto un arco completo di cicloide, esempio di equilibrio tra intuizione e rigore, e testimonianza della straordinaria finezza geometrica dello scienziato.
Il lavoro si configura così come un duplice omaggio: a Torricelli, spirito limpido e inventivo, e a quella stagione della scienza italiana in cui la geometria fu insieme linguaggio della natura e forma del pensiero.
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