Emergenza educativa e violenza giovanile: il richiamo del CNDDU per una scuola al centro della comunità

La crescente emergenza educativa e l’aumento della violenza giovanile in Italia sono temi che non possono più essere ignorati. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) ha accolto con serietà le parole del giudice Nicola Aiello del Tribunale per i minorenni di Palermo, sottolineando l’urgenza di un’azione collettiva e coordinata.
Secondo i dati ISTAT, la dispersione scolastica nel Sud Italia supera il 20%, mentre la povertà educativa colpisce oltre un terzo dei minori. In questo contesto, il CNDDU evidenzia che la repressione non è sufficiente: è necessario un nuovo modello educativo basato su inclusione, ascolto e responsabilizzazione. La scuola deve tornare a essere un luogo di crescita e consapevolezza, supportata da figure psicologiche e sociali.
Il CNDDU invita il Ministro dell’Istruzione a promuovere una riforma che trasformi le scuole in presidi culturali aperti e inclusivi, capaci di prevenire il disagio giovanile. Solo un sistema educativo solido può rappresentare un argine contro la violenza, restituendo ai giovani la possibilità di scegliere la cultura e la legalità come strumenti di libertà e giustizia.
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