Docenti precari e legge di bilancio: una manovra che penalizza la scuola pubblica
					La recente proposta di modifica alla legge di bilancio sta sollevando preoccupazioni tra i docenti precari, già duramente colpiti dai tagli degli ultimi anni. Il movimento “Scuola Lavoro e Libertà” denuncia una norma che, se approvata, potrebbe compromettere ulteriormente il funzionamento delle scuole e la qualità dell’istruzione.
Il punto critico riguarda la gestione delle supplenze brevi nelle scuole secondarie. La norma, riscrivendo il comma 85 dell’articolo 1 della legge 107/2015, obbligherebbe i dirigenti scolastici a coprire le assenze inferiori ai dieci giorni con personale interno, salvo motivate esigenze didattiche. Tuttavia, non è chiaro come verrebbero retribuite queste ore aggiuntive, alimentando il timore che si ricorra a risorse già limitate o, peggio, a tagli ulteriori.
Il rischio è doppio: da un lato, si riduce la continuità didattica, fondamentale per gli studenti; dall’altro, si penalizzano i docenti precari, che spesso accumulano anni di servizio con contratti brevi. Anche l’ANP (Associazione Nazionale Presidi) si è espressa contro questa misura, evidenziandone l’impraticabilità.
La scuola pubblica, sempre più percepita come un peso economico, rischia di essere sacrificata in nome del risparmio. Ma quale prezzo pagherà la società per questo approccio miope?
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