Infinito storico del greco antico

Nella grammatica del greco antico, l’infinito storico è una particolare forma verbale che riveste un ruolo centrale nella narrazione, soprattutto nei testi epici, storici e drammatici. Esso permette di esprimere azioni che non sono ancora completate nel momento della narrazione o che hanno valore generale rispetto all’azione principale. Lo studio dell’infinito storico è fondamentale per comprendere la struttura sintattica e semantica dei testi classici, così come la mentalità narrativa degli antichi autori greci.

Definizione e caratteristiche

L’infinito storico (in greco antico ἀόριστος ἀπαρέμφατος) è una forma infinita del verbo che si distingue per alcune caratteristiche:

  1. Temporalità relativa alla narrazione: pur essendo un infinito, spesso assume una sfumatura temporale legata al passato narrativo o all’azione principale del racconto.
  2. Non coniugazione per persona e numero: come tutti gli infiniti, non si accorda con soggetto; la funzione del soggetto è implicita o espressa da un accusativo esterno.
  3. Valore predicativo storico: viene chiamato “storico” perché spesso appare nei testi storici o epici per descrivere azioni che avvengono in un contesto narrativo già delimitato temporalmente.

In greco antico, l’infinito storico è spesso presente nelle forme aoristo e perfetto, che conferiscono rispettivamente un senso di azione completa nel passato o di azione compiuta con effetti permanenti.

Funzioni sintattiche principali

L’infinito storico può svolgere diverse funzioni all’interno della frase:

  1. Oggetto di verbi principali:
    Alcuni verbi come βουλεύω (“decidere”), λέγω (“dire”), φιλέω (“desiderare”) possono reggere un infinito storico come complemento oggettivo.
    Esempio: ἔλεξεν στρατεύειν εἰς τὴν πόλιν.
    “Disse di marciare verso la città.”
  2. Complemento di scopo o causa:
    Può indicare lo scopo di un’azione o la causa per cui qualcosa avviene, spesso introdotto da preposizioni implicite o da costruzioni di subordinazione.
  3. Accusativo con infinito:
    Questa costruzione è molto frequente nella prosa storica e nella narrativa epica. L’infinito storico, unito a un soggetto in accusativo, consente di riportare discorsi indiretti o intenzioni di un personaggio.
    Esempio: ἡ πόλις ἐβούλετο τὴν μάχην ἀποφυγεῖν.
    “La città voleva evitare la battaglia.”

Differenze con altri infiniti

È importante distinguere l’infinito storico da altre forme di infinito greco:

  • Infinito presente: esprime un’azione in corso, spesso generale o abituale, senza limitazione temporale rispetto alla narrazione.
  • Infinito aoristo: indica azione conclusa o futura rispetto alla prospettiva narrativa, spesso usato come infinito storico.
  • Infinito perfetto: esprime azione completata con effetti duraturi, meno comune ma presente in contesti storici o filosofici.

Esempi nei testi antichi

L’infinito storico è frequente in autori come Erodoto, Tucidide, e nei poemi epici di Omero, dove serve a rendere dinamico il racconto e a collocare le azioni nel contesto temporale della narrazione.

  • Omero, Iliade: ἐκέλευε στρατεύειν ἐπὶ Τρώας.
    “Comandava di marciare contro i Troiani.”
  • Tucidide, Guerre Peloponnesiache: ἡγεμονεύουσι τῶν πόλεων ἀποστῆναι.
    “Guidavano le città a separarsi.”

In questi esempi, l’infinito storico non è semplicemente una forma verbale astratta, ma veicola intenzioni, ordini e azioni narrative che si collocano in un tempo definito dalla prospettiva dello storico o del poeta.

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