Riformare ancora l’esame di stato
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Tutti i ministri dell’Istruzione degli ultimi anni hanno messo mano alla riforma dell’esame di stato. Sarà che della scuola è il segmento più impattante sull’opinione pubblica, o sarà che il passaggio tra il ciclo secondario e l’istruzione superiore o il mondo del lavoro affida sempre meno alla scuola la verifica delle competenze richieste ai giovani, che ogni governo cerca di mediare tra la tradizione culturale che ancora avvolge il nostro sistema scolastico e le richieste che provengono dall’esterno, siano esse di natura professionale, legate all’uso di strumenti tecnologici, o dal confronto internazionale.
Con la legge 164/2025 anche questo Governo non rinuncia all’impresa, anche se a ben guardare si tratta di un provvedimento omnibus nel quale di esame si parla molto poco ed alla fine le modifiche al precedente ordinamento non sono particolarmente significative. Quale può essere dunque la ragione per volere