Desinenze secondarie attive dell’imperfetto dei verbi in ω

Nel greco classico, come attestato da Naseminarygreek, l’imperfetto indicativo attivo esprime un’azione nel passato che era in corso, abituale, o continuativa. Ad esempio: «stava facendo», «faceva abitualmente».

L’imperfetto è quindi parte del sistema verbale che contrasta con il presente (azione nel presente) e con l’aoristo (azione puntuale o conclusa).

Per i verbi tematici in ‑ω, come sostiene Pressbook.pub, la formazione dell’imperfetto segue linee abbastanza regolari: si parte dalla base del presente, si aggiunge un aumento (se indicativo), e poi si applicano le desinenze appropriate (le cosiddette desinenze “secondarie” attive) per il passato.

Formazione dell’imperfetto e desinenze secondarie

Al fine di formare l’imperfetto in greco antico, è necessario individuare il tema del verbo ed anteporre ad esso un aumento temporale o un aumento sillabico, in relazione ai casi, e posticipare allo stesso tema una vocale tematica o‑/ε‑, ma pur sempre prima delle desinenze.

Inoltre, finora, all’interno del nostro blog, avevamo parlato sempre e solo di desinenze primarie. Oggi, tuttavia, introduciamo un nuovo termine: desinenze secondarie. In quanto:

  1. le desinenze primarie vengono usate per presente, futuro e perfetto;
  2. le desinenze secondarie sono applicate per imperfetto, aoristo, piuccheperfetto.

Queste sono le seguenti:

Persona Singolare Duale Plurale
‑ον ‑ομεν
‑ες/-ε(σ)θα ‑ετον ‑ετε
‑ε(ν) ‑ετην ‑ον/-ησαν

Osservazioni

Come riportato dal libro Il nuovo greco di Campanini:

  1. La desinenza della prima persona singolare era originariamente terminante in -μ, divenuta successivamente . Tale uscita si è conservata dopo una vocale, mentre si è trasformata in dopo una consonante.
  2. La desinenza della seconda persona singolare -ε(σ)θα, più antica, rimane nei tempi storici di pochi verbi, perlopiù in -μι, come per esempio il verbo essere: ἦσθα.
  3. La desinenza della terza persona singolare ha perso la -t, con la quale usciva originariamente.
  4. La desinenza della terza persona plurale deriva da un originario -ντ, in cui la dentale è caduta.

Articoli Correlati

Emergenza Coronavirus COVID-19: notizie e provvedimenti

Ordinanza del 2 giugno 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. 

Ordinanza 29 maggio 2021 Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, le attività economiche e sociali devono svolgersi nel rispetto delle “Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, come definitivamente integrate e approvate dal Comitato tecnico scientifico, che costituiscono parte integrante della presente ordinanza

Ordinanza 21 maggio 2021 Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro.

Ordinanza 21 maggio 2021 Linee guida per la gestione in sicurezza di attivita’ educative non formali e informali, e ricreative, volte al benessere dei minori durante l’emergenza COVID-19.

Ordinanza 21 maggio 2021 Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19.

Introduzione alla flessione verbale

Tra tutti gli elementi della morfologia del greco antico, il verbo è sicuramente quello che più rivela la ricchezza e la finezza di questa lingua. Se nei sostantivi e negli aggettivi la flessione riguarda solo casi, numeri e generi, il verbo si distingue per una ricchezza straordinaria, in quanto deve esprimere numerose informazioni contemporaneamente: persona, numero, diatesi, modo, tempo e aspetto.

Mentre nell’italiano e nel latino i verbi esprimono soprattutto il tempo cronologico, il greco, invece, unisce al tempo anche il concetto di aspetto verbale, cioè la prospettiva da cui l’azione viene osservata. Questa caratteristica rende il sistema verbale greco più sofisticato e, allo stesso tempo, più impegnativo da studiare.

Con questo articolo, inoltre, siamo particolarmente lieti di inaugurare una nuova sezione del nostro blog, interamente dedicata al verbo del greco antico. Dopo aver affrontato nomi, articoli e aggettivi, apriamo ora un capitolo fondamentale della lingua, che ci accompagnerà in un percorso di scoperta della straordinaria complessità e ricchezza della flessione verbale. Sarà un viaggio che, passo dopo passo, ci condurrà dalle basi della coniugazione fino alle forme più raffinate e ai verbi irregolari, così da offrire uno strumento solido e completo per approfondire lo studio del greco.

In questo primo articolo ci concentreremo sugli elementi principali che il verbo greco riesce a esprimere, così da offrire una panoramica semplice e chiara delle sue caratteristiche fondamentali.

Nozione di flessione nominale

Per flessione verbale intendiamo l’insieme delle trasformazioni che il verbo subisce per indicare:

Persona → prima, seconda, terza;

Numero → singolare, duale, plurale;

Diatesi (voce) → attiva, media, passiva;

Modo → indicativo, congiuntivo, ottativo, imperativo, infinito, participio;

Tempo → presente, imperfetto, futuro, aoristo, perfetto, piuccheperfetto;

Aspetto → durativo, puntuale, risultativo.

Un’unica forma verbale greca, dunque, concentra informazioni che in altre lingue richiederebbero più parole.

Struttura del verbo

Ogni forma verbale si compone di più elementi combinati:

Radice verbale → base che porta il significato (es. λυ- = “sciogliere”);

tema → radice più eventuali suffissi (λυ-ο = tema del presente; λυ-σ = tema del futuro);

vocale tematica → alternanza di -ο- / -ε-, tipica dei verbi “tematici”;

aumento (ἐ-) → prefisso che indica passato nei tempi storici (es. ἔλυον = scioglievo);

reduplicazione→ raddoppiamento usato nel perfetto (es. λέλυκα = ho sciolto);

desinenze personali → segnalano persona e numero (λυ-ω = io sciolgo, λυ-εις = tu sciogli).

Questa struttura modulare fa sì che il verbo greco possa combinare le sue parti con grande varietà, dando vita a un sistema ricchissimo.

La categoria del numero e della persona

Il verbo greco conserva, accanto al singolare e al plurale, anche il duale, forma destinata a indicare azioni compiute da due soli soggetti (es. due fratelli, due guerrieri).Le persone sono tre, come in italiano:

1ª → chi parla

2ª → chi ascolta

3ª → chi è assente

Le desinenze cambiano secondo il modo e la diatesi: ad esempio, λύ-ο-μεν (noi sciogliamo), λύ-ε-σθε (voi vi sciogliete).

Le tre diatesi

Il greco distingue tre modalità fondamentali del rapporto tra soggetto e azione:

Voce attiva (ἡ ἐνεργητική διάθεσις)

Il soggetto compie l’azione: λύω = “io sciolgo”.

Voce media (ἡ μέση διάθεσις)

Il soggetto partecipa all’azione o la compie a proprio vantaggio: λύομαι = “mi sciolgo” / “sciolgo per me”.

Molti verbi al medio assumono valore deponente: si usano solo in forma media ma con significato attivo (es. πορεύομαι = “cammino”).

Voce passiva (ἡ παθητική διάθεσις)

Il soggetto subisce l’azione: λύομαι (aoristo passivo ἐλύθην) = “sono sciolto”, “fui sciolto”.

I modi verbali

I modi verbali si dividono in finiti (determinati da persona e numero) e indefiniti.

Modi finiti

Indicativo → azione reale e certa.

Congiuntivo → possibilità, esortazione, eventualità.

Ottativo → desiderio, possibilità più lontana, stile elevato.

Imperativo → ordine, comando, invito.

Modi indefiniti

Infinito → il verbo come nome (λυεῖν = sciogliere).

Participio → forma aggettivale (λύων = colui che scioglie).

Il sistema temporale: tempo e aspetto

Il tempo greco non è solo cronologia, ma modo di vedere l’azione (aspetto).

Presente → azione durativa o abituale (λύω = sto sciogliendo).

Imperfetto → durativa nel passato (ἔλυον = stavo sciogliendo).

Futuro → azione non avvenuta (λύσω = scioglierò).

Aoristo → azione puntuale, colta in un istante (ἔλυσα = sciolsi).

Perfetto → azione compiuta i cui effetti restano nel presente (λέλυκα = ho sciolto e il risultato permane).

Piuccheperfetto → azione compiuta con effetto sul passato (ἐλελύκειν = avevo sciolto).

Nota importante: il greco antico privilegia l’aspetto più che il tempo cronologico. Per questo l’aoristo non è “passato remoto” in senso moderno, ma piuttosto un “momento unico e compiuto”.

I sistemi verbali

La grammatica tradizionale divide il verbo greco in tre sistemi:

Sistema del presente → presente, imperfetto, futuro.

Sistema dell’aoristo → aoristo e futuro passivo.

Sistema del perfetto → perfetto e piuccheperfetto.

Ognuno di questi sistemi si basa su una forma principale che funge da punto di partenza per le altre.

Vuoi rimanere aggiornato sulle nuove tecnologie per la Didattica e ricevere suggerimenti per attività da fare in classe?

Sei un docente?

soloscuola.it la prima piattaforma
No Profit gestita dai

Volontari Per la Didattica
per il mondo della Scuola. 

 

Tutti i servizi sono gratuiti. 

Associazione di Volontariato Koinokalo Aps

Ente del Terzo Settore iscritta dal 2014
Tutte le attività sono finanziate con il 5X1000