Compresenze nella scuola primaria, UIL Scuola: una risorsa educativa a rischio svalutazione
La compresenza nella scuola primaria, nata per valorizzare l’apprendimento e favorire l’inclusione, rischia di trasformarsi in un mero strumento organizzativo. Secondo la UIL Scuola Emilia Romagna, questa pratica, concepita per potenziare la didattica con attività mirate come laboratori e supporto individuale, viene sempre più spesso utilizzata per coprire assenze senza riconoscimenti economici o recuperi per i docenti.
Un esempio emblematico è il caso di Bologna, dove alcuni insegnanti si trovano a coprire supplenze durante le proprie ore di compresenza, spesso con orari spezzati che compromettono la qualità dell’insegnamento e la loro vita privata. La UIL denuncia anche piani interni che obbligano i docenti a cedere parte delle loro ore di compresenza, sottraendo opportunità ai precari.
Questa deriva, sottolinea il Segretario Generale Serafino Veltri, non solo svaluta la professione docente ma danneggia gli alunni, privandoli di momenti educativi essenziali. La UIL chiede norme più chiare e investimenti adeguati per garantire una scuola che rispetti i diritti di docenti e studenti, evitando che l’eccezione diventi regola.
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