Tagli alla scuola pubblica: le critiche di Pirondini (M5S) alla manovra del governo
Roma, 6 novembre – La recente manovra economica del governo continua a suscitare polemiche, soprattutto per i tagli significativi destinati al sistema scolastico pubblico. Luca Pirondini, capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione cultura al Senato, ha duramente criticato le scelte dell’esecutivo, sottolineando come il Ministero dell’Istruzione e del Merito sia tra i più penalizzati.
Secondo Pirondini, la manovra prevede una riduzione complessiva di oltre 800 milioni di euro per la scuola pubblica entro il 2028. Questi tagli colpiranno settori cruciali come l’edilizia scolastica, che vedrà una diminuzione di risorse pari a 200 milioni di euro nel 2028, e le politiche per l’innovazione digitale e laboratoriale, con circa 25 milioni di euro in meno ogni anno.
Anche le iniziative per l’inclusione e il contrasto alla dispersione scolastica subiranno una contrazione, mettendo a rischio il sostegno agli studenti più vulnerabili. “Mentre si investe nelle armi, la scuola sprofonda”, ha commentato Pirondini, evidenziando una contraddizione tra le dichiarazioni sul “merito” e i tagli che minano la qualità dell’istruzione pubblica.
Un quadro che solleva interrogativi sul futuro del sistema educativo italiano.
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