Maturità 2026: Le novità della nuova riforma sull’esame di stato

La riforma dell’Esame di Stato, ora denominato Esame di Maturità, è stata approvata il 28 ottobre dalla Camera, introducendo significative modifiche che riguardano il colloquio orale, la composizione delle commissioni d’esame e il sistema di valutazione finale. Di seguito, analizziamo in dettaglio le principali novità che entreranno in vigore per l’Esame di Maturità 2026.

Tempistiche dell’esame di maturità 2026

La prima prova scritta si svolgerà giovedì 18 giugno, seguita dalla seconda prova di indirizzo il venerdì successivo. Gli esami orali inizieranno lunedì 22 giugno. È importante notare che, sebbene le date rimangano invariate, le modalità di svolgimento subiranno cambiamenti significativi.

Modifiche al colloquio orale

Una delle innovazioni più rilevanti riguarda il colloquio orale. Mentre le due prove scritte manterranno la loro struttura tradizionale, l’orale diventa un elemento cruciale: sarà obbligatorio per tutti gli studenti. Coloro che non si presenteranno, anche se avranno ottenuto risultati sufficienti nelle prove scritte e nei crediti scolastici, non riceveranno il diploma. Questa modifica è stata introdotta dal ministro Valditara in risposta alle proteste degli studenti avvenute lo scorso giugno.

Struttura del colloquio

Il colloquio sarà organizzato attorno a quattro discipline, le quali saranno selezionate tramite un decreto ministeriale che verrà pubblicato ogni gennaio. Questo decreto definirà anche le materie della seconda prova. Inoltre, il colloquio includerà l’analisi delle competenze acquisite in educazione civica e nelle esperienze di alternanza scuola-lavoro. Un’altra novità è l’eliminazione dell’incipit tradizionale: non ci sarà più un materiale iniziale proposto dalla commissione sul quale gli studenti dovranno costruire collegamenti tra le varie materie.

Composizione delle commissioni d’esame

Un altro cambiamento significativo riguarda la composizione delle commissioni d’esame. A partire dalla Maturità 2026, il numero dei commissari passerà da sette a cinque. Ogni commissione sarà composta da due membri esterni e due interni, con una formazione specifica. Gli insegnanti interni dovranno appartenere alle aree disciplinari stabilite annualmente dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso un decreto che dovrà essere emanato entro 60 giorni dall’entrata in vigore della nuova normativa.

Impatto del voto di condotta sull’esame di maturità

La riforma introduce anche modifiche significative riguardo al voto di condotta. Un voto di condotta pari a 5 comporterà automaticamente la bocciatura, mentre un voto di 6 richiederà allo studente di sostenere una “prova di cittadinanza attiva”. Il punteggio massimo all’esame sarà riservato a coloro che avranno conseguito almeno 9 in condotta. È importante notare che le prove Invalsi non influiranno sul voto finale, ma a partire dal 2026, i risultati delle prove saranno restituiti agli studenti per favorire l’autovalutazione.

Queste modifiche all’Esame di Maturità 2026 rappresentano un passo significativo verso un sistema di valutazione più rigoroso e strutturato, mirato a garantire una preparazione adeguata e un maggiore rispetto delle regole da parte degli studenti. Con queste novità, il Ministero dell’Istruzione si propone di migliorare la qualità dell’istruzione e di rispondere alle esigenze di un contesto educativo in continua evoluzione.

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