Scuola e proteste studentesche, CNDDU: un banco di prova per la Comunità Educativa
Le recenti occupazioni studentesche in alcuni istituti scolastici di Roma stanno generando un dibattito acceso tra dirigenti, docenti, famiglie e opinione pubblica. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) interviene sottolineando l’importanza di interpretare questi episodi non come semplici atti di devianza, ma come segnali di un bisogno profondo di dialogo e partecipazione.
Secondo il CNDDU, la scuola non può essere ridotta a un luogo di erogazione di servizi educativi o di tutela patrimoniale. Essa deve restare un presidio democratico, capace di formare coscienze critiche e cittadini consapevoli. Le proteste, pur creando disagi, rappresentano un’opportunità per avviare percorsi educativi basati su giustizia riparativa e corresponsabilità.
Condannando ogni forma di vandalismo, il CNDDU invita le dirigenze scolastiche a privilegiare strumenti di confronto costruttivo, come assemblee straordinarie e laboratori di cittadinanza attiva. Solo una scuola aperta al dialogo e capace di tradurre il dissenso in crescita collettiva potrà adempiere pienamente alla sua missione costituzionale.
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