Il Senato approva le modifiche all’esame di Stato e le misure “urgenti” sulla Filiera

Il 15 ottobre 2025 il Senato ha approvato il decreto-legge 9 settembre 2025, n. 127, recante misure urgenti per la riforma dell’esame di Stato del secondo ciclo di istruzione e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il provvedimento è ora in attesa dell’approvazione definitiva della Camera. Il testo che è rimasto sostanzialmente immutato (non sono stati recepiti gli emendamenti proposti dalla FLC CGIL e dalle opposizioni parlamentari), si occupa di ambiti diversificati e riguarda all’art. 1 la riforma dell’Esame di Stato e all’art. 2 la “tempestiva programmazione” dei percorsi della filiera nei primi mesi dell’anno scolastico corrente.
Denominazione “Esami di Maturità” e ruolo dell’INVALSI
La FLC CGIL ha già segnalato le fondamentali preoccupazioni rispetto al ritorno alla denominazione “esame di maturità”, il cui significato non appare pedagogicamente motivato, mentre risultano evidenti le conseguenze: si passa da una prova statale nazionale, istituzionale e formale, basata su una certificazione oggettiva e quantitativa di conoscenze, competenze e capacità acquisite, a una valutazione orientata prevalentemente su aspetti qualitativi, inerenti il livello di maturazione e crescita personale dello studente al termine del percorso scolastico. Preoccupa l’attribuzione all’INVALSI del compito esclusivo di restituire gli esiti dei test, ora inseriti nel curriculum dello studente perché si affida all’ente un ruolo di “valorizzazione, personalizzazione e riconoscimento delle competenze acquisite”, che non dovrebbe competere a tale organismo, ma esclusivamente al Consiglio di classe. L’azione combinata delle proposte indebolisce, in prospettiva, il valore legale del titolo di studio.
Modifiche alla Commissione d’Esame e Nuove
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